In Italia In Italia Matteo Forlì

Musei del cibo: il Museo del fungo porcino di Borgotaro

Musei del cibo: il Museo del fungo porcino di Borgotaro

Nel centro parmense – l’unico a vantare l’Igp in Europa – si può visitare un’esposizione tutta dedicata a questo prodotto della terra. Il Museo di Borgotaro che racconta le varietà, le tecniche di raccolta, conservazione e lavorazione ma anche le leggende popolari e e imprese dedite alla trasformazione del fungo.

Il Museo del fungo porcino di Borgotaro è un ingresso in un bosco fatto di curiosità sul regno dei miceti, dal greco μύκης (mykes). Come quelle che legano i funghi all’iconografia natalizia o alle superstizioni dei cosiddetti “chierchi delle streghe”.

I Musei del cibo del Parmense

Quello del piccolo comune in provincia di Parma, con le quattro specie di boletus incluse nel disciplinare, è l’unico fungo ad aver ottenuto la certificazione la Indicazione geografica protetta (Igp) in Europa. Con le sue due sedi, una nel centro storico di Borgotaro l’altra nella vicina Albareto, l’esposizione è uno dei capitoli di cui si compone un racconto più ampio fatto dai Musei del Cibo della provincia di Parma. Una collana di cui fanno parte il Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna, quello della Pasta e quello del Pomodoro a Collecchio, del Salame di felino, del Prosciutto di Parma e del Culatello di Zibello a Polesine Parmense.

Un viaggio tra scienza e mito

Il percorso di Borgotaro è un abecedario sul territorio, l’habitat del porcino e le sue varietà. Racconta le tecniche di raccolta, conservazione e lavorazione ma anche le leggende popolari legate ai funghi e la storia e le imprese dedite alla trasformazione. Colloca il fungo nella cultura, dalle arti figurative alla letteratura, dal cinema alla pubblicità, fino alle favole.

I funghi e l’iconografia del Natale

Per esempio spiega come il celebre micete allucinegeno Amanita muscaria, per intenderci quello rosso con pallini bianchi, fosse sacro per le popolazioni del Nord Europa. Dato il forte potere allucinogeno, il fungo è stato utilizzato per secoli nei rituali sciamanici. Secondo recenti studi, anche la figura di Babbo Natale deriverebbe da uno sciamano che raccoglieva e faceva seccare a testa in giù questi funghi. Qualcosa che somiglia molto all’usanza dell’albero con gli addobbi rossi. Gli sciamani dei popoli Koryak e Kamchadal, nell’estremo oriente russo, si vestivano in modo da emulare la particolare colorazione dell’Amanita e intossicati dal fungo potevano “volare su una slitta” verso la stella polare per raccogliere informazioni sul prossimo anno.

I cerchi delle streghe, mito e realtà

Nelle leggende popolari i cerchi delle streghe, formazioni naturali dall’erba punteggiate da funghi, erano piste da ballo per i sabba notturni e secondo questa interpretazione sono citati nella Tempesta di Shakespeare (1611). In realtà sono formati dalla germinazione delle ife che si espandono radialmente dal micelio fruttificando solo alle estremità. Il più grande “cerchio delle streghe” di cui si abbia testimonianza, si spiega nel museo di Borgotaro, è stato documentato a Belfort, in Francia, misurava 600 metri di diametro e si suppone avesse almeno 700 anni.

Numeri e profumi

Il museo è anche una raccolta di numeri e informazioni scientifiche sui funghi. Delle 3 mila specie di macromiceti di cui 1.200 più o meno edibili. 30 invece sono assolutamente velenose (3 di queste mortali: Amanita phalloides, verna, virosa). Circa 200 hanno certificate e provate qualità officinali e sono 400 sono i principi attivi contenuti nei funghi.
Una varietà incredibile di forme, colori stupefacenti e profumi sorprendenti. Come quello dell’Agaricus aliaceus, che ricorda d’aglio, la genziana dell’ l’Agaricus imbricatus profuma di genziana o il profumo di vaniglia del il Boletus suaveolens.

