Mercato Italia. Voto: 5
Gli ultimi dati parlano chiaro: il potere di acquisto delle famiglie italiane, tra il 2007 e il 2011, è crollato del -5% (dati dal Bes 2013 – Rapporto sul benessere equo e sostenibilie presentato alla Camera lo scorso marzo). In uno scenario del mercato interno così sofferente è difficile muoversi e per i nostri produttori vendere una bottiglia di vino in Italia sta diventando sempre più complesso. Ci siamo domandati, allora, come i nostri vitivinicoltori valutano il momento attuale e quali aspettative hanno per il 2013. E lo abbiamo chiesto, dal Nord al Sud Italia, a un gruppo eterogeneo (per dimensione) di 121 Cantine.
I FATTURATI – Tra le aziende che hanno risposto, la maggior parte, il 41%, nel 2012 ha avuto un giro d’affari contenuto in Italia, realizzando un fatturato inferiore al milione di euro. Una quota importante degli intervistati, il 35%, ha dichiarato incassi significativi compresi tra 1 e 5 milioni di euro. Man mano che il fatturato aumenta, diminuisce automaticamente il numero delle aziende; solo l’8% degli intervistati fattura tra 5 e 10 milioni di euro, l’11% realizza tra 10 e 30 milioni e il 5% oltre i 30. Ampliando il ragionamento emerge un dato importante: il 24% delle Cantine coinvolte raggiunge in Italia fatturati alti che superano i 5 milioni di euro. Quindi il vino, a fatica, tra mille difficoltà certamente, si vende.
UN VOTO AI CONSUMATORI – Ebbene, come hanno reagito i consumatori? Che voto hanno dato i produttori al nostro mercato interno nel 2012? Si sono dimostrati soddisfatti o no dell’andamento? Abbiamo chiesto di dare un voto da 0 a 10. Un bel 5, insufficiente, quindi, ma in grado di recuperare con poco sforzo, è la votazione che ha raccolto più consensi scelta dal 25% degli interpellati. Attenzione però. Il 19% degli intervistati ha dato 6, la sufficienza quindi, all’andamento del mercato e un notevole 16% del campione ha giudicato le sue vendite in Italia meritevoli di un bel 7. Sempre sul versante dei voti positivi, segnaliamo il 10% degli intervistati che ha votato 8 e il 2% che addirittura si è spinto sul 9. In negativo, invece, troviamo il 13% la cui valutazione è 4, il 6% che ha scelto il 3 e ancora un 6% fermo sul 2. Solo il 2% ha dichiarato il disastro votando 1 e c’è anche un 1% (che si tratta di un caso isolato e come tale va interpretato) che ha dato 0. Voto medio: 5,28.
E NEL 2013? – Chiuso il 2012, apriamo il 2013. Sono passati solo pochi mesi dall’inizio dell’anno. Ebbene, cosa si aspettano i produttori? Anche in questo caso abbiamo chiesto loro di tradurre le attese in un voto che andasse da 0 a 10. Il 31% degli intervistati non ha grandi speranze e crede che il 2013 meriterà un 5. Il 21% è più fiducioso e spera nel 6, mentre il 16% punta addirittura a una piena sufficienza con un 7. C’è poi anche un 8% degli interpellati che è pronto a scommettere in un 8. Se consideriamo il 5 come un voto non del tutto negativo e sommiamo queste percentuali scopriamo che il 76% degli intervistati ha una visione abbastanza positiva del futuro. E questo dovrebbe rincuorarci e farci ben sperare. Sul fronte opposto, il 9% del panel giudica il 2013 con prospettive da 4, il 7% lo valuta da 3, l’1% di un 2 e, attenzione, il 3% da 1 e il 4% addirittura da 0. Insomma, il 7% non si fa alcuna illusione neppure per questo anno. Un elemento questo che dovrebbe destare un po’ di preoccupazione, pur considerando i piccoli numeri coinvolti. Voto medio: 5,21
Tag: mercato Italia© Riproduzione riservata - 22/05/2013