La vita è troppo corta per bere vini cattivi. Una biografia di Luigi Veronelli
A otto anni dalla scomparsa di Luigi Veronelli, Gian Arturo Rota e Nichi Stefi ne firmano un singolare ritratto, edito da Giunti e Slow Food: La vita è troppo corta per bere vini cattivi. L’opera, dal 31 ottobre in libreria, è stata presentata alla stampa in anteprima martedì 30 a Borgonato di Corte Franca (Brescia), negli edifici storici di Borgo Antico San Vitale – Distilleria in Franciacorta. In contemporanea, l’annuncio ufficiale della IV edizione del Premio Veronelli, previsto il prossimo 3 dicembre a Bergamo.
LA PRESENTAZIONE – Gli interventi di Roberto De Meo, head editor Giunti, Marco Bolasco, direttore editoriale Slow Food, e Gian Arturo Rota – Nichi Stefi non era presente per gravi motivi di salute – delineano un lungo percorso di ricerca e selezione dei documenti, che si intrecciano ai ricordi personali degli autori: ne risulta un testo complesso e trasversale, che anche in questo riflette la figura di Veronelli, radicale ma non integralista, schierata ma libera da pregiudizi, nel religioso rispetto dell’altro. Un uomo che interpretava il movimento anarchico come una quotidiana “assunzione di responsabilità”, che spiega, ad esempio, la costante difesa del mondo agricolo e contadino, condotta senza compromessi, fino a causare qualche attrito con il mondo televisivo.
UNA BIOGRAFIA IN ORDINE ALFABETICO – Fin dal titolo, che riprende un celebre aforisma veronelliano, il libro si pone come una biografia anticonvenzionale, un testo rapsodico che ripercorre e indaga la figura di Gino – come si faceva chiamare il critico dagli amici – tramite le parole-chiave e gli aneddoti più significativi della sua storia. Nella struttura a tessere, adatta alla lettura lineare come alla consultazione, le sezioni tematiche seguono l’unico criterio di ordine che Veronelli accettava di applicare: l’alfabeto. “Così semplice, così chiaro, così condiviso”, ma soprattutto al di là di ogni gerarchia, e così importante da diventare a sua volta argomento di un capitolo.
ACQUEVITI IN MOSTRA – Conclusa la presentazione del libro, Giuliano Gozio – proprietario di Borgo San Vitale – ha guidato la stampa in visita alla distilleria e alla scenografica barricaia. Questi ambienti di origine medievale, restaurati nel 2010, ospitano fino al 31 gennaio il Viaggio sentimentale tra le acqueviti di Veronelli: la mostra di un’ampia selezione di preziosi distillati provenienti dalla cantina personale del maestro (circa 350 delle oltre 4.000 possedute; vini compresi, la collezione conta 40.000 bottiglie). Infine, il pranzo alle Due Colombe, ristorante stellato dello chef Stefano Cerveni. Il menu si apre con un piatto dedicato a Veronelli: Merluzzo “Gabilo” marinato alla grappa di Chardonnay del Borgo Antico, verza e castagne croccanti; accompagnano le portate il Franciacorta Brut Millesimato 2008 e il Cortefranca Rosso Pomaro 2008 prodotti dai fratelli Gozio nell’azienda agricola Castello di Gussago.
Tag: Borgo Antico San Vitale, Due Colombe, Luigi Veronelli, Marco Bolasco, Slow Food Editore© Riproduzione riservata - 05/11/2012