Numeri di una viticoltura che cambia nell’ultimo Censimento generale Istat
L’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini ha analizzato i dati dell’ultimo Censimento generale dell’Agricoltura, diffusi dall’Istat. Ne emerge un quadro del mondo viticolo in cui le Cantine diminuiscono di numero ma crescono in superficie coltivata. Uno specchio di una profonda trasformazione che ha reso il settore più manageriale.
Il mondo agricolo sta attraversando una fase di profonda trasformazione in Italia e la viticoltura ne è pienamente coinvolta. Lo dimostrano i dati dell’ultimo Censimento generale dell’agricoltura, condotto tra gennaio e luglio del 2021 e riferito all’annata 2019/2020. L’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, ne ha presentato i dati con comunicazioni successive tra giugno e settembre del 2022 e l’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini (UIV) lo ha analizzato ed elaborato per estrapolare i trend riguardanti le colture viticole.
Aziende con vite e incidenza sul tessuto agricolo – top regioni | |||
Vite | Totale agr. | % | |
Trento | 6.154 | 14.236 | 43% |
Veneto | 26.842 | 83.017 | 32% |
Toscana | 16.292 | 52.146 | 31% |
Emilia-Romagna | 16.452 | 53.753 | 31% |
ITALIA | 255.520 | 1.133.023 | 23% |
Calano le aziende, non la superficie
Le aziende vitivinicole in Italia hanno seguito un’evoluzione parallela a quella delle altre imprese agricole. Le macrotendenze indicano una notevole riduzione del numero di aziende, ma una sostanziale tenuta, almeno nell’ultimo decennio, della superficie coltivata. A livello complessivo siamo infatti passati da oltre 3 milioni e 130 mila aziende agricole nel 1982 a circa un milione e 130 mila nel 2020. La superficie coltivata da ogni singola entità è passata da una media di 5,1 ettari 40 anni fa agli 11,1 ettari di oggi. Le aziende del vino, secondo le estrapolazioni UIV, mostrano in effetti un trend analogo. In vent’anni oltre 500 mila imprese sono sparite, passando da 791 mila nel 2000 alle circa 255 mila di adesso. E se la superficie vitata si è ridotta dell’11% tra il 2000 e il 2010 è rimasta sostanzialmente stabile nell’ultimo decennio.
Numerosità aziende (vino) | ||||
2000 | 2010 | 2020 | Var. 2020/00 | |
ITALIA | 791.091 | 383.648 | 255.520 | -68% |
Nord | 220.851 | 117.037 | 79.783 | -64% |
Centro | 174.747 | 70.359 | 43.699 | -75% |
Sud | 274.169 | 137.325 | 89.912 | -67% |
Isole | 121.324 | 58.927 | 42.126 | -65% |
Crescono export e valore
La trasformazione da un tessuto composto essenzialmente da microaziende a una realtà più strutturata è coincisa, osserva UIV, con un approccio decisamente più manageriale del settore vinicolo, come testimonia l’eccezionale crescita del valore delle esportazioni, +165% nell’ultimo ventennio. Una performance che fa di quello del vino il comparto agricolo più performante nel commercio estero e uno tra i principali protagonisti del surplus commerciale realizzato dal made in Italy, a cui concorre per quasi il 14%.
Secondo Lamberto Frescobaldi, presidente di UIV, “L’Italia sta progressivamente strutturando le proprie imprese vinicole nel rispetto delle varietà produttive, che sono la vera ricchezza del nostro vino. La strada è quella giusta, anche se manca ancora molto per avvicinarsi alla superficie media dei nostri principali concorrenti, come Australia, Stati Uniti e Nuova Zelanda o, più vicino a noi, di una Francia che conta una dimensione media per azienda di 5 volte superiore alla nostra”.
Superficie media | ||||
2000 | 2010 | 2020 | Var. 2020/00 | |
ITALIA | 0,9 | 1,6 | 2,5 | 174% |
Nord | 1,1 | 2,0 | 3,4 | 206% |
Centro | 0,7 | 1,4 | 2,3 | 223% |
Sud | 0,7 | 1,2 | 1,8 | 142% |
Isole | 1,2 | 2,2 | 2,5 | 108% |
Dettaglio regione per regione
Passando a un dettaglio di livello superiore, si nota che il numero di aziende del settore si è ridotto maggiormente nel Centro Italia (-75%), in particolare in Campania e nel Lazio, dove la percentuale di riduzione nell’ultimo ventennio è stata rispettivamente del 74% e dell’83%. Oggi il maggior numero di imprese vitivinicole si concentra in Puglia (36 mila), seguita da Sicilia, con circa 30 mila e dal Veneto (27 mila).
Nel mondo della viticoltura gli appezzamenti restano più piccoli rispetto alla media di tutto il settore agricolo, a testimonianza di un valore aggiunto più elevato. Oggi la superficie media nazionale della vigna è di 2,5 ettari, con un deciso aumento rispetto agli 1,9 ettari del 2010 e agli 0,9 ettari del 2000. Al Nord l’estensione è mediamente superiore, di 3,4 ettari, con picchi in Friuli Venezia Giulia (5,5 ettari) seguito da Lombardia (4 ettari), Veneto (3,8 ettari), Toscana (3,6 ettari) e Piemonte (3,4 ettari).
In totale i viticoltori costituiscono il 22,8% di tutte le aziende agricole attive in Italia ma utilizzano soltanto il 5,1% della superficie coltivata. Nel settore della coltivazione delle “legnose”, che rappresenta il 71,4% del totale delle aziende agricole, la coltura della vite viene solo dopo quella dell’olivo, che coinvolge il 55,3% delle realtà imprenditoriali italiane del settore.
Foto di apertura: un vigneto in Toscana. Nella regione la media di dell’appezzamento viticolo è di 3,6 ettari, decisamente superiore alla media nazionale di 2,5 ettari per azienda.
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