Mobilization 2025, la Borgogna fa squadra e progetta il futuro
Si chiama Mobilization 2025 il programma con cui l’associazione dei produttori borgognoni punta a ridefinire la propria immagine per catturare nuovi appassionati. Una reazione al periodo difficile e al calo delle quotazioni sul mercato finanziario. Ma la regione resta comunque fortissima, anche grazie alla quotazione di nuove Cantine e al successo dei grandi Domaine sul mercato online.
Secondo un recente rapporto sul mercato globale del vino, rappresentato dall’indice di riferimento Liv-ex, la Borgogna esce dal 2020 perdendo quota sul mercato finanziario. Ma i produttori della regione vitivinicola francese non devono preoccuparsi; l’interesse per le loro bottiglie è tutt’altro che diminuito e l’associazione BIVB (Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne) ha già presentato un programma a lungo termine per difendere e promuovere quest’area di grandi eccellenze fino al 2050.
Indici in calo negli ultimi due anni
Dal 2003 la Borgogna è la regione vinicola con le migliori prestazioni al mondo per quanto riguarda il commercio di vini pregiati; tuttavia, osserva Liv-ex, negli ultimi due anni ha registrato un calo del valore dell’8,8% (nel 2019) e dell’1,5% (nel 2020). Come si legge nel rapporto, questo decremento è dovuto a una combinazione di eventi sfortunati; il Covid-19, l’effetto dei dazi di importazione statunitensi e un’abbondante annata 2018, presentata sul mercato nel 2020 e accompagnata da prezzi astronomici, impossibili da confermare negli anni seguenti.
Nuove Cantine sul mercato
Nonostante le flessioni, i vini della Borgogna hanno continuato a rappresentare un buon investimento anche nel 2020, in un mercato che è comunque in espansione. Infatti la straordinaria performance decennale di alcune etichette, ormai divenute leggendarie, ha incoraggiato i collezionisti ad approfondire la regione in cerca di valore anche tra le Cantine meno conosciute. Così è entrato nel mercato finanziario un numero crescente di vini a prezzi inferiori e di denominazioni che di rado si erano affacciate sul mercato secondario negli anni precedenti.
I grandi volano anche grazie all’online
Nomi indiscussi come Domaine de la Romanée-Conti, Armand Rousseau e Leroy guidano ancora il commercio in base al valore. Inoltre, negli ultimi cinque anni i prezzi dei vini rossi sono generalmente aumentati del 78,6% e i bianchi del 28,9%. Nonostante la pandemia, il passaggio alle transazioni online non ha penalizzato i vini della Borgogna, che si attestano addirittura al 36% del totale degli acquisti nel 2020. L’interesse, dunque, non è calato e anche se tutta l’area dovrà affrontare nuove sfide nei prossimi anni, “per molti acquirenti il viaggio alla scoperta della Borgogna è appena iniziato”, conclude il rapporto.
Mobilization 2025, nuovi modelli di eccellenza
In questo contesto in continuo mutamento, il BIVB mette in atto “Mobilization 2025”; un piano flessibile che permetterà alla regione francese di preservare la sua eccellente reputazione e l’identità dei suoi vini negli anni a venire. Le questioni che più interessano la Borgogna del vino sono quelle legate al clima, all’economia e al sociale. Il settore vitivinicolo borgognone è, infatti, pronto a cambiare approccio ispirandosi al paradosso de Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: “tutto deve cambiare perché tutto resti come prima”. Afferma il BIVB: “Il piano è incentrato sulla costruzione di nuovi modelli per poter continuare a produrre grandi vini rispondendo ai problemi che oggi la società deve affrontare; dobbiamo cambiare per garantire che le cose rimangano le stesse”.
Progetto approvato e visione collettiva
A dicembre 2020 l’Assemblea generale del BIVB ha approvato il progetto “Mobilization 2025” affermando: “La mobilitazione dei professionisti del settore a fianco dell’organismo che li rappresenta è essenziale. Renderli protagonisti del progetto è fondamentale per il suo successo”. Il perno attorno a cui gira il nuovo programma è una visione collettiva e a lungo termine, perché il tempo necessario a un’intera regione vinicola per adattarsi può spesso essere misurato in decenni. Per questo motivo, nonostante il piano sia quinquennale, i professionisti della Borgogna hanno puntato gli occhi sul 2050.
Mobilization 2025, i valori da trasmettere
Sono queste le tematiche alla base degli sforzi della mobilitazione in Borgogna. “È essenziale essere consapevoli del clima che cambia”, si legge sul progetto. E il clima sta cambiando in tutti i sensi. La Borgogna ha dovuto affrontare un 2020 difficile sotto ogni punto di vista, per via di un caldo da record, scarsa disponibilità di acqua e le difficoltà economiche causate dalla pandemia. È dunque importante più che mai integrare le aree di ricerca che si occupano del cambiamento climatico con la redditività economica e i modelli finanziari e, infine, sostenere gli sforzi di marketing dei viticoltori per aiutarli a comprendere al meglio chi e come saranno i consumatori di domani. “Presto sarà avviato uno studio per esaminare la trasmissione dei valori dei vini della Borgogna e stabilire una strategia di comunicazione che parlerà agli appassionati del futuro”, comunica il BIVB.
Quattro azioni concrete
La Borgogna diventa dunque un modello da seguire e si conferma tra i leader nel settore anche per lo sviluppo di azioni integrate che serviranno a consolidare la già forte immagine di cui gode. Saranno quattro le azioni concrete: ridefinire i modelli tecnici ed economici di domani; il coinvolgimento e il sostegno degli sforzi di marketing dei viticoltori; il consolidamento del brand in relazione ai cambiamenti della società e ai consumatori; e infine, l’incremento di strumenti per supportare l’economia e la tecnica. Solo con la lungimiranza si costruisce e si mantiene il successo.
Tutte le foto: © BIVB/www.armellephotographe.com
Tag: Borgogna, Bureau Interprofessional des Vins de Bourgogne, Mobilization 2025© Riproduzione riservata - 10/02/2021