Il boom di e-commerce e live streaming. La spinta del governo per il consumo di prodotti autoctoni. L’impatto dei mutati rapporti internazionali sull’import. E le variabili nell’acquisto di fine-wine (anche italiani). Come la pandemia ha cambiato i consumi del Dragone.
Uscita prima degli altri dall’emergenza sanitaria, la Cina è facilmente preconizzata come motore del commercio planetario del vino. Ma come si è modificato il mercato durante il Covid, come è ripartito il consumo nel post-pandemia e, soprattutto, quanto la crisi ha cambiato le routine e e le preferenze d’acquisto dei consumatori cinesi? Il canale digitale, la ripartenza della ristorazione e il fascino del brand, espresso anche con l’infatuazione, oggi più forte che mai, dei collezionisti per i fine-wine, italiani e francesi su tutti, sono le lenti per leggere l’evoluzione del settore. Almeno secondo le autorevoli voci intervenute la scorsa settimana al forum internazionale wine2wine di Veronafiere.
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