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Novità sotto l’albero. Sette nuovi vini da regalare a Natale 2018

Novità sotto l’albero. Sette nuovi vini da regalare a Natale 2018

Idee regalo originali? Inedite? Assolutamente fuori dal comune? Spesso la soluzione più semplice è la migliore: a Natale noi regaliamo vino. Trovare una grande etichetta sotto l’albero è la soddisfazione più grande per un winelover. A maggior ragione se si tratta di un vino mai assaggiato.

Per questo Natale abbiamo selezionato 7 belle novità presentate in questi ultimi mesi da alcune prestigiose Cantine italiane. Bollicine importanti, rossi inediti e new entry di storiche denominazioni. I nuovi fuoriclasse del 2018.

Cantine Ferrari

Giulio Ferrari Rosé Riserva del Fondatore, Trentodoc 2006

Giulio Ferrari Rosé sfida il concetto di Blanc de Noirs con un Pinot nero più potente, intenso. Un bouquet pazzesco, che non nasconde ma esalta le note tipiche del Pinot in rosso: fragoline, sottobosco fino al tamarindo, portando echi di confine (spesso nei Pinot austriaci e tedeschi). Al palato è seta, di stoffa spessa ma con eleganza d’altri tempi. Una chicca prodotta in soli 5.000 esemplari (in raffinato cofanetto), dedicata all’alta ristorazione e alle enoteche più esclusive.

 

 

Cantina San Michele Appiano

Appius, Alto Adige Doc 2014

Appius nasce per esprimere l’apice qualitativo della Cantina di San Michele Appiano in ogni vendemmia: ogni edizione è un “pezzo unico”. Appius 2014 conferma il carattere unico dell’annata in un calice generoso, ma ricco di contrasti olfattivi.  Si distingue per freschezza dalle precedenti, ma conserva il fil rouge di un naso ampio e profondo, che vira dalla frutta tropicale al mentolato, con un suadente sottofondo speziato e di vaniglia. Il palato è denso, bilanciato e avvolgente, lungo e sapido nel finale. Un bianco dal grande avvenire, con un potenziale di invecchiamento di oltre 10 anni. E tiratura come sempre limitata: 6.500 bottiglie in tutto (alcune anche in grande formato).

 

 

Ca’ del Bosco

Corte del Lupo, Curtefranca Rosso Doc 2016

Non solo bollicine. Ca’ del Bosco ha deciso di riscoprire e rivalutare il tradizionale uvaggio in rosso del territorio, tornando a privilegiare le varietà Merlot, Cabernet Franc e Carménère rispetto al Cabernet Sauvignon. Un ritorno al passato per esaltare il carattere del frutto del Merlot, l’eleganza del Cabernet Franc e la rotondità del Carménère. La presenza del Cabernet Sauvignon assicura l’ossatura indispensabile per conferire equilibrio e longevità. L’uvaggio preciso: Merlot 38%, Cabernet Sauvignon 33%, Cabernet Franc 22%, Carménère 7%.

 

 

Tommasi Family Estates

De Buris, Amarone della Valpolicella Classico Riserva Doc 2008

De Buris non è semplicemente l’ultimo vino ideato dalla famiglia Tommasi – un Amarone Classico Riserva pluripremiato in anteprima dalla critica. È anche il simbolo di un progetto di ospitalità e valorizzazione del patrimonio storico-culturale della Valpolicella. Da 1,9 ettari (i più vocati) delle vigne de La Groletta, acquisita vent’anni fa dalla famiglia Tommasi. Per l’annata 2008 l’uvaggio è di Corvina 62%, Corvinone 25%, Oseleta 8% e Rondinella 5%. Dieci anni di attesa in cantina danno vita a un rosso austero, potente, raffinato, con la stoffa del grande vino.

 

 

Zenato

Archivio Storico, Amarone della Valpolicella Classico Riserva Doc 2008

La 2008 è stata un’annata eccezionale. Di questa vendemmia Zenato sceglie di accantonare una botte di rovere di Slavonia. Dieci anni dopo, nasce la prima edizione limitata dell’Archivio Storico Zenato: 2500 bottiglie numerate. Un vino di territorio, intenso e voluminoso, originato dalle vigne più vecchie e meglio esposte, che unisce alla sensazione di viola e marasca un sentore di appassimento tipico dell’amarone che si è evoluto ulteriormente con l’affinamento, dando origine a note speziate e tostate di tabacco e cioccolato. In bocca da subito emerge la forte mineralità ceduta dal terreno roccioso calcareo marnoso della Tenuta Costalunga. Il risultato di una grande attesa.

 

 

Bulichella

Montecristo 2015

Difficile debuttare con un nuovo taglio bordolese della Costa toscana. A meno che… non abbia un nome che sa di virtù e di rivincita come Montecristo, una storia di lavoro e di successo alle spalle e personalità in bottiglia. Bulichella, nata da un progetto di recupero e reinserimento sociale, è dal 1999 di proprietà di Hideyuki Miyakawa, che con grande orgoglio ha presentato la sua nuova etichetta frutto della collaborazione con l’enologo Luca D’Attoma e Andrea Lupi. Il Montecristo 2015 è un blend di 50% tra Cabernet Sauvignon e Franc, 40% Merlot, 10% Petit Verdot che ha entusiasmato per la sua finezza. Né poco né molto estratto, ha un tannino vellutato che sostiene insieme a una brillante freschezza note precise di cassis, legno di cedro, vezzi mentolati e finale di tabacco Early Morning.

 

 

Ruffino

Romitorio di Santedame, Chianti Classico Gran Selezione Docg 2015

In uscita ora sul mercato con l’annata 2015, il Chianti Classico Gran Selezione Romitorio di Santedame di Ruffino è prodotto in sole 6.500 bottiglie. Sangiovese 90% e Colorino 10%, nasce dalle migliori uve della tenuta di Santedame, una delle zone più prestigiose del Chianti Classico: la celebre Conca d’Oro nel comune di Castellina in Chianti. In cantina, il vino affina per circa 30 mesi, di cui 24 in botti grandi di rovere. Il 2015 si caratterizza per eleganza dei tannini, notevole struttura e complessità: un’annata da ricordare.

 

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© Riproduzione riservata - 30/11/2018

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