Il Vermentino Opale di Mesa nella poesia di Pedro Salinas
Ah, come vorrei essere
sabbia, sole, in estate!
Che tu ti distendessi
riposata a riposare.
Che andando via tu mi lasciassi
il tuo corpo
impronta tenera,
tiepida, indimenticabile.La voce a te dovuta, Pedro Salinas
Il grande edificio bianco a finestroni specchiati e piastrelle dai minuziosi motivi geometrici domina la vallata che si apre alle spalle di Sant’Anna Arresi. Siamo nel cuore del Sulcis-Inglesiente, a metà strada fra la bellissima spiaggia di Porto Pino e la provinciale che conduce verso Sant’Antioco. Un fazzoletto di terra dove Gavino Sanna ha costruito, diversi anni or sono, Cantina Mesa. Connubio di tradizione e tecnologia in grado di esprimere nel tempo vini che, di questa terra sarda, sono degni rappresentati.
Elegante e appassionato
Pedro Salinas è invece uno di quei poeti che non conoscono tempo, la cui parola ha bucato la storia per giungere fino a noi, piena e vigorosa in tutta la sua innata immediatezza. Un autore elegante e appassionato, così come elegante e appassionato è il Vermentino Opale di Mesa, punta di diamante nella produzione dei bianchi della Cantina.
Un racconto sincero nel calice
Già di primo acchito l’Opale, Vermentino di Sardegna Doc 2013 si racconta sinceramente, vestendo il calice di un bel giallo paglierino pieno, con ampi riflessi dorati. Intenso e schietto, inebria l’olfatto con note fini di frutta a pasta bianca piuttosto matura, sentori floreali e una scia di sottofondo fra il minerale e il balsamico. C’è poi, nascosto dietro, tutto un minuzioso ventaglio di terziari in grado di farci sentire appieno la sua complessità odorosa.
Abbandonati e galleggia
sopra il mare o sull’erba,
immobile, il viso al cielo.
E ci incontreremo
oltre le differenze
invincibili, sabbie,
rocce, anni, ormai soli,
nuotatori celesti,
naufraghi dei cieli.I cieli sono uguali, Pedro Salinas
La trama poetica del Vermentino Opale di Mesa
Il lavoro di Stefano Cova, enologo dell’azienda, ha indubbiamente prodotto i suoi risultati. È proprio qua, in questa trama olfattiva così salda, che ho trovato un punto di ancoraggio alla poetica di Salinas, quel tessuto tematico e sentimentale parimenti compatto e seducente.
Amare, tu? Tu, bellezza
che vivi al di sopra,
come aprile o stella
…
Ruota per me il mondo
giocandosi stagioni,
arance, foglie secche?No, non posso credere, Pedro Salinas
Un bianco corporeo intervallato da silenzi creativi
In bocca l’attacco del Vermentino è vellutato e piacevolmente avvolgente. Certo, a sostenere il vino e dargli equilibrio concorrono una rinfrescante vena acida e una mineralità gradevolmente salina. Elemento, quest’ultimo, dovuto non solo ai terreni di origine calcareo-argillosa, ma anche all’estrema vicinanza del mare e ai venti di maestrale che qui soffiano potenti nell’entroterra, conferendo alle uve quel carattere peculiare che riscopriamo adesso nel gusto. Si tratta di un bianco bilanciato, caldo, corporeo e dalla buona persistenza nella retro olfattiva.
Il modo tuo d’amare
è lasciare che io ti ami.
Il sì con cui ti abbandoni
è il silenzio
…che esistevi e mi hai amato
me lo dicono fogli bianchi
mappe, telefoni, presagi.Il modo tuo d’amare, Pedro Salinas
Il legame poetico con Pedro Salinas
Sviscerato così in tutta la sua peculiarità, riesce comunque a concedersi, passatemi il termine, dei momenti di intrigante silenzio. Attimi considerabili più come dei lunghi respiri, pause in cui davvero la nostra indagine organolettica si prende la libertà di spaziare, scovando sensazioni che sono, e rimangono, assolutamente emotive e personali. Ciò che ne scaturisce è un singolare incontro a due dove il dialogo, non già fra i sensi e il vino ma fra l’uomo e la terra, sembra ogni volta tutto da scrivere. Quegli stessi silenzi spirituali che l’opera di Pedro Salinas è riuscita a codificare, trasformandoli nel suo caso in grande poesia.
Accanto
il mattino prepara
tutta la sua precisione
di raggi e di risa.
Fuori, fuori, ormai,
le immagini sognate
che si muovono fluttuanti
sopra il mondo,
senza potersi posare.La voce a te dovuta, Pedro Salinas
L’Abbinamento, quindi, è basato sul criterio di analogia, offrendo l’Opale e i versi dello scrittore spagnolo un’infinità di contatti e rimandi immediati. Sull’etichetta del Vermentino Opale di Mesa, troviamo infine esplicitata quella vocazione poetica a cui mi riferivo poc’anzi: “Colore caldo di onde al crepuscolo, riflessi di rocce indorate da licheni e scaglie di luce. Profumo di notte che avvolge i grappoli accesi come stelle ubriache di sole”.
Tag: Cantina Mesa, Pedro Solinas, Vermentino© Riproduzione riservata - 29/04/2017