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Anfore vinarie in Britannia: trovati reperti di epoca pre-romana

Anfore vinarie in Britannia: trovati reperti di epoca pre-romana

Il cambiamento climatico e le innovazioni scientifiche ci proiettano verso il futuro della viticoltura e dell’enologia, ma anche le scoperte del passato si rivelano assai interessanti e preziose. L’ultima arriva dalla Gran Bretagna e più precisamente da un antico insediamento celtico della contea di Devon, nel sud-ovest dell’Inghilterra, dove sono stati rinvenuti dei frammenti di ceramiche romane, quasi certamente delle anfore usate per il trasporto di vino e olio.

Vino e olio in epoca pre-romana

I ritrovamenti, localizzati ad Ipplepen dagli archeologi dell’Università di Exeter, suggeriscono come nella Britannia di epoca pre-romana i collegamenti commerciali con l’Europa fossero più numerosi di quanto si è creduto finora e che anche il consumo di vino fosse verosimilmente più comune. Gli scavi sono partiti nel 2009 e il ritrovamento di monete, una porzione di strada, alcune fosse e un cimitero retrodata la presenza romana nel sito di qualche centinaio di anni rispetto all’occupazione romana della Britannia del I secolo d.C.

Anche i Celti bevevano vino?

Il professor Stephen Rippon dell’Università di Exeter ha spiegato: “Quando abbiamo iniziato a scavare, pensavamo che i ritrovamenti fossero legati al periodo della dominazione romana, ma le apparecchiature scientifiche hanno dimostrato che si trattava di un periodo antecedente. I reperti sembrano quindi indicare come i Celti avessero dei rapporti commerciali con il continente più intensi di quanto in precedenza era stato supposto e che gli antichi bretoni, o almeno la nobiltà, godevano di lussi come il vino e l’olio d’oliva”.

Un’ipotesi tutta da dimostrare

Tuttavia, il professor Rippon sottolinea come al momento non si possa escludere che le anfore raggiungessero la Bretannia senza olio e vino al loro interno, giacché la ceramica era considerata un materiale di grande valore. Secondo questa tesi, i resti di ceramiche pre-romane rivenuti in Bretannia sarebbero quindi oggetti di commercio al pari di monili e beni preziosi e non indicherebbero affatto la diffusione di una cultura del vino da parte dei popoli locali.

Il contatto con i Cartaginesi

I ritrovamenti di Ipplepen non sono i primi di questo genere, ma si rivelano particolarmente interessanti per la loro posizione così ad ovest dell’Inghilterra. La collocazione, unita alla scoperta di alcune monete, sembra suggerire contatti tra i Celti del Devon e i Cartaginesi, che allevavano la vite e bevevano vino.

 

In foto: il vallo di Adriano, imponente fortificazione in pietra che segnava il confine fra la provincia romana occupata della Britannia e la Caledonia. Fu edificato dall’imperatore romano Adriano nella prima metà del II secolo d.C.

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© Riproduzione riservata - 21/09/2017

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