In Italia In Italia Jessica Bordoni

La Milano da bere sceglierà Passerina e Pecorino?

La Milano da bere sceglierà Passerina e Pecorino?

Le grandi etichette abruzzesi a nozze con l’alta ristorazione lombarda. Il “matrimonio” si è celebrato il 24 settembre al Museo dei Navigli di Milano: 35 produttori vinicoli abruzzesi e oltre 150 tra giornalisti, ristoratori, proprietari di wine bar ed enoteche del Milanese si sono seduti per un pranzo placé organizzato dal Consorzio Vini d’Abruzzo e dal Movimento Turismo del Vino d’Abruzzo con la collaborazione del web magazine Milano da bere.

SADLER FIRMA IL MENU – A firmare il menu dell’evento è stata l’esperienza di Claudio Sadler, due stelle Michelin, che così precisa la scelta delle portate: «Ho interpretato piatti del Nord Italia che ben si accoppiano, a mio giudizio, alla produzione enoica di questa regione del Centro». Per cominciare Terrina di lombi di coniglio con insalata di funghi porcini e raspatura; a seguire Risotto con zucca, crema di gorgonzola e spinaci; secondo di Guancia di vitello cotta a bassa temperatura con purea di sedano rapa e tartufo nero; e dulcis in fundo Budino di uva fragola con crema allo yogurt e sbrisolona.

SCELTA FRA 70 ETICHETTE DI 35 PRODUTTORI ABRUZZESI – Quanto ai vini, ogni commensale aveva a disposizione una carta con ben 70 etichette, da scegliere personalmente in base al proprio gusto e in relazione alle portate in arrivo. Per ogni tavolo c’era un sommelier Ais pronto ad accontentare le richieste degli ospiti.

AUTOCTONI E GRANDI CLASSICI – Tra i bianchi sono stati molto apprezzati gli autoctoni Cococciola, Passerina e Pecorino – senza dubbio il trend del momento – ma anche i classici Trebbiano D’Abruzzo Doc e la giovane Doc Tullum.  Grande spazio al rosé con il Cerasuolo d’Abruzzo Doc; e infine i rossi a base Montepulciano, nelle versioni Colline Teramane Docg e Montepulciano d’Abruzzo Doc.

UNA PANORAMICA REGIONALE – Questo l’elenco delle Cantine protagoniste coi loro vini: Citra Vini, Dora Marchese, Colonnella, Tollo, Tenuta Arabona, Contesa, Vigneti Radica, Alberto Tiberio, Angelucci, Colle Moro, Orsogna, Roxan, Casal Thaulero, Ciccio Zaccagnini, Sincarpa, Tenuta I Fauri, Tenuta Ulisse, Terre di Poggio, Costantini, Marramiero, Miglianico, Fattoria Bruno Nicodemi, Masciarelli, Feudo Antico, Bosco Nestore, Cantina Bottai, Cantine Dragani, Angelucci, Cantina di Ortona, Spinelli, De Angelis Corvi, Casalbordino, Tilli, San Lorenzo, Colonnella, Osogna, Miglianico, Ripa Teatinia, Tollo, Duchi di Castelluccio.

Marina Cvetic (Masciarelli) e Rocco Pasetti (Contesa)

PAROLA AI PRODUTTORI – Tra i produttori intervenuti all’iniziativa c’era Marina Cvetic, titolare della storica Masciarelli di San Martino sulla Marrucina (Chieti): «L’Abruzzo sta crescendo e cercando i suoi spazi anche qui al Nord. La richiesta di vini è in aumento ma c’è ancora da lavorare per far conoscere la varietà della nostra produzione. Le bottiglie abruzzesi godono di un buonissimo rapporto qualità prezzo; e questa è una virtù importante in tempi di crisi come questo. Non fanno paura al ristoratore e al consumatore». Interessante anche l’intervento del patron di Contesa (Collecorvino, Pescara) Rocco Pasetti: «Da un lato vorrei sottolinerare come l’Abruzzo si stia proponendo in una veste nuova. Trovo meno timidezza e una comunicazione decisamente più mirata, al passo con i tempi e capace di coinvolgere anche i new media. In secondo luogo, noto con piacere la presenza di una nuova generazione di produttori. Molti hanno quarant’anni o poco più: facce e contenuti giovani e pieni di inventiva. In ultimo, non va dimenticato il fenomeno dei cosiddetti autoctoni, che in molte realtà aziendali sono diventati i vini trainanti, di punta, superando anche il classico Montepulciano».

Fabio Baldassarre, patron dell'Unico Restaurant di Milano

IL COMMENTO DEI RISTORATORI – Che cosa ne pensano i ristoratori? Lo abbiamo chiesto Fabio Baldassarre dell’Unico Restaurant di Milano, una stella Michelin. «Sono abruzzese e amo la mia terra. Alcuni marchi del vino sono ormai ben riconoscibili e affermati anche sulla piazza milanese. Per molti altri c’è ancora da fare. Bisogna muoversi per veicolare la produzione d’eccellenza anche al grande pubblico». Dello stesso parere molti gestori di wine bar ed enoteche presenti in sala, per i quali questo incontro si è dimostrata un’utile occasione per provare nuove etichette e decidere di metterle in carta.

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© Riproduzione riservata - 25/09/2012

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