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Nuovi vigneti per Tasca d’Almerita sull’Etna

17 Agosto 2016 Civiltà del bere
Un'altra vigna, un piccolo uliveto, un vecchio palmento e una cantina per la vinificazione, dove organizzare anche l'ospitalità. Con quest'ultima acquisizione a Passopisciaro, in contrada Marchesa, l'avventura di Tasca d'Almerita sull'Etna arriva al dunque. A 10 anni dall'arrivo sul vulcano, la Cantina è pronta a far decollare il progetto Tascante (dove "Tasca" incontra "Etna") con la prima vendemmia Etna Doc.

Tasca d'Almerita sull'Etna

L'interesse di Tasca d'Almerita per il territorio produttivo dell'Etna sorge più di un decennio fa, supportato dalla vinificazione sperimentale di varie partite d'uva e da diversi studi sul microclima effettuati dalla cantina. Quest'ultima acquisizione, annunciata all'inizio di agosto, va ad integrare i 12 ettari vitati di proprietà, che si estendono tra il comune di Castiglione e Randazzo a circa 750 metri d'altitudine: Tenuta Boccadorzo e Tenuta Sciaranova.

Boccadorzo e Sciaranova

Tenuta Boccadorzo (o Piano Dario) i muretti a secco di fine Ottocento - rovinati dall'ultima eruzione - sono stati ripristinati in due anni per mettere a dimora un nuovo impianto di 5 ettari di Nerello Mascalese e in piccola parte di Cappuccio. Tenuta Sciaranova invece, di quasi 15 ettari, vanta un vigneto di 40 anni del bianco autoctono Carricante, chiuso da un un vecchio cancello che protegge il casolare attiguo.

La prima vendemmia Etna Doc

La prima vendemmia di Tasca d'Almerita sull'Etna risale al 2008, ma con la nuova cantina acquisita a Passopisciaro (contrada Marchesa) - una struttura di circa 900 metri quadri, distribuita su 3 piani - sarà possibile vinificare in loco in una struttura di proprietà. Al netto di qualche piccolo aggiustamento, Tascante è pronto alla prima vendemmia Etna Doc.

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