Promuovere l’Italia del vino in Cina

Promuovere l’Italia del vino in Cina

Il futuro di Italia del Vino – Consorzio guarda a Oriente. Il solo mercato cinese, cuore degli investimenti, è valso finora oltre un milione di euro per finanziare un piano triennale di promozione dell’enologia italiana. «Il progetto ci ha visti anche al fianco di partner importanti come l’Istituto Grandi Marchi» spiega Andrea Sartori, presidente del Consorzio privato. «Tra le varie attività svolte finora, abbiamo realizzato un incoming di 45 operatori e media cinesi che hanno visitato molte realtà vinicole del nord e centro Italia». E si prosegue nei prossimi mesi, sempre seguendo questa linea operativa. 

Comunicare l’Italia del vino nel mondo

La promozione internazionale riveste un’importanza di primo piano per Italia del Vino. Complessivamente le 12 aziende socie del Consorzio privato – Banfi, Cantine Lunae, Cantine Ferrari, Casa Vinicola SartoriDrei DonàGruppo Italiano Vini, Librandi, Marchesi di Barolo, Medici Ermete, Santa MargheritaTerredoraZonin1821 – hanno investito più di 50 milioni di euro dal 2009 in azioni strategiche nel mondo, contando solo i piani che beneficiano dei fondi Ocm.

Le prossime tappe in Cina

I Paesi obiettivo spaziano dai mercati più maturi, come Usa, Canada e Giappone, a quelli emergenti, come il Sudest asiatico, il Sudamerica e il Medio Oriente: in tutto 14 nazioni. E l’attività notevoli risultati, non solo per le aziende socie – che da sole realizzano l’8,5% del complessivo export nazionale di settore, con una quota di export di circa 440 milioni di euro nel 2014 – ma per l’intero comparto enologico italiano. Specifica Andrea Sartori: «Sul fronte Cina siamo impegnati anche quest’anno: abbiamo pianificato a luglio visite di operatori cinesi nelle aziende del centro-sud Italia, un evento a Shanghai (in foto) il prossimo autunno e l’avvio di alcune partnership importanti, per dare vita a un “sistema Italia” che valorizzi il nostro patrimonio enologico».

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© Riproduzione riservata - 18/06/2015

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