Orari e costi

Il Museo del fungo porcino di Borgotaro si trova presso il Museo delle Mura in via Cesare Battisti, 86. La sede espositiva di Albareto (Parma) è in Via della Repubblica al civico 16 nel Palazzo della Comunalia. L’esposizione è visitabile da marzo all’8 dicembre, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18. Solo su prenotazione e con visita guidata dal lunedì a venerdì. Il costo è di 5 euro. O 4 a testa per gruppi di minimo 15 persone, adulti oltre i 65 anni. La visita è gratuita per i diversamente abili e loro accompagnatori, insegnanti, accompagnatori di gruppi e scolaresche, giornalisti e minori di 6 anni.
Per informazioni o prenotazioni chiamare il 39.0525.96796 o scrivere a prenotazioni.fungo@museidelcibo.it

Museo del fungo Borgotaro
Il Duomo di Parma è in stile romanico padano

Nelle vicinanze

Monumenti, arte e archeologia

Il Duomo di Parma fu quasi interamente distrutto dal terremoto del 1117 e ricostruito, alla fine del secolo successivo, in stile romanico padano: caratteristica è la cupola Cinquecentesca che raffigura l’Ascensione della Madonna, dell’artista Correggio. Visitando Canossa non si può non rimanere affascinati dai dolci paesaggi collinari e dai castelli che sorgono imponenti su essi. Il più famoso è il castello di Rossena, che ha conservato il suo impianto originario di fortezza invalicabile dagli attacchi esterni e ospita anche un piccolo ostello. Il vicino Castello di Torrechiara, chiamato la “fortezza dal cuore affrescato”, è stato edificato tra il 1448 e il 1460 dal Magnifico Pier Maria Rossi, ospita la straordinaria Camera d’Oro, attribuita a Benedetto Bembo, e gli affreschi a “grottesche” di Cesare Baglione.

Dove mangiare

Trattoria Campanini

Immersa nelle campagne tra Busseto e Zibello sorge questa storica trattoria che segue imperterrita una linea fedele alla tradizione ed è celebrata per la qualità dei salumi. In carta torta fritta, agnolotti, Mariola con mostarda di mele e pere e ottimi vini naturali.

via Roncole Verdi, 136 Busseto loc. Madonna dei Prati (Parma)
0524.92.569
www.culatelloandwine.it
trattoriacampanini@gmail.com
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Arrogant Pub

Gastro pub nella periferia di Reggio Emilia che eccelle nelle birre acide e nella proposta di hamburger. Ma la cucina va ben oltre con piatti creativi, proposte vegetariane e classici della tradizione reggiana, come la Bomba di riso con ragù di Rossa Reggiana e funghi o l’Erbazzone.

via Luca della Robbia 24/D, Reggio Emilia
338.13.14.307
www.arrogantpub.it
info@arrogantpub.it
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Locanda Mariella

Dagli anni ’60 una delle migliori trattorie in quest’angolo dell’Appennino parmense. Gestione familiari e piatti della tradizione, di terra o pesce. Tortelli di patate, guanciale di vitello, costolette d’agnello, battuta di fassona e un’attenta selezione di vini. Prenotare con anticipo.

via Fragnolo, 29 – Calestano
0525.52.102
www.locandamariella.it
mariellagennari77@gmail.com
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Dove dormire

Agriturismo Ca’ Bianca

Agriturismo a gestione familiare a Ostia Parmense con sette camere indipendenti arredate con mobili antichi. Della struttura fanno parte un ristorante con cucina della tradizione, una piscina all’aperto il bar e la scuderia.

località Ostia Parmense 84 Borgo Val di Taro (Parma)
0525.98.213
https://www.agriturismocabianca.it/
info@agriturismocabianca.it
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Le Querciole

Agriturismo all’interno di un podere di 21 ettari immerso nel verde tra le caratteristiche valli del Taro e del Ceno, tra natura selvaggia, cavalli allevati allo stato semi brado, prati, boschi, e pascoli. Le sistemazioni sono ricavate all’interno di due casali del ‘600 ristrutturati.

località San Pietro – Borgo Val di Taro (Parma)
0525.96.810
www.agriturismo-lequerciole.it
info@agriturismo-lequerciole.it
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Hotel Castello di Vigoleno

Il castello medievale di Vigoleno (dal latino Victus Lyaeci, letteralmente luogo consacrato a Bacco per la squisitezza dei vini) è oggi anche un hotel dispone di eleganti camere e suite dislocate nel corpo centrale o ricavate nelle torrette di guardia.

piazza IV Novembre, 2 – Vigoleno di Vernasca (Piacenza)
0523.89.54.94
castellodivigoleno.com
info@castellodivigoleno.com
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© Riproduzione riservata - 07/05/2023

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