Simply the best 2024: la sesta edizione conferma il successo del nostro format milanese

Simply the best 2024: la sesta edizione conferma il successo del nostro format milanese

Mille calici alzati e 950 bottiglie stappate, un pubblico di professionisti di alto livello, ma anche tanti wine lovers affezionati a questa manifestazione che riunisce i vini più premiati dalle guide italiane e i vincitori di WOW! The Italian Competition. I momenti più salienti e i protagonisti dietro ai banchi d’assaggio.

Una location milanese d’eccezione, al cospetto del ponte di comando del celebre transatlantico Conte Biancamano. Un evento a misura di degustatore, operatore come wine lover, grazie ad un ingresso a scaglioni. Ma soprattutto la certezza di degustare la punta di diamante della produzione italiana, tra vini mito, rarità in limited edition e nuove promesse tutte da scoprire. Sono questi i segreti del successo del Simply the best, l’imperdibile appuntamento di Civiltà del bere che ogni anno a inizio primavera riunisce le Cantine più premiate dalle maggiori guide nazionali e i vincitori della medaglia d’oro del contest WOW! The Italian Wine Competition.

I professionisti e grande pubblico

I numeri della sesta edizione, svoltasi il 25 marzo al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano aperto eccezionalmente di lunedì per l’occasione, confermano il grande apprezzamento del format. Circa 700 i partecipanti, tra cui numerosi professionisti di alto profilo. Citiamo, tra gli altri, il miglior sommelier al mondo 2013 Asi Paolo Basso; il presidente Ais Lombardia Hosam Eldin; Giorgio Cotti e Nicola De Toma, titolari delle storiche enoteche di Milano e Lodi che portano il loro nome. Ben rappresentate anche le categorie dei ristoratori e degli agenti e distributori, accorsi da tutta la regione, senza dimenticare la schiera del pubblico di appassionati, molti dei quali diventati negli anni veri e propri aficionados della manifestazione.

In alto 1000 calici e 950 bottiglie stappate

«Ormai Simply the best è un’attesa tradizione, l’evento più glamour della nostra rivista, un’occasione unica per assaggiare una collezione di vini stellari in un’atmosfera professionale e conviviale al contempo», ha spiegato il direttore Alessandro Torcoli. «Quest’anno ha avuto un sapore ancor più intenso, per la concomitanza del 50° anniversario di Civiltà del bere».
Allestiti in Sala Polene c’erano i banchi di assaggio di 61 Cantine top player dell’enologia italiana con le loro 173 etichette in libera degustazione: 23 spumanti, 48 bianchi, 97 rossi e 5 dolci e passiti tra i più titolati d’Italia. Un parterre de rois per un totale di circa 950 bottiglie stappate e 1.000 calici alzati dalle 15,30 alle 21. Il food truck Del Ponte, noto brand di ristorazione con sedi a Recco, Genova e Milano, ha sfornato focacce di Recco per tutta la durata della manifestazione. Sponsor tecnici dell’evento lo storico marchio di prodotti da forno Valledoro, che ha fornito i grissini, e l’Acqua Surgiva, Italian luxury water scelta dai sommelier per il suo basso residuo fisso.

Le masterclass di approfondimento

«Abbiamo voluto creare un momento speciale per i 50 anni di Civiltà del bere», spiega il direttore Alessandro Torcoli, «e impreziosire uno dei nostri eventi annuali importanti, come Simply the best, con due masterclass di approfondimento». Nella sala Biancamano sono stati presentati, in due “tempi” (5+5), i 10 vini ai vertici della nostra superclassifica del Top delle guide vini 2024. Quelli, per intenderci, che sono riusciti a mettere d’accordo la critica enologica nazionale (cioè le guide Ais Vitae, Bibenda, Doctor Wine, Gambero Rosso, Slow Wine e Veronelli), che ha assegnato loro i massimi punteggi. Quest’anno, dove la scorsa edizione c’era una maggioranza di rossi, c’è una varietà di tipologia (2 spumanti, 2 bianchi e 6 rossi). Così come i vini premiati provengono da aziende di diverse dimensioni, dal grande gruppo alla piccola realtà famigliare.

I 10 vini al top

Alcuni tra questi sono dei veri e propri habitué, in vetta alla nostra superclassifica da sempre (o quasi), come il Sassicaia 2020 di Tenuta San Guido: bordolese di Bolgheri dalla storia emblematica, che da vino di famiglia lo ha portato ad essere icona di stile in tutto il mondo. Altro bordolese spesso ai vertici insieme con il Sassicaia è il San Leonardo 2018 dall’omonima tenuta trentina, anche lui messo a punto dalle sapienti mani dell’enologo Giacomo Tachis. A rappresentare le grandi denominazioni italiane dei rossi c’erano tre giganti come il Barolo Riserva 2017 Vigna Le Rocche di Bruno Giacosa, il Brunello Riserva 2016 Poggio al Vento di Col d’Orcia e l’Amarone della Valpolicella Classico 2013 di Bertani. Ha completato il parterre de rois dei rossi il Roggio del Filare 2020 prodotto dalla signora del Piceno Angela Velenosi. Due bianchi non nuovi al podio, ma frutto di varietà ingiustamente considerate “semplici” o meno rinomate, erano il Trebbiano d’Abruzzo 2019 del vignaiolo artigiano Francesco Valentini e il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico Villa Bucci 2020. E, per concludere, un brindisi con le bollicine Trentodoc del Giulio Ferrari e del Letrari 976, entrambe Riserva del Fondatore 2012, che affinano sui lieviti per oltre 10 anni.

I volti dei protagonisti presenti

Da parte della squadra di Civiltà del bere un grande grazie a chi è intervenuto e ha contribuito al successo del Simply the best 2024. Di seguito una selezione di foto che immortalano i produttori e i loro rappresentanti aziendali presenti personalmente al walk around tasting.

Foto del servizio: © M. Cremonesi

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© Riproduzione riservata - 28/03/2024

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