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All’Anteprima 2016 Chianti Lovers

15 Febbraio 2016 Emanuele Pellucci
Nella ricorrenza di San Valentino, quale migliore spunto per chiamare Chianti Lovers l’anteprima 2016 dei vini del più grande Consorzio di Tutela toscano? Oltre 120 aziende hanno occupato gli enormi saloni dell’ex Manifattura Tabacchi di Firenze offrendo in degustazione, prima ai giornalisti della stampa internazionale e poi al pubblico degli appassionati, almeno mezzo migliaio di etichette. Protagoniste le bottiglie della vendemmia 2015 e delle annate precedenti, in particolare la Riserva 2013.

Un inno al Sangiovese di Toscana

L’anteprima fiorentina è stata un inno al Sangiovese, il vitigno emblematico della Toscana e a maggior ragione delle aree di produzione del vino Chianti. Un’occasione dunque speciale per assaggiare prodotti provenienti dalle più svariate zone della denominazione: dai Colli Fiorentini a Rufina, dai Colli Senesi ai Colli Aretini, dalle Colline Pisane al Montalbano, e così via. Vini freschi e pronti da un lato, nella migliore tradizione del Chianti da pronta beva, a vini strutturati, maturi e adatti al lungo invecchiamento, dove tra questi spiccano i vini di Rufina. Ne abbiamo assaggiati alcuni, messi in commercio addirittura a partire dall’annata 2007, che promettono di andare avanti nel tempo anche di svariati decenni.

I nostri assaggi all'Anteprima 2016 Chianti

Fra i Chianti Rufina Docg degustati, risulta eccellente il Ludié 2009 della Fattoria Lavacchio, da una vigna del 1963 con rese di appena 16-17 quintali/ettaro. Ottime le Riserve Villa Bossi 2010 e Pian dei Sorbi 2011 della Tenuta Bossi dei Marchesi Gondi. Da segnalare anche la Riserva 2012 Chianti Rufina della Fattoria I Veroni, l'annata 2011 di Colognole e il Bucerchiale 2011 della Fattoria Selvapiana, sempre Chianti Rufina. Fra le altre zone del Chianti Docg, spiccano I Sodi del Pretorio, Chianti Colline Pisane Riserva Docg 2013 dell'azienda Badia di Morrona, e il Chianti Colli Aretini 2013 di Mannucci Droandi.

Il prezzo del Chianti sfuso sale del 30%

Soddisfazione da parte del presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi, sia per il successo dell’iniziativa, che quest’anno ha registrato un incremento di aziende partecipanti di oltre il 20%, sia soprattutto per la situazione nella quale si trova al momento la denominazione. «L’aumento del prezzo dello sfuso del 30% registrato nell’ultimo anno è un ottimo segno di come le aziende stanno lavorando. Aumento che riguarda anche la produzione complessiva, passata da 770 mila ettolitri a 840 mila, dove l’incremento maggiore ha interessato le sottozone e soprattutto la tipologia “Superiore”. Tutto ciò è indice di miglioramento della qualità dei vini, il che sta portando un’iniezione di fiducia nei produttori a ben operare».

Export e valore del Chianti nel mondo

Analizzando il comparto in termini di valore, la produzione del Chianti Docg oggi si aggira intorno ai 400 milioni di euro per le 110 milioni di bottiglie in commercio. In particolare, l’export incide per circa il 70% e interessa principalmente i mercati di Stati Uniti, Germania e Giappone, con buone prospettive anche per il Sud America e l’Asia, dove il Consorzio Vino Chianti sta sviluppando nuovi rapporti commerciali.

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