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Riccardo Illy vicino all’acquisizione di una Cantina nelle Langhe

Riccardo Illy vicino all’acquisizione di una Cantina nelle Langhe

A rivelarlo, in un’intervista rilasciata lo scorso 22 gennaio al Corriere della sera, è lo stesso imprenditore triestino, patron del caffè e già proprietario della tenuta Mastrojanni a Montalcino.

B come Brunello, ma da oggi anche come Barolo per Riccardo Illy. L’imprenditore triestino del caffè, già titolare della tenuta ilcinese Mastrojanni, ha reso noto il suo progetto di acquisizione di un’azienda nelle Langhe.

I dettagli della trattativa

A rivelare la trattativa in corso è stato lo stesso Illy in un’intervista pubblicata sul Corriere della sera del 22 gennaio, dove racconta del suo grande amore per il Piemonte e in particolare per le colline attorno ad Alba. “Voglio diventare langarolo a tutti gli effetti”, spiega all’autore del servizio Christian Benna. Il Corriere della sera nomina la Cantina in questione “Manzone di Monforte d’Alba“. In realtà questo cognome fa capo a svariate realtà vinicole in zona. Per WineNews, che ha ripreso la notizia il 25 gennaio, si tratterebbe più precisamente della Cascina Meriame di Paolo Manzone e Luisella Corino a Serralunga d’Alba. Riccardo Illy ha preferito non confermare il nome dell’azienda, ma ha dichiarato che nei giorni scorsi ha firmato una lettera di intenti alla quale, se non ci saranno intoppi, seguirà un preliminare prima dell’estate e l’acquisizione vera e propria.

Il Polo del Gusto

Ex sindaco di Trieste, vicepresidente di Confindustria e governatore della Regione Friuli Venezia Giulia (da indipendente con l’appoggio della sinistra), Riccardo Illy è conosciuto ai più come il patron di Illy Caffè. Ma la sua discesa imprenditoriale nel settore del food&wine include anche la distribuzione italiana dello Champagne Taittinger e la partecipazione/il controllo a vario titolo dei brand Domori (cioccolato), Agrimontana (confetture) e Dammann Frères (tè). Insieme formano il Polo del Gusto, una subholding del Gruppo Illy, che oggi fattura 90 milioni di euro all’anno. L’obiettivo, nel prossimo futuro, è allargare il raggio di azione ad altri prodotti del made in Italy enogastronomico: biscotti, caramelle, ma anche olio d’oliva, pasta e riso. Minimo comun denominatore: la ricerca dell’eccellenza qualitativa.

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© Riproduzione riservata - 25/01/2022

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