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Vermentino Grand Prix, 10 campioni di gran personalità

24 Luglio 2022 Civiltà del bere
Vermentino Grand Prix, 10 campioni di gran personalità

La Top Ten della terza edizione di Vermentino Grand Prix premia i vini più complessi e in purezza. Oggi il Vermentino rappresenta il 30% della produzione imbottigliata di Maremma Toscana Doc e ha le potenzialità per far da traino a tutta quanta la denominazione.

Ecco a voi i 10 vincitori del Vermentino Grand Prix: Vermentino 2021 di AcquagiustaTenuta La Badiola, Perlaia 2020 di Bruni, Burattini 2020 di Guido F. Fendi, Monnallegra 2020 di Argentaia, Norcias 2020 di Colle Petruccio, Audace 2020 di Cupirosso, Leopoldino 2020 di Fattoria Il Casalone, Matan 2020 di La Biagiola, Solo 2020 di Tenuta Dodici, Balbinvs 2020 di Terenzi. Tutti e 10 hanno conquistato il gradino più alto del podio a pari merito e sono stati selezionati tra una settantina di aspiranti da una giuria di tecnici e ristoratori stellati della Maremma Toscana, capitanati dal vicedirettore del Corriere della Sera Luciano Ferraro.

I numeri del Vermentino della Maremma

«Il Vermentino Grand Prix», spiega Francesco Mazzei, presidente del Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana, promotore e organizzatore del concorso, «nasce con l’idea di valorizzare un vitigno importante per il territorio e che vanta elevati tassi di crescita». Con 914 ettari, contro i 138 del 2006, il Vermentino è in assoluto la cultivar che sta crescendo di più in una terra di rossi come la Maremma Toscana. E rappresenta il 30% della produzione totale imbottigliata, che si è attestata nel 2021 sui 51.000 ettolitri, corrispondenti a quasi 7 milioni di bottiglie.

Sempre più vini in purezza

«Se questo è il trend», continua Mazzei, «e se in Maremma abbiamo una serie di terroir altamente vocati a questa varietà, vogliamo stimolare i nostri soci ad alzare l’asticella della qualità. Anche attraverso un format come il Vermentino Grand Prix».
Da questa edizione, la terza, emerge un altro dato significativo; una decisa preferenza verso i vini da Vermentino in purezza più complessi e maturi rispetto a quelli di più pronta beva. Nove delle etichette premiate, infatti, sono dell’annata 2020 e solo una della 2021.

In arrivo modifiche al disciplinare

«Il Vermentino è un forte marcatore della Maremma Toscana», dice Mazzei, «e può essere la chiave più logica, rapida ed efficace per l’affermazione di tutta quanta la denominazione». A breve, già con la vendemmia 2022, arriverà l’approvazione del ministero di alcune modifiche del disciplinare della Doc che prevedono minimo 95% di Vermentino per la tipologia Superiore, l’abbassamento delle rese a 90 q/ha (erano 100) e l’uscita sul mercato dopo oltre un anno dalla vendemmia (a gennaio 2024).
E per il futuro si apre la strada della ricerca. «Ora vogliamo investire in studi scientifici», conclude Mazzei, «sia sulle selezioni clonali sia sui terroir, per individuare i più vocati. Coinvolgeremo istituti e università per studiare il territorio e migliorare la produzione».

Foto di apertura: i 10 vincitori del Vermentino Grand Prix

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Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 3/2022. Acquista

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