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Zonazione del Chianti Classico? Antinori prende posizione

Zonazione del Chianti Classico? Antinori prende posizione

Antinori si dice a favore della zonazione: si profila una terza via francese per il Chianti Classico. «Di fatto esiste già una zonazione, forse è arrivato il momento di rendere questo assetto più ufficiale» ha dichiarato il marchese Piero Antinori a margine della presentazione all’Accademia dei Georgofili del libro “Chianti Classico, the search for Tuscany’s noblest wine”. Il volume, scritto a quattro mani dal Master of wine Bill Nesto e da sua moglie Frances Di Savino, contiene al proprio interno una sorta di zonazione, della quale si parla in Chianti Classico già da tempo.

Dalla Gran Selezione in poi

La “Gran Selezione”, soprattutto per chi ha scelto la strada di una cernita più in vigna che in cantina, ha se possibile rafforzato questo umore tra i produttori. Alcune fughe in avanti diventano sempre più frequenti, come il gruppo costituito dalle cantine di Montefioralle o il distretto biologico di Panzano (in foto), o ultima ma non ultima la presentazione dei “raddesi” Monteraponi e Montevertine al Four Seasons durante la vigilia delle Anteprime.

I primi passi per la zonazione del Chianti Classico

Ora anche Piero Antinori si esprime a favore di una ufficiale zonazione del Chianti Classico, come in precedenza aveva fatto il conte Sebastiano Capponi dichiarando che «noi produciamo vini dedicati a super appassionati, per i quali l’approfondimento dei cru è uno stimolo irresistibile». Nel libro di Nesto e Di Savino i comuni vengono trattati separatamente in dettaglio e viene isolata ad esempio una zona di San Donato, fino a oggi raramente considerata a se stante.

Piero Antinori

La presa di posizione di Piero Antinori

ll marchese Antinori ha definito il testo «già un caposaldo del Chianti Classico da un punto di vista agronomico, enologico, ma anche storico e normativo». Il lavoro di oltre due anni da parte della coppia ha evidenziato come «il Chianti Classico abbia bisogno oggi di una maggiore espressione di territorio», rilanciando l’idea appunto di una zonazione.

La Francia nella storia del Chianti Classico

I due autori hanno ricostruito due momenti storici fondamentali per il Chianti Classico, entrambi partiti dalla Francia. Il primo, quando a fine Ottocento il barone Bettino Ricasoli portò in Toscana i più raffinati studi agronomici ed enologici che stavano cambiando il vino in Oltralpe. Il secondo momento riguarda l’avvento della barrique e di una produzione più alla francese, cominciata con Giacomo Tachis e lo stesso marchese Antinori e culminata con la nascita dei Supertuscan.

Una nuova svolta?

Ora sembra profilarsi una nuova svolta per la qualità del Chianti Classico, sempre ispirata dalla Francia e dalla sua cultura dei cru. Sulla tanto discussa zonazione pesa da oggi l’apertura di uno dei grandi protagonisti dell’enologia toscana come il marchese Piero Antinori.

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© Riproduzione riservata - 20/02/2017

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