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Vinitaly, il ritorno dell’evento più atteso

Vinitaly, il ritorno dell’evento più atteso

Il mondo del business vinicolo riparte a Vinitaly con 4.400 espositori e 700 operatori del settore. Tra le new entry l’area Mixology e lo spazio Micro Mega Wines riservato a piccole produzioni di qualità. I progetti per il futuro.

Si apre la 54ª edizione di Vinitaly, che si svolge a Verona dal 10 al 13 aprile. L’evento del vino più importante ritorna dopo due anni con una macchina ben rodata e pronta a ripartire alla grande. Tante le domande che si affollano alla mente alla vigilia della kermesse. Chi ci sarà? Chi non ci sarà? Quante migliaia di professionisti si incontreranno nei padiglioni della fiera? Di più o di meno rispetto al 2019? Al netto delle aziende che hanno già confermato la loro presenza (o la loro assenza, lasciando il proprio stand simbolicamente vuoto), il bilancio lo faremo solo a bocce ferme. Ora è tempo di vivere “la manifestazione mondiale del vino” e tornare a incontrarci. Tante le novità in un programma orientato allo sviluppo delle relazioni B2B, con un calendario ricco di più di 400 eventi tra degustazioni, walk-around tasting, conferenze e analisi dei mercati di riferimento.

Record di buyer dal Nord America

Nei 17 padiglioni della fiera sono presenti 4.400 espositori da 19 Paesi. Con 130 top buyer il Nord America (Stati Uniti più Canada) guida le delegazioni internazionali. In totale si contano quasi 700 gli operatori che hanno aderito alla chiamata di Vinitaly. Tutto questo è stato reso possibile grazie alla campagna di incoming di Veronafiere – che ha visto un investimento di 4 milioni di euro – con la sua rete di delegati e partner in 30 nazioni, e Ice Agenzia. Cinquanta tra questi buyer partecipano grazie alla nuova collaborazione diretta della fiera con 30 aziende espositrici (progetto di incoming “tailor made”).

Gli altri Paesi presenti

Oltre che da Usa e Canada, le delegazioni provengono da Paesi Scandinavi, Danimarca, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Austria, Francia, Belgio, Olanda, Svizzera, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovenia, Giappone, Singapore, Thailandia, Malaysia, Cina, Corea del Sud, Ecuador, Colombia, Brasile, Argentina, Costa Rica, Perù, Guatemala, Messico, Panama, Cile. Le azioni di promozione in Russia sono sospese.

Cinque nazioni dall’Africa

«Novità di questa edizione è la presenza dell’Africa con cinque nazioni: Mozambico, Kenya, Etiopia, Camerun e Angola», dice Maurizio Danese, presidente di Veronafiere. «Potenziamento del business in fiera, selezione degli operatori e incremento della quota estera sono le direttrici di lavoro che ci impegneranno in futuro».

Strategie di sviluppo

«In questi due anni, con le aziende, abbiamo definito l’outlook del Vinitaly del futuro», spiega il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, grazie a un indagine commissionata alla società tedesca Roland Berger che ha preso a campione 230 Cantine di varie dimensioni da tutta Italia. «I primi frutti sono arrivati dall’alleanza diretta stretta con alcune aziende per l’iniziativa di incoming di buyer “tailor made”, ossia selezionati direttamente dai produttori e invitati dalla fiera. Uno sforzo, anche in termini economici, che ci consente di centrare l’obiettivo e di ampliare ancora di più la platea professionale internazionale, che rappresenta uno dei punti di forza della manifestazione».

Tendenze di consumo e nuove collaborazioni

Non solo internazionalità e mercato per il brand fieristico, ma anche le tendenze di consumo entrano a pieno titolo nell’agenda di Vinitaly.
«In questo senso», conclude Mantovani «a Verona sigleremo una partnership pluriennale con gli organizzatori dell’Orange Wine Festival di Izola, in Slovenia». Le future linee guida comprendono anche una maggior selezione del pubblico di wine lover, al quale saranno dedicate le numerose iniziative di Vinitaly and the city, e l’adeguamento dei servizi logistici della città.

Le novità da non perdere

Torniamo al presente con le novità della fiera. L’area Mixology, dedicata a un fenomeno sempre più di tendenza, si aggiunge alle altre aree tematiche ideate nelle scorse edizioni (Vinitaly Bio nella Organic Hall, International Wine Hall…). Altra new entry, oltre all’area del “quarto colore del vino” sugli Orange wine, è lo spazio Micro Mega Wines – Micro Size, Mega Quality, dedicato alle aziende con piccole produzioni di qualità, da vitigni autoctoni e internazionali.

Convegni e degustazioni per tutti i gusti

Trenta i convegni in programma e 76 le degustazioni che portano la firma anche di Vinitaly. In apertura, il 10 aprile, “Iconic Women in Italian Wine”, guidato da Monica Larner di Wine Advocate e Alison Napjus di Wine Spectator, che raccontano la storia di sei Cantine italiane al femminile. L’11 aprile Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, e la spagnola Almudena Alberca MW parlano di “Rossi autoctoni italiani, la forza della leggerezza”. Mentre l’enologo Riccardo Cotarella e Luciano Ferraro del Corriere della Sera conducono “Di padre in figlio: il futuro del vino italiano”. Confermato anche Vinitaly Tasting – The DoctorWine Selection.
Tra le degustazioni di Champagne, segnaliamo quella della rivista francese Gilbert&Gaillard e quella sulle grandi annate di Sarah Heller MW.
Sul fronte digital sono attive la piattaforma VinitalyPlus con le 17.000 etichette degli espositori e l’App Vinitaly.

I saloni internazionali Enolitech, Sol&Agrifood e Vinitaly Design

In contemporanea a Vinitaly si svolgono i saloni internazionali Enolitech, dedicato alla filiera tecnologica, Sol&Agrifood, riservato all’agroalimentare di qualità, e Vinitaly Design.
Il 9 aprile, il sipario si aprirà come di consueto con OperaWine, evento preview di Vinitaly alle Gallerie Mercatali organizzato con Wine Spectator. Sono 130 i top produttori italiani selezionati quest’anno dalla rivista americana.

Foto di apertura: i 17 padiglioni della fiera ospitano 4.400 espositori da 19 Paesi © FotoEnnevi – Veronafiere

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© Riproduzione riservata - 31/03/2022

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