La piccola Doc pugliese di Gioia del Colle, con i suoi 250 ettari vitati e 2 milioni di bottiglie, è in espansione e fermento. I recenti investimenti delle aziende e la ricerca scientifica ne fanno un’area dalle ottime prospettive future.
Eppur si muove. Con costanza e determinazione la piccola Doc Gioia del Colle punta al cambiamento, ispirata dal suo vitigno principe, il Primitivo. I segni più macroscopici sono gli investimenti di due note aziende: Leone de Castris e Tormaresca. La prima, leccese, con i suoi 400 anni tondi tondi, possedeva già dal 1886 un’attività agricola e una masseria, Donna Coletta, a Noci (Bari).
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