
Un passito per rilanciare la Malvasia nera di Brindisi

«Il vitigno che prediligo è la Malvasia nera di Brindisi. Ne esalto l’habitus vegetativo, il portamento eretto che conferisce eleganza alla forma di allevamento praticata, la buona produttività e i suoi grappoli con acini tondeggianti, vellutati e perfetti». A parlare è Sergio Botrugno, dell’omonima Cantina di Brindisi.
Ormai da un ventennio la scelta aziendale di impiantare la cultivar su appezzamenti dedicati che ne facilitano la tracciabilità è dettata dall’obiettivo di produrre vini dal gusto internazionale, morbidi e vellutati, che vanno a porre fine a una distorta reputazione passata dei vini dolci della regione.
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Botrus Passito, caldo e vinoso
Tutto ciò si traduce nel Botrus, Salento Rosso Passito Igt. Nasce da vigne ubicate nel comprensorio della Doc Brindisi, che rendono solo 40 q/ha di uva; si opera una prima vendemmia a metà ottobre pari al 50% del raccolto, il resto lo si porta in cantina dopo un mese di appassimento in vigna. Per un vino dai sentori di frutta secca e candita, dal gusto caldo, vinoso ed equilibrato.
Tag: Botrus Passito, Malvasia nera di Brindisi, Sergio Botrugno, vitigni autoctoni della PugliaPer conoscere gli altri autoctoni della Puglia clicca qui.
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© Riproduzione riservata - 08/01/2020
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