In Italia

In Italia

Pinot nero d’Italia. Quello di Toscana e Marche intrigante e corposo

6 Febbraio 2013 Roger Sesto
Il Pinot nero, interessante ma impegnativa varietà d'Oltralpe, dà le sue migliori espressioni nelle aree ventilate, prive di ristagni di umidità, che godono di un discreto ma non eccessivo caldo, caratterizzate da sensibili escursioni termiche notturne. In Italia, infatti, eccelle nelle zone di montagna in Alto Adige e dà ottime prestazioni anche in Oltrepò Pavese, Franciacorta, Trentino, Valle d’Aosta e nel Soave. Molto più problematica è la sua coltivazione nel centro-sud, dove in genere non v’è sufficiente escursione termica notturna. Fanno eccezione le aree disposte sulla dorsale appenninica, soprattutto umbro-toscane (nell’Aretino) e tosco-emiliane (nel Mugello), dove le condizioni climatiche d’eccellenza per ottimizzare la qualità di questo delicato vitigno sono garantite dalla relativa quota. Anche nelle Marche, sulla costa pesarese, si alleva il Pinot nero. L'INTERPRETAZIONE DI FOLONARI - Anche i Folonari non sono riusciti a resistere alla tentazione del Pinot nero, proponendo sul mercato una novità, il Cabreo Black, delle omonime Tenute. Le vigne si trovano a Panzano, nel Chianti Classico, a 450 metri e una vendemmia leggermente posticipata a fine settembre consente di raccogliere le uve in un momento di buona escursione termica. Tutte le fasi di vinificazione hanno luogo in acciaio. Solo alla fine il vino è posto in tonneaux usati, ove resta per almeno un anno, a cui segue un altro anno di vetro. UN PINOT NERO A DOC E UNO DEL MUGELLO - Al Castello di Pomino, nel cuore della Rùfina, i Frescobaldi producono Pomino Pinot nero, l’unico a Doc della Toscana; non a caso una varietà che alligna in questo distretto da oltre 150 anni. Le vigne, allevate a Guyot a 400 metri, insistono su suoli interessanti: magri e drenanti, bruni con elementi fini, su substrati arenacei-marnosi, di buona profondità, leggermente acidi; il clima fresco e luminoso è l’ulteriore elemento positivo di un contesto viticolo particolarmente favorevole. Un Pinot nero del Mugello: parrebbe uno scoop, e invece no. Già nel Rinascimento i vini di questo scorcio di Toscana che si aggetta verso l’Emilia, e in particolare quelli di Podere Fortuna, godevano di grande fama e prestigio. Nel 2001 Alessandro Brogi recupera questa tradizione, piantando a cordone speronato, sei diversi cloni borgognoni, cominciando un’ardita avventura vincente. Il microclima fresco e le forti escursioni termiche di questa zona a nord di Firenze, ai piedi dell’appennino tosco-romagnolo, hanno giovato all’elaborazione di un vino, il MCDLXV. NELLE MARCHE SI PUÒ! - Anche nelle Marche v’è una traccia importante di questo vitigno. La vocazione della costa pesarese verso il Pinot nero è testimoniata dalla sua introduzione durante l’Impero Napoleonico; è grazie a questo retaggio storico che Luigi Mancini di Fattoria Mancini ha intrapreso un’opera di ricerca e valorizzazione per ottenere il massimo dal legame fra questa complicata varietà e un terroir unico, con vigneti a picco sull’Adriatico dalle pendenze sino al 40 per cento, che si trovano all’interno del Parco naturale del monte San Bartolo. Scrupoloso e complesso il protocollo di vinificazione del Focara Pinot nero, che rientra nell’alveo della Doc Colline Pesaresi: a una macerazione prefermentativa di una settimana a 9 °C, segue una fermentazione alcolica fino a 30 °C con frequenti rimontaggi e follature, la permanenza sulle vinacce si protrae poi per altri sette giorni; una classica elevazione in barrique francesi per 12 mesi completa il quadro. LA PROVA DELL’ENOLUOGO - Un panel di assaggiatori si è riunito all’enoluogo di Milano, il “salotto del vino” di Civiltà del bere, per assaggiare le etichette di Pinot nero di cui abbiamo appena parlato. I componenti del panel erano Alessandro Tocoli, direttore di Civiltà del bere, Roger Sesto, il giornalista autore del servizio, Max Torcoli, project manager dell’enoluogo, Ivano Antonini, miglior sommelier d’Italia Ais 2008, l’enologo Lorenzo Monterisi, Giuliano Cappelli, esperto di marketing e Luciano Gusmeri, wine-lover. I degustatori, oltre a dare una descrizione gustolfattiva del campione, hanno anche immaginato il possibile costo di una bottiglia (“prezzo atteso”). Il “prezzo reale” è quello medio in enoteca. A. e G. FOLONARI - Tenute del Cabreo - Black, Pinot nero Igt Toscana 2008 Uve:  Pinot nero 100% Descrizione: aromi molto intriganti di talco, rosa appassita e violetta. In bocca è pieno e morbido, avrebbe dato emozioni più intense con una maggiore acidità. Titolo alcolometrico: 14% vol. Prima annata in commercio: 2006 Bottiglie prodotte: 4.000 Prezzo atteso: 15 euro Prezzo reale: 30 euro Indirizzo Cantina: via di Nozzole 12, Località Passo dei Pecorai, Greve in Chianti (Firenze), tel. 055.85.98.11, mail folonari@tenutefolonari.com, www.tenutefolonari.com. MARCHESI DE’ FRESCOBALDI - Pomino nero, Pomino Doc 2009 Uve:  Pinot nero 100% Descrizione: elegante, intenso, ampio con note equilibrate sia balsamiche sia agrumate. Ha una piacevole freschezza e delicata persistenza. Anche i tannini sono fini e maturi. Ottimo rapporto qualità/prezzo. Titolo alcolometrico: 12,5% vol. Prima annata in commercio: 2008 Bottiglie prodotte: 42.000 Prezzo atteso: 25 euro Prezzo reale: 16 euro Indirizzo Cantina: via S. Spirito 11, Firenze, tel. 055.27.141, mail info@frescobaldi.it, www.frescobaldi.it. PODERE FORTUNA - MCDLXV, Pinot nero Igt Toscana 2009 Uve: Pinot nero 100% Descrizione: il “la” nei profumi è dato da una sensazione di vegetale “cotto” che potrebbe denunciare una certa riduzione. In bocca è corposo, levigato, tondo, ma un po’ molle con un finale amarotico. Titolo alcolometrico: 13,5% vol. Prima annata in commercio: 2007 Bottiglie prodotte: 2.590 Prezzo atteso: 18 euro Prezzo reale: 55 euro Indirizzo Cantina: via San Giusto a Fortuna 7, San Piero a Sieve (Firenze), tel. 055.84.87.214, mail wine@poderefortuna.com, www.poderefortuna.com. FATTORIA MANCINI - Focara, Pinot nero Colline Pesaresi Doc Riserva 2009 Uve:  Pinot nero 100% Descrizione: colore molto intenso rispetto al resto della compagnia. Profumo intenso, specialmente di cioccolato, cacao e legno. In bocca ha un ottimo spessore, rotondo e con una buona spalla acida. Maestoso, fin troppo per la tipologia. Titolo alcolometrico: 13,5 Prima annata in commercio: 1998 Bottiglie prodotte: 2-6.000 Prezzo atteso: 40 euro Prezzo reale: 35 euro Indirizzo Cantina: Strada dei Colli 35, Pesaro, tel. 0721.51.828, mail info@fattoriamancini.com, www.fattoriamancini.com.

