“Stop alla burocrazia”. Le idee di Charrère, Gaja, Ricci Curbastro, Vallarino Gancia e Gardini
Al domani delle elezioni, il mondo del vino è in trepidante attesa di conoscere il nuovo responsabile delle Politiche agricole nazionali. Nei giorni scorsi abbiamo chiesto ad alcune influenti personalità del settore quali sarebbero le loro proposte e orientamenti se fossero a capo di questo Ministero (“L’agricoltura mai più Cenerentola”. Parlano Antinori, Nicoletto e Guidi, “Stando uniti si è più forti”. Le voci di Gardini e Vallarino Gancia, “Presentiamoci come Sistema Italia”. Le proposte di Antinori, Pasqua, Charrère, Nicoletto, Ricci Curbastro e Gaja). Ma al di là dei discorsi più generici, ci sono anche misure specifiche che andrebbero prese con urgenza. Lo abbiamo domandato a Costantino Charrère, presidente della Federazione italiana Vignaioli indipendenti, Angelo Gaja, Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc, Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini, e Maurizio Gardini, presidente di Fedagri Confcooperative.
CHARRÈRE: SERVE UN “DISBOSCAMENTO AMMNISTRATIVO” – Una di quelle che attuerebbe subito Charrère è la “legge di disboscamento amministrativo in vigna, cantina, commercio e controlli”. L’obiettivo è ottenere una riduzione del peso della burocrazia che grava sul vignaiolo attraverso tre linee di intervento: snellimento normativo e amministrativo, proporzionalità nei controlli e nelle sanzioni, proposte organizzative e puntuali.
GAJA: TUTELARE LE PICCOLE-MEDIE IMPRESE – Lo stesso farebbe Angelo Gaja che ricorda: «Servono provvedimenti a tutela degli artigiani di dimensione medio-piccola che costituiscono la stragrande maggioranza delle imprese italiane».
RICCI CURBASTRO, VALLARINO GANCIA E GARDINI: LA PAROLA D’ORDINE È SEMPLIFICARE – Anche Ricci Curbastro semplificherebbe le leggi in essere e in particolar modo quelle generali, riguardanti i controlli e le sanzioni già in discussione al Ministero. Semplificare è una parola amata anche da Lamberto Vallarino Gancia: «Continuiamo a combattere con banche dati differenti, con amministrazioni che non dialogano tra loro, con controlli spesso ripetuti in ambiti simili se non uguali. Servirebbero un’attenzione forte ai processi di informatizzazione dello Stato oltre che una mappatura più corretta delle risorse e degli operatori». Concorde Gardini: «Il vino è uno dei comparti che più soffre del peso della burocrazia. Semplificare dovrebbe essere una parola d’ordine del prossimo ministro».
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