Uva Longanesi: fresca la Blu, d’impegno la Nera
Il nome è un omaggio ad Aldo Longanesi, che ritrovò un vecchio ceppo di questa varietà nella campagna di Bagnacavallo (Ravenna) intorno agli anni Venti del secolo scorso. Negli anni Settanta i suoi familiari impiantarono il primo vigneto in toto dedicato a questa cultivar.
Daniele Longanesi, dell’omonima azienda di Bagnacavallo, sottolinea che «solo nel 1999, dopo un lungo iter, l’uva è stata iscritta nel Registro nazionale. E solo dal 2007 rientra nella Igt Ravenna». Inizialmente confusa col Negretto, anche l’Uva Longanesi ha genesi oscura, forse frutto di un’antica ibridazione spontanea. Il suo grappolo ha tratti morfologici piuttosto variabili, ma le bucce dei suoi acini spiccano per il colore blu notte. Grazie all’impegno del Consorzio Bagnacavallo oggi questa bacca – localmente detta Bursôn – ha ritrovato piena affermazione.
Un’uva per due declinazioni
Viene vinificato in due declinazioni: Etichetta Nera, prodotta da uve passite (almeno il 50%), con affinamento in rovere; ed Etichetta Blu, da uve fresche sottoposte a macerazione carbonica (almeno il 40%), vinificate in acciaio. Il longevo Bursôn Etichetta Nera, Ravenna Rosso Igt di Daniele Longanesi è frutto di una parte di bacche (oltre il 50%) appassite per 20-40 giorni, provenienti dalla tenuta di Boncellino. La macerazione dura 10-15 giorni e l’affinamento è in tonneau per 12 mesi e in botti grandi per un altro anno, con maturazione finale in vetro di 6 mesi.
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Tag: Daniele Longanesi, Emilia-Romagna, Uva Longanesi, vitigni autoctoni dell'Emilia Romagna© Riproduzione riservata - 25/02/2019