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Tenuta Meraviglia, una ex cava ospita il nuovo investimento milionario di Alejandro Bulgheroni

Tenuta Meraviglia, una ex cava ospita il nuovo investimento milionario di Alejandro Bulgheroni

Una cantina moderna e visionaria di 7.000 mq sul confine meridionale della Doc Bolgheri. Sarà il nuovo centro di vinificazione, affinamento e imbottigliamento di questa Tenuta e di Tenuta Le Colonne, per un totale complessivo di 95 ettari vitati. L’intervista a Stefano Capurso, executive president del Gruppo Abfv

A leggere alcuni numeri, non si può che rimanere impressionati: 20.000 metri cubi di terra movimentata tra quella prelevata e poi ridistribuita nello stesso luogo per un totale di 1.125 giorni di costruzione. Un lavoro imponente, iniziato nel 2019 e terminato da poco, che ha portato non solo alla costruzione di una cantina di 7.000 mq tra spazi produttivi e tecnologici, ma anche alla messa in sicurezza di una ex cava di riolite (roccia vulcanica effusiva) ormai dismessa e abbandonata dagli anni Ottanta, all’interno della quale ora sorge una nuova, moderna e visionaria cantina

La nuova casa di Tenuta Meraviglia (e Tenuta Le Colonne)

Siamo sul confine meridionale della Doc Bolgheri in Toscana nella nuova sede di Tenuta Meraviglia, una delle cinque cantine toscane (le altre Dievole nel Chianti Classico, Poggio Landi e Podere Brizio a Montalcino e, sempre nel bolgherese, Tenuta Le Colonne) di proprietà di Alejandro Bulgheroni, miliardario magnate italo-argentino con la passione per il vino che dal 2012 ha iniziato a investire anche nel nostro Paese, dopo Uruguay (Bodega Garzòn), Argentina (Bodega Otronia, Bodega Argento, Bodega Pacheco Pereda), USA (Lithology, New Frontier Wine Co.), Australia (Alkina) e Francia (Chateau Suau e Chareau de Langalerie).
L’ultima opera, inaugurata ufficialmente lo scorso 26 giugno, sta per diventare il nuovo centro di vinificazione, affinamento e imbottigliamento delle uve di questa tenuta – quasi tutto Cabernet Franc allevato in collina – e di Tenuta Le Colonne, con vigneti che invece arrivano sino al mare, dove vengono allevati anche Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Syrah e Vermentino, per un totale complessivo di 95 ettari.

La messa in sicurezza dell’ex cava Cariola

«L’obiettivo che ci eravamo dati era quello di arrivare alla vendemmia 2025 con la cantina tecnicamente pronta. Ci siamo riusciti e così abbiamo deciso di renderla visitabile, come buon auspicio, per ora ad amici, agenti e giornalisti». A parlarci è Stefano Capurso, executive president del Gruppo Abfv (Alejandro Bulgheroni Family Vineyards), nella grande terrazza della cantina che a breve ospiterà l’arrivo delle prime uve per la vendemmia. «È stato un lavoro molto lungo perché siamo in una cava con un tipo di granito che si chiama riolite, che è molto fragile, quindi è stato necessario, oltre a disgaggiare tutte le parti che già erano pericolanti, fare un lavoro di messa in sicurezza con le reti e con i cavi in tensione per rendere l’ambiente sicuro».

Un cantina su tre livelli all’insegna della sostenibilità

Il progetto, firmato dallo Studio Bernardo Tori con la consulenza ingegneristica di Niccolò De Robertis (Aei Progetti), ha portato alla costruzione di una cantina sviluppata su tre livelli incastonata all’interno della ex cava Cariola e con vista sul mar Tirreno. Verrà sfruttata la gravità, per la vinificazione, con il conferimento delle uve nel piano più alto, la vinificazione in Tulipe di cemento grezzo e tini di acciaio posizionati al piano inferiore e infine la maturazione in botti da 50 e 60 ettolitri ancora più in basso, dove è presente anche una grande sala nella quale riposano le vecchie annate con uno spazio ad hoc per organizzare degustazioni.
Tra gli interventi realizzati anche la gestione delle acque piovane per ridurre erosione e sedimentazione, la riduzione dell’inquinamento luminoso secondo lo standard DarkSky e poi ancora tetti verdi, sistemi energetici intelligenti e comfort ambientale per i lavoratori e i visitatori che potranno entrare nella nuova cantina a partire da settembre.

La vinificazione avviene in Tulipe di cemento grezzo e tini di acciaio

Investimento da oltre 20 milioni di euro

Il costo dell’opera? «Molto importante ed è diventato molto più importante dopo il Covid», spiega sempre Capurso, «perché c’è stato un aumento del costo dei materiali, nel mondo dell’edilizia si parla di un 30% di inflazione. Quindi siamo oltre i 20 milioni di euro di investimento». I due brand, Tenuta Meraviglia e Tenuta Le Colonne, sebbene ora la cantina di conferimento e lavorazione sarà unica, continueranno a rimanere separati. Da questa nuova cantina, che sfrutta anche il particolare microclima apportato dalla roccia di riolite che la circonda e che conferisce l’umidità ideale, usciranno prossimamente quindi poco meno di 500 mila bottiglie l’anno: 375.000 da Tenuta Le Colonne (61 ettari di vigneti) e 90.000 da Tenuta Meraviglia (34 ettari di vigneti).

Diminuzione del potere di acquisto e Usa i temi più delicati

Il calo dei consumi dei vini rossi, a favore dell’aumento delle bollicine e dei vini bianchi non sembra spaventare un’azienda che ovviamente è fortemente legata a una denominazione a trazione rossista. «Dal mio punto di vista il consumo di bollicine invece che dei vini rossi, oppure di rossi più freschi invece che di quelli più strutturati, sono trend che si sono sempre susseguiti, per cui non è una cosa che influenzerà il lungo periodo», afferma sempre Capurso. «Il vero fattore da tenere in considerazione è che con l’aumento dei prezzi, la classe media, che è sempre stata il nostro zoccolo duro di consumatori, è in difficoltà e quindi rinuncia ad un bene voluttuario come il vino. La parte socio-economica è quindi quella più importante da seguire». Certamente delicata anche la situazione negli Usa, mercato che per il gruppo ABFV ha un peso importante con una quota del 30%. «Gli Usa sono un mercato in grave crisi per il vino italiano: c’è una grande difficoltà della classe media, c’è il tema delle tariffe e poi in generale tutto il sistema distributivo sta diventando sempre più complicato».

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