Gli Stati Uniti, che sono considerati la piazza leader per l’export del nostro vino, oggi registrano -6,7% in valore e -11,1% in quantità. Sul fronte interno scontiamo una diminuzione di produzione e vendite che non si ferma, con dinamiche di prezzo poco equilibrate.
L’anno in corso si è rivelato in salita, come avevano previsto da tempo gli osservatori più attenti. La crescita del Pil nazionale al +1,0% prevista fino a qualche mese fa, ad esempio, è stata ridimensionata dall’Ocse al +0,8%, con la replica di questo tasso marginale anche nel 2024.
I dati disponibili non hanno aggiornamenti uniformi: oscillano dal settembre scorso per i prezzi al consumo, al giugno per l’export. Ma le tendenze sono ormai chiare. La produzione e l’export dell’industria alimentare e del grande aggregato industriale del Paese frenano progressivamente. Mentre i prezzi alimentari alla produzione e al consumo stanno rientrando, senza tuttavia recare ristoro al mercato. Non potrebbe essere altrimenti, d’altronde, con un sistema sottostante privo di spinta espansiva.
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