In Italia

Il Lambrusco (ri)scommette sulla leggerezza

Dopo Matera e Parigi, il terzo World Lambrusco Day organizzato dal Consorzio […]

Leggi tutto

L’università del vino secondo il “premio Khail” Luigi Moio

Al professore dell’ateneo di Napoli e viticoltore in Irpinia quest’anno è andato […]

Leggi tutto

Tenuta Meraviglia, una ex cava ospita il nuovo investimento milionario di Alejandro Bulgheroni

Una cantina moderna e visionaria di 7.000 mq sul confine meridionale della […]

Leggi tutto

Cantine Lvnae lancia il progetto artistico dedicato a Numero Chiuso

In tutto 20 Jeroboam-sculture firmate dal designer Andrea Del Sere per celebrare […]

Leggi tutto

Il talk show di VinoVip al Forte ha acceso i riflettori sui giovani

Al centro dell’incontro tenutosi a Villa Bertelli lo scorso 9 giugno c’erano […]

Leggi tutto

Storia (e la prima verticale) del Carménère San Leonardo

Mai sino ad oggi erano state messe in fila diverse annate (due […]

Leggi tutto

Il “vino naturale”, corsi e ricorsi storici di un movimento che non sa fare sistema

Le polemiche emerse durante l’ultima edizione del Vinitaly hanno radici antiche, se […]

Leggi tutto

Dalla sala degli antenati entriamo nella galassia Frescobaldi

A Nipozzano, negli ambienti dell’affascinante castello medievale, accompagnati dai responsabili delle singole […]

Leggi tutto

VinoVip al Forte: ripensiamo i concetti base dei grandi bianchi italiani

Termini come longevità, esclusività, artigianalità e biodiversità, un tempo fondamentali nella definizione […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati