
La cooperativa Tramin è d’esempio al mondo

In vigna è organizzata come una piccola impresa famigliare che ascolta le esigenze del proprio vigneto, mentre in cantina si comporta come un’unica solida azienda che investe in modo mirato per sviluppare la produzione e la distribuzione. Si tratta di Cantina Tramin, una delle prime realtà cooperative dell’Alto Adige (fondata nel 1898), che oggi conta 300 soci per 250 ettari di vigneto nei comuni di Termeno, Montagna, Egna e Ora.
UN MODELLO A LIVELLO INTERNAZIONALE – Nel 2011 e nel 2012, Tramin è stata eletta “Miglior cooperativa vitivinicola italiana” da Weinwirtschaft, tra le riviste più importanti in Germania. Un riconoscimento internazionale ottenuto grazie ai principi che sono alla base dell’operato della Cantina, come la capacità di fare sistema, la flessibilità e il rapporto diretto dell’uomo con il territorio, e grazie anche all’importante contributo tecnico di Willi Stürz, eletto Miglior enologo italiano nel 2004 dal Gambero Rosso. «Una Cantina cooperativa come la nostra», afferma Stürz, «ha una grande anima e lo spirito di collaborazione tra i diversi soci è molto sentito. Ognuno di noi dedica molto impegno e parte del proprio cuore per creare e proporre dei vini di alta qualità, che determinano il successo del nostro lavoro quotidiano».
MENO DI 1 ETTARO A SOCIO – Ad eccezione di pochissimi appezzamenti di 4-5 ettari, la maggior parte dei proprietari della Cantina cura una superficie di meno di 1 ettaro a testa, situata tra i 250 a gli 850 metri di altezza. Il lavoro è prevalentemente manuale e si interviene con prontezza in ogni fase, anche nelle più delicate, come in vendemmia dove una sola giornata può fare la differenza. Questo permette di ottenere un’altissima qualità delle uve, le stesse che danno vita ai gioielli dell’azienda: il Gewürztraminer Nussbaumer e il Gewürztraminer Terminum Vendemmia tardiva.
© Riproduzione riservata - 13/03/2013
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