
Morto Bruno Giacosa. Addio al maestro delle Langhe
Oggi 22 gennaio l’Italia del vino piange un pilastro della sua storia: è morto Bruno Giacosa. Il produttore di Neive è mancato nella notte all’ospedale San Lazzaro di Alba, assistito dalle figlie Marina e Bruna. Aveva 88 anni. Precursore dell’enologia di qualità in Langa, icona del Barolo e del Barbaresco nel mondo, Bruno Giacosa ha saputo valorizzare le peculiarità del territorio albese e i suoi singoli vigneti, di cui è sempre stato un finissimo conoscitore.
Un maestro per le Langhe
Classe 1929, Bruno Giacosa è stato un punto di riferimento per i produttori delle Langhe. Il suo è uno stile discreto, elegante e schivo, votato alla qualità fin dagli anni Sessanta. “La mia idea di vino era allora, e lo è ancora oggi, piuttosto semplice: volevo fare dei vini molto buoni. Quelli a base di Nebbiolo dovevano migliorare per molti anni, e il tutto doveva avvenire nel modo più naturale possibile”, aveva detto (per voce di Vittorio Manganelli) nel corso della sua lectio magistralis all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che nel 2012 gli aveva conferito una laurea honoris causa.
I primi cru di Bruno Giacosa
Fondamentale, per sua stessa ammissione, fu l’incontro con Luigi Veronelli. “Continuava a consigliarmi di scrivere in bella evidenza sulle etichette il cru delle mie diverse selezioni. Io avevo ben in mente l’importanza dei singoli vigneti, che allora non si chiamavano ancora cru, anzi era proprio il concetto che avevo alla base del mio lavoro di selezionatore di uve per me e per altre cantine con cui continuavo a fare il mediatore”. Nel 1967 escono le prime due etichette cru: Barbaresco Asili e Barolo Collina Rionda (poi Vigna Rionda). E il resto è storia. Sarà la figlia Bruna (in foto), che dal 2004 guida la produzione vinicola di famiglia, a scrivere il futuro dell’azienda Bruno Giacosa.
Tag: Barbaresco, Barolo, Bruna Giacosa, Bruno Giacosa, Luigi Veronelli, morto© Riproduzione riservata - 22/01/2018
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