Da Ghemme alle Valli Ossolane: le vigne dell’Alto Piemonte, che guardano il Monte Rosa, si stanno ripopolando. La passione di una nuova generazione di viticoltori è favorita da un alleato speciale, il cambiamento climatico.
Per troppo tempo è stato “l’altro Piemonte”, nascosto dalla celebrità dei cugini delle Langhe. Spogliato dalla fillossera prima e soffocato poi dall’eldorado del settore manifatturiero, che ha portato alla disaffezione per il lavoro nei campi e all’abbandono delle vigne per quasi mezzo secolo a partire dal Dopoguerra. Oggi l’Alto Piemonte ha (ri)piantato il suo futuro. E sta vendemmiando la sua riscossa.
Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e premium.
Abbonati ora!
€ 20 per un anno
Acquista
Sei sei già abbonato, accedi per continuare a leggere.
Login