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Nas-Cëtta, dalle Terre del Barolo un bianco da uve rare e antiche

29 Aprile 2011 Elena Erlicher
Dalla Nascetta, vitigno autoctono raro e antico tra le colline di Barolo e Novello, nella zona di Alba (Cuneo), nasce il nuovo Langhe Doc Nas-Cëtta firmato Terre del Barolo, storica Cantina di Castiglione Falletto che oggi conta 370 soci viticoltori, dei quali solo quattro conferiscono le uve Nascetta. Si tratta di un bianco di notevole freschezza e mineralità, che porta con sé tutti i colori e i profumi intensi dell’estate con note di iris e fiori d’acacia, di pompelmo, di mela e di miele, con un piacevole retrogusto agrumato. Ideale come aperitivo e con piatti di pesce anche crudo. La Nascetta è una varietà di origini antiche riscoperta e rilanciata dai viticoltori albesi da pochissimi anni. A fine Ottocento l’ampelografo Gagna la cita come un’ottima uva per la vinificazione, ipotizzando una sua sinonimia (successivamente smentita) con il sardo Nasco. Lorenzo Fantini, nella Monografia sulla viticoltura ed enologia della provincia di Cuneo (1895), descrive il vino Nascetta come “di finezza uguale al Moscato”. Terre del Barolo ha scelto di interpretare questa varietà valorizzando il suo carattere semiaromatico e le peculiarità donate alle uve dal territorio. Dopo la pressatura soffice dei grappoli, il mosto fermenta a 18-20 °C per 7-10 giorni. Il vino affina poi in vasche di acciaio inox per circa 6 mesi prima di essere imbottigliato. Prezzo medio al pubblico: 7,50 euro.  

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