Vignaioli Valle di Mezzane: tutti uniti per la sottozona
Durante l’incontro a Villa Verità Fraccaroli di Lavagno (Verona) i produttori dell’associazione hanno presentato la carta dei suoli. L’obiettivo è (anche) sollecitare il Consorzio Vini Valpolicella nella definizione dell’omonima sottozona.
Se c’è una tendenza che si ravvisa oggi in Valpolicella è quella di mettere in luce le peculiarità di singoli territori sfruttando le sinergie di rete. Per farlo i Vignaioli Valle di Mezzane, associazione che dal 2022 riunisce 13 produttori delle Doc Soave e Valpolicella, sono partiti dalle basi, ovvero dal terroir. Così il 13 novembre hanno presentato a Villa Verità Fraccaroli di Lavagno (Verona) una carta dei suoli della vallata di Mezzane. Che guarda a un obiettivo: sollecitare il Consorzio di Tutela Vini Valpolicella nella definizione di una delle sottozone oggi allo studio della commissione.
Le carte dei suoli aziendali
Il progetto, avviato nel 2023 dal pedologo Giuseppe Benciolini, ha dato origine a una carta dei suoli in scala 1:10.000 e a 13 carte dei suoli di dettaglio dei vigneti di ogni singola azienda che aderisce al gruppo. Il panorama è variegato e presenta, ad esempio, calcari grigi, rosso ammonitico, calcare marnoso detto biancone e basalti di origine vulcanica. «Il tipo di suolo prevalente a base di biancone riguarda per lo più i rilievi collinari», ha commentato l’esperto. «I basalti vulcanici sono presenti maggiormente nell’areale del Valpolicella Doc e, in una particolare concentrazione, sul colle di San Brizio». Il clima del territorio ha una temperatura media di 15,5 °C, la piovosità si assesta su 902,3 millimetri l’anno.
Cambiamento climatico da gestire
Secondo il gruppo dei Vignaioli Valle di Mezzane, costituito da numerosi giovani, la carta dei suoli può orientare maggiormente la conduzione del vigneto alla qualità e aiutare a fronteggiare meglio le sfide legate al cambiamento climatico. Lo sguardo non è proiettato solo ai terreni. «Le ragioni per cui ci siamo uniti è potenziare le nostre conoscenze e accrescere il valore della vallata per esportare i nostri vini con più forza nel mondo», ha spiegato il produttore Luca Fraccaroli di Grotta del Ninfeo. Marco Sartori di Roccolo Grassi ha anticipato che è obiettivo del gruppo diffondere quanto emerso dallo studio dei suoli per mettere in risalto le peculiarità delle produzioni del territorio. In quest’ottica ha evidenziato le opportunità di costituire una sottozona a cavallo tra le denominazioni delle Doc Soave e Valpolicella.
La parola ai presidenti dei Consorzi
Christian Marchesini, presidente del Consorzio Vini Valpolicella, ha aggiornato i produttori sul percorso in questa direzione per i vini Valpolicella, partito quattro anni fa: «La parte più difficile è delimitare gli areali a livello umano. Abbiamo, inoltre, già una sottozona, la Valpantena, peraltro poco rivendicata, che ha la sua storicità. Quindi, definendo altre 11-12 sottozone-vallate dovremo tenere presente i diritti acquisiti. Teniamo presente che esistono aspetti politici complessi da affrontare».
Cristian Ridolfi, presidente del Consorzio Vini Soave, ha parlato di inizi per le 33 Uga del Soave e di un lavoro di definizione necessario per «superare gli aspetti pedoclimatici di queste aree che spesso coincidono con cru storici, nell’ottica di raccontare le tradizioni produttive». In fondo, i Vignaioli Valle di Mezzane, racchiudono due Doc veronesi con tipologie assai diverse. Lo ha evidenziato anche la degustazione “Nero su bianco” condotta dal giornalista e scrittore Angelo Peretti. Il titolo richiama i colori dei suoli vulcanici e calcarei che costellano la valle di Mezzane e la volontà del gruppo di fissarne le espressioni con i loro vini.
Verso la costituzione di una brand identity
Che cosa hanno in comune i vini della Valle di Mezzane, al netto della definizione di bianco e rosso Doc, delle diverse tipologie, dei metodi di vinificazione, degli aspetti sensoriali e degli indicatori aromatici? Angelo Peretti ha dirottato la domanda provocatoria nell’ambito delle sensazioni tattili di questi vini, con particolare riguardo per la sapidità e l’acidità. E se la freschezza e la generosità di sorso sono trasversali alle tipologie bianche e rosse, non va trascurata, aggiungiamo noi, la particolare speziatura che caratterizza e unisce i rossi della Doc Valpolicella, che può costituire una pregevole impronta aromatica della vallata. Dai vigneti alla tavola.
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