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Premio Ferrari 2017: da Fidel Castro al dramma dei migranti

Premio Ferrari 2017: da Fidel Castro al dramma dei migranti

Il Premio Ferrari 2017 incorona per la prima volta Il Messaggero e La Famiglia Cristiana e, fra le testate straniere, il Wall Street Journal Magazine.

Anche quest’anno, il riconoscimento ideato dalla famiglia Lunelli di Cantine Ferrari celebra il miglior titolo e la miglior copertina apparsi su quotidiani e periodici nazionali nel corso dell’anno. I vincitori sono, rispettivamente, “Cuba libre” de Il Messaggero (che annuncia la morte di Fidel Castro) e “Bambini perduti” de La Famiglia Cristiana (sul dramma dei piccoli migranti non accompagnati). Il premio internazionale Ferrari Arte di vivere italiana, infine, è stato attribuito all’articolo “A slice of Sicilian” di Jay Cheshes (dedicato alla scuola di cucina di Anna Tasca Lanza).

La decima edizione del Premio Ferrari

Matteo e Camilla Lunelli, in giuria con alcuni nomi di spicco della cultura e del giornalismo italiano, hanno proclamato ufficialmente i vincitori il 12 giugno alla Triennale di Milano, consegnando il premio di 1.000 bottiglie di Ferrari Trentodoc ciascuno (simbolico solo per ora). Focus di questa edizione è proprio la storia del concorso, che quest’anno spegne 10 candeline. «Il Premio Ferrari è cresciuto in questi 10 anni, ci ha dato grandissime soddisfazioni e, coerentemente con quello che è stato il nostro percorso aziendale, si è arricchito di una parte internazionale: il Premio Ferrari Arte di vivere italiana – miglior articolo, rivolto alla stampa estera», ha spiegato Camilla Lunelli.

 

 

“Cuba libre”, titolo emblematico per un evento storico

“Dei tanti titoli apparsi sulle prime pagine dei quotidiani per annunciare la morte di Fidel Castro, quello del Messaggero è stato senz’altro il più ammiccante, il più effervescente. Perché, facendo ricorso al nome di un cocktail entrato nella leggenda, ha raccontato in due parole la fine di un’egemonia e di un carisma che sono durati quasi mezzo secolo”. Con queste ragioni, la giuria incorona Miglior titolo dell’anno “Cuba libre” de Il Messaggero, rappresentato alla cerimonia dal direttore Virman Cusenza.

 

 

“Bambini perduti”, la denuncia di Famiglia Cristiana

“L’immagine della bambina che si sporge dal finestrino del treno per prendere due mele suscita una tenerezza che poi si scontra con le due parole terribili del titolo, che racconta un dramma che in Italia è quotidiano. Il dramma dei piccoli migranti che troppo spesso arrivano nel nostro Paese e poi scompaiono”. Con queste parole la commissione premia Copertina dell’anno “Bambini perduti” di Famiglia Cristiana. Il direttore Antonio Rizzolo ha spiegato come alla rivista stia a cuore «non solo il tema dei migranti, su cui siamo in perfetta sintonia con Papa Francesco, ma anche il tema dei bambini stranieri non accompagnati: un problema reale, che noi continueremo a denunciare».

 

 

Gli altri finalisti al Premio Ferrari 2017

Doveroso citare anche gli altri finalisti, dato che, come sottolinea Matteo Lunelli, «il dibattito è vivace, ma fa parte del gioco. Le scelte della giuria sono sempre combattute». Per il premio di Titolo dell’anno erano in gara anche “Verità per Giulio Regeni” de Il Piccolo, “Dario Fu” de Il Giornale, “Le statue della libertà” de Il Messaggero e “Un mondo in fuga” di Avvenire.

Milano “tema caldo” per la stampa estera

Le altre copertine finaliste, invece, erano: “I bambini dell’Is” de Il venerdì, “Gli ultimi giorni di Aleppo” di Internazionale e addirittura due nomination di Panorama, con “Io non tremo” (sottotitolo: “storie di gente caparbia che rimane nelle terre ferite dal terremoto, per ricominciare”) e “Milano che vince“. «Il successo di Milano», sottolinea Camilla Lunelli, «è un tema che abbiamo ritrovato molto facendo la selezione per il premio internazionale. La rinascita della città è stata apprezzata e sottolineata molto dalla stampa estera».

 

 

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© Riproduzione riservata - 14/06/2017

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