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WOW 2020, un successo oltre le attese (più rosee)

WOW 2020, un successo oltre le attese (più rosee)

WOW 2020 oltre le aspettative. Alla terza edizione del premio enologico di Civiltà del bere hanno partecipato 851 campioni, un numero eccezionale considerato il momento, addirittura superiore alle iscrizioni dell’anno scorso. Segno che la formula “qualità e tipicità” convince.

Scopri i vini premiati +

A stupire non è soltanto la quantità degli iscritti a WOW 2020, ma la loro qualità; hanno partecipato sia aziende emergenti, che desiderano farsi conoscere, sia Cantine blasonate, desiderose di mettersi in gioco sul piano dell’identità territoriale. Al termine di oltre un mese di assaggi rigorosi alla cieca, il direttore Alessandro Torcoli, da anni impegnato in qualificate giurie internazionali (è anche panel chair per il Nord Italia al Decanter World Wine Awards) ha selezionato 630 vini eccellenti e tipici: 172 ori, 242 argenti e 216 bronzi.

Sono 630 i vini eccellenti di WOW 2020

«Ho avuto non pochi dubbi su come procedere con le valutazioni», spiega Alessandro Torcoli, «perché man mano che assaggiavo mi rendevo conto che il numero di medaglie d’oro aumentava notevolmente. Dapprima avevo pensato di mantenermi sul numero di ori dell’anno scorso, una settantina; poi però mi sono convinto che fissare un numero a priori in fondo non fosse giusto. Il livello dei vini proposti era davvero altissimo e non sarebbe stato corretto penalizzare alcuni vini solo per poter annunciare un risultato severo».

Mantenere un’omogeneità di giudizio

Così facendo infatti sarebbe rischiato di usare due pesi e due misure nelle diverse edizioni, ammettendo al podio certi vini, a fronte di meno iscritti, che sarebbero invece scartati qualora il numero dei campioni in gara fosse maggiore. Tutti i vini premiati, specialmente i candidati alla medaglia d’oro, sono stati assaggiati e meditati, prendendosi il tempo necessario.

Ori, una sfida fra numeri uno

Gli ori sono grandissimi vini, che superano il voto di 94/100 e sono anche indubbiamente tipici. Possiamo portarli in giro per il mondo come esempio delle loro terre d’origine. Siamo solo felici che l’enologia italiana rappresentata da WOW! sia di livello così alto: negli anni a venire, i competitor sapranno di doversi confrontare con una media molto alta. Quindi, nessun pregiudizio: abbiamo dato il giusto riconoscimento a chi meritava. La sfida era tra tanti “numeri uno”.

Anche argenti e bronzi sono bottiglie di livello altissimo

Le medaglie d’argento e di bronzo, ovviamente, sono molte di più, ma vi assicuriamo: hanno superato una soglia di qualità molto alta, sono tutte vere “medaglie” da portare al petto. Grandi vini, cui manca magari una sfumatura, o sono caratterizzati da un dettaglio che li rende particolari, adatti a un pubblico più ristretto e questo emergerà nei commenti con cui accompagneremo tutti i vincitori.

Un quarto dei campioni senza medaglia

Circa un quarto dei vini, invece, non ha passato la selezione: 222 non qualificati. In questi casi la situazione è eterogenea. Vi erano prodotti che presentavano (in entrambi i campioni degustati, perché abbiamo dato a tutti una seconda possibilità) difetti gravi oppure erano un po’ sgraziati, ma ciò non toglie che buona parte, quelli sulla soglia della sufficienza, in un’annata diversa, o con qualche accorgimento o attenzione in più, non possano ambire – l’anno prossimo – alla medaglia WOW!

WOW 2020, un po’ guida e un po’ concorso

«L’obiettivo di WOW! è proporre un ibrido tra la guida enologica, che segnala ogni anno il meglio di ciò che si è trovato lungo il cammino, e il concorso, che giudica con imparzialità chiunque voglia mettere alla prova il proprio vino», spiega Alessandro Torcoli. «Questo consente di ricevere campioni da aziende che, probabilmente, non avremmo “scovato” realizzando la classica guida. D’altra parte, non mancano i grandi nomi, in un bell’equilibrio di rappresentanza».

Novità di quest’anno, i best in class

Considerata l’abbondanza e l’alta qualità dei vini iscritti, abbiamo deciso di assegnare alcuni premi speciali. Innanzitutto, i “best in class” cioè i migliori all’interno di alcune importanti categorie: il miglior vino bianco, rosso, rosato, orange, dolce, spumante metodo classico e spumante charmat.

Riflettori puntati sui vini in rosa

Inoltre, come promesso, abbiamo favorito l’iscrizione dei vini rosati, per creare una sorta di “contest nel contest”, data l’importanza sempre maggiore di queAsta tipologia. Infatti premiamo i migliori rosati per regione, dato che lo Stivale è davvero ricco di terre d’elezione per i rosé, da Nord a Sud.

Gli spumanti migliori per tipologia

Come l’anno scorso, abbiamo dato risalto anche ai migliori spumanti, premiandoli per tipologia, sperando di fare cosa gradita ai tanti appassionati di bollicine. Sempre di più.

Gli ambasciatori del territorio

Infine, per ogni Docg e Doc abbiamo indicato “l’ambasciatore”, cioè il migliore all’interno della Denominazione, che rappresenterà il territorio anche nel nostro Atlante del Vino 2021, di prossima pubblicazione.

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© Riproduzione riservata - 25/09/2020

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