In scena a Trento i vincitori del Concorso nazionale dei Merlot
Si parte da Trento per fare il giro d’Italia e scoprire come il Merlot, un vitigno munito dal passaporto internazionale, possa essere così sfaccettato, risultare così diverso da un luogo all’altro e dimostrare sempre e comunque le sue incredibili capacità d’adattamento. Il 22 ottobre a Palazzo Geremia, è andato in scena uno degli eventi più attesi all’interno della manifestazione MondoMerlot di Aldeno, borgo vicinissimo al capoluogo trentino. Si tratta della degustazione dei Merlot vincitori dell’8° Concorso nazionale dei Merlot d’Italia guidata dall’ormai collaudata coppia Alessandro Torcoli, caporedattore di Civiltà del bere, e Adua Villa, noto volto televisivo sommelier de La prova del cuoco su Raiuno.
Il Concorso, autorizzato dal ministero delle Politiche agricole e forestali e patrocinato dal Comune di Aldeno d’intesa con la Provincia autonoma di Trento, l’Istituto agrario di San Michele all’Adige, l’Associazione Città del vino e la Camera di commercio di Trento, ha visto la partecipazione di oltre 100 vini da nove regioni d’Italia. A giudicare i campioni una trentina di commissari suddivisi in sei commissioni: enologi, sommelier e giornalisti che si sono dovuti esprimere riguardo le caratteristiche, la riconoscibilità del vitigno e delle macroaree di produzione e sulla qualità in senso lato dei vini assaggiati anonimamente. «Spesso il Merlot è descritto come un vitigno che si adatta bene alla variabilità dei climi e dei terreni e che mantiene le sue caratteristiche varietali in diverse condizioni, eppure ecco che questi propositi sembrano superati nel momento in cui i degustatori hanno assaggiato i Merlot d’Italia», ha detto Paolo Grigolli, enologo e coordinatore del Concorso. «Sono state notate differenti note organolettiche in riferimento alle macroaree di produzione; si è assistito a una crescita qualitativa dei vini presentati con etichette più morbide, eleganti e qualcuna forse leggermente troppo dolce; l’annata 2007 è risultata migliore della 2008 con vini più complessi e maturi; nell’assaggio è apparso un frutto migliore e maggior personalità anche se nelle regioni del Nord sono presenti Merlot ancora leggermente erbacei; i Merlot del Centro sono risultati talvolta eccessivamente alcolici; le Igt meglio delle Doc; sono state segnalate note di legno che quasi sempre hanno esaltato il frutto; solo qualche volta è stato notato un richiamo di frutta forse troppo matura o un eccesso di concentrazione».
Con gli anni Aldeno è diventato davvero un palcoscenico importante per il Merlot. Al concorso partecipano tanto Cantine note a livello internazionale quanto piccolissime realtà. Quest’anno, ad esempio, il Miglior Merlot d’Italia è stato quello di Enrico Corsi della Cantina La Cura, una minuscola azienda agricola toscana.
Ma andiamo con ordine. A dare il benvenuto ai tanti ospiti che hanno affollato la sala, il sindaco di Aldeno Emiliano Beozzo: «Un vitigno, tanti vini», ha detto. «Oggi siamo davanti al momento forse più alto di MondoMerlot e, simbolicamente abbracciamo tutta la Penisola osservando come il vitigno più coltivato al mondo sia capace di dare esiti diversissimi». Accanto a lui il sindaco di Trento Alessandro Andreatta affiancato da Giampaolo Pioli, presidente delle Città del vino. Ma addentriamoci nella degustazione. «MondoMerlot ha avuto il grande merito di non abbassare l’attenzione su questo vitigno anche nei momenti più bui, per gli internazionali, di questi ultimi anni; non ha mai dimenticato che il vitigno autoctono suscita sempre grande attenzione, ma che l’enologia mondiale è basata sugli internazionali e quando ci si deve confrontare con il mondo i protagonisti sono loro», ha commentato Alessandro Torcoli, coordinatore dell’evento. «Inoltre, da una nostra recentissima inchiesta è apparso come il Merlot sia il vitigno più utilizzato negli ultimi due anni per dar vita a nuovi prodotti».
