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Lo Sciascinoso si esalta in rosa

9 Novembre 2019 Roger Sesto
Lo Sciascinoso si esalta in rosa

Lo Sciascinoso è un vitigno autoctono campano che trova il suo terreno ideale nei Campi Flegrei, sul Vesuvio, nella Penisola Sorrentina e sulla Costiera Amalfitana, rientrando come vitigno complementare nelle Doc associate ai suddetti areali.

In Costiera lo si trova frammisto ad altre uve, impiegato in passato per la sue rese produttive e per il suo grande rendimento in vino, data la notevole dimensione degli acini. Di contro, maturando tardi, è sensibile a peronospora e Botrytis, data anche la compattezza del grappolo. Una delicatezza che ha condotto molti produttori ad abbandonarlo, pur possedendo positive doti: calibrata dotazione zuccherina, buona acidità, aromi spiccati e complessi.

sciascinoso Prisco Apicella in bottaia
Prisco Apicella in bottaia

La versione rosé dello Sciascinoso di Prisco Apicella

Vitigno restio a rilasciare i propri antociani, ben si presta alla produzione di vini rosati. Un aspetto ben colto dall’azienda Giuseppe Apicella in quel di Tramonti. «Abbiamo pensato di sfruttare i tratti positivi dello Sciascinoso, producendo un Costa d’Amalfi Tramonti Rosato Doc», spiega Prisco Apicella. «Si tratta di un blend paritario di Sciascinoso e Piedirosso, da vigne esposte a est tra i 300 e i 400 m, su terreni limosi e ricchi di detriti, allevate a raggiera e pergola. Dopo la vendemmia di metà ottobre, previa criomacerazione, si passa a una vinificazione in rosa. Ne scaturisce un nettare dagli effluvi floreali (viola, primule) e fruttati (lamponi, melagrana), dal sorso vellutato, fresco e persistente.

Per conoscere gli altri autoctoni della Campania clicca qui.
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