Il viaggio comincia da Nord e il primo vino in assaggio è Siebneich Riserva Alto Adige Doc 2008 della Cantina Produttori Bolzano presentato dal presidente Michael Bradlwarter, un vino degustato per ben quattro volte ad Aldeno. «Controlliamo 300 ettari e 200 soci e produciamo 3 milioni di bottiglie», ha detto. «Per arrivare a fare un Merlot di qualità abbiamo lavorato molto in Südtirol; in questa piccola zona il Merlot è presente da sempre perché cresce bene nei terreni sabbiosi come i nostri». Durante l’assaggio Adua Villa individua una nota sapida nel vino che Bradlwarter conferma come un punto di forza e domanda dove si venda meglio Siebneich. «Parte quasi tutto per l’estero dove è molto apprezzato, soprattutto in Svizzera». Il vino costa 20 euro.
Spostiamoci leggermente più a Sud, in Veneto e precisamente nell’area dei Colli Berici con Tommaso Piovene Porto Godi che presenta Fra’ i Broli, Colli Berici Doc 2008. «Cabernet e Merlot sono arrivati nel Vicentino a metà Ottocento ed era coltivato a pergola. Noi produciamo un Merlot in purezza e uno in blend. Il nostro Fra’ i Broli costa circa 14 euro». Adua Villa è colpita dall’alta gradazione alcolica, circa 15 gradi, e chiede spiegazioni. Tommaso Piovene Porto Godi risponde: «Il vigneto è esposto a sud e nelle annate calde troviamo naturalmente nell’uva una concentrazione alcolica notevole, ma naturale, quasi un appassimento. Il nostro è un vino molto longevo, regge benissimo una decina di anni ed è perfetto in abbinamento a una bella brace».
Per la prima volta al Concorso arriva tra i premiati un vino dell’Emilia Romagna. Si tratta del Guidesco, Colli Bolognesi Doc 2008 di Carla Cavara. Lei stessa, emozionatissima, dice: «Oggi sono premiati il mio lavoro e i Colli Bolognesi che con i loro suoli marnosi e calcarei hanno fatto un matrimonio d’amore con il Merlot. La mia azienda agricola, 6 ettari di vigneto e 35 di bosco, è collocata all’interno del Parco naturale del monte Sole e, anche per questo, ci approcciamo all’agricoltura in punta di piedi. Il Merlot fermenta spontaneamente e si chiama Guidesco in onore ai Conti di Panico, una famiglia che ha abitato la mia tenuta e che ha dato del filo da torcere ai bolognesi. Guidesco era il membro della famiglia più bellicoso. Noi produciamo solo 5.500 bottiglie». Nel vino si riconosce immediatamente una nota molto femminile con una decisa firma fruttata di mora e mirtillo e di leggera confettura che termina con un richiamo erbaceo e minerale. Sensazioni confermate da Carla Cavara: «Il tannino è deciso, ma le sensazioni sono fresche. Le uve crescono in un impianto fitto e le radici delle nostre piante entrano in profondità nel terreno. Abbiamo avuto conferma della piacevolezza del nostro Merlot anche dall’andamento delle vendite; seppur in quantità limitata, l’annata 2007 è finita immediatamente ed è piaciuta soprattutto all’estero». Guidesco costa circa 15 euro.
Bottega Vinai, Trentino Doc 2008 di Cavit è stato eletto il miglior Merlot trentino nella categoria Doc e Docg annate 2009/08. A raccontare le caratteristiche di questa bottiglia l’enologo Andrea Faustini. «Il premio è un riconoscimento che rivolgiamo alle 11 Cantine associate che fanno capo a Cavit. Attingiamo le nostre uve da vigneti che si estendono su oltre 5 mila ettari. Bottega Vinai è una linea dedicata al canale Horeca. Il Trentino è una regione particolarmente vocata alla produzione di Merlot e il vitigno abita da noi dal 1875; i terreni dall’alto contenuto argilloso si dimostrano favorevoli alla sua coltivazione». Adua Villa individua in questo vino che fa dai 12 ai 15 mesi di barrique una grande mineralità e un tannino morbido e chiede se si tratta di una scelta di Cantina. La risposta: «Il vino raggiunge quasi i 13,5 gradi e noi prediligiamo le zone che garantiscono un’ottimale maturità fenolica. Facciamo legno grande e barrique». La bottiglia costa 9 euro.
È la volta del Merlot Igt Maremma Toscana di Enrico Corsi, scelto come miglior Merlot d’Italia. A presentarlo Enrico Corsi stesso, un uomo che fino a ieri non si sarebbe neppure immaginato di salire così alla ribalta: «Produciamo solo 3.500 bottiglie e la mia è una piccola e sconosciuta Cantina che voi avete fatto diventare famosa con la serietà del vostro concorso», ci dice con un piglio tutto toscano. «Stiamo lavorando perché la produzione del nostro Merlot possa crescere e superare le 5 mila bottiglie, magari puntando anche più in alto. La selezione dei grappoli in vigna è molto seria; quest’anno abbiamo dovuto fare quattro vendemmie». Adua Villa ricorda il carattere che il terroir di Toscana dona al Merlot: delicato, vellutato nel finale e con un deciso impatto inziale. «Puntiamo a esaltare la vocazionalità della nostra terra. Noi siamo davanti al golfo di Follonica, chiamato “golfo del sole”; qui non piove mai e dobbiamo adeguarci al clima dell’alta Toscana e delle colline metallifere, terra vulcanica, perfetta per fare vigna». In enoteca questo vino costa 18 euro.
In scena un altro toscano, ma non solo. Con Ezio Puggelli dell’agricola Rigoloccio che presenta Abundantia, Igt Maremma Toscana 2008, siamo a soli 5 chilometri di distanza da La Cura. Nulla, eppure il Merlot riesce a esprimersi diversamente anche questa volta. Siamo in Maremma, ma nella Maremma meno conosciuta. Eppure proprio da qui sono arrivati due Merlot degni di nota (uno vincitore). In questa Cantina il Merlot è coltivato in 1 dei 10 ettari a vigneto. «Siamo una giovane azienda che si chiama così per via di una miniera metallifera poco distante. I nostri terreni sono minerali, ricchi di scheletro. La vigna da cui nasce Abundantia è giovane e questo è solo il secondo anno di produzione; le nostre piante non producono più di 800 g ciascuna. A differenza della Cura, noi facciamo solo una vendemmia». Il vino si presenta con una grande identità, tannini decisi che si arrotondano, buona acidità e una marcata nota di spremitura. Costa 32 euro.
Lasciamo la Toscana e torniamo nel Trevigiano con Italo Cescon che grazie alla presenza di Viviana Manete, responsabile della comunicazione, presenta Chiedo, Igt Veneto 2008. «Siamo in terra di Raboso e di Manzoni bianco, ma abbiamo 4 ettari a Merlot che nell’area del Piave trova un terreno particolarmente fertile. Proprio il terroir dona molta morbidezza a questo vino che ha in sé una piccola parte anche di Cabernet Sauvignon», dice. Il vino costa circa 12 euro.
Un balzo all’indietro e andiamo ai Merlot fatti prima del 2007. Il primo a essere degustato è AltroMerlot, Colli Orientali del Friuli Doc 2007 di Torre Rosazza. Presenta Mario Zuliani, enologo e responsabile delle vendite. «Siamo nel Collio Orientale, in una piccola zona del comune di Manzano dove c’è l’abbazia di Rosazzo. Qui il Merlot trova grande espressione con note minerali, di freschezza e di frutto. Si tratta di un vitigno abbondante che regala soddisfazioni». AltroMerlot, che costa circa 25 euro, viene giudicato da Adua Villa come un vino molto austero, elegante, mai sfacciato, capace di grande evoluzione. Zuliani risponde: «Lo produciamo dal 1987 e abbiamo la conferma della sua incredibile capacità di invecchiamento. Inoltre puntiamo sempre alla freschezza e per questo cerchiamo di non far mai maturare troppo il frutto».
Dal Collio friulano ai Colli Euganei con Fattoria Monte Fasolo e Miro, Colli Euganei Doc 2007. Presenta il vino l’enologo Antonio Froio: «Abbiamo diversi appezzamenti di Merlot coltivati in zone più o meno calde dei Colli. Per questo il nostro Merlot ha una riconoscibile nota cipriata iniziale e una mineralità che esce dopo». Si tratta di un Merlot da abbinare alla carne, particolare nel gusto, che si differenzia notevolmente dagli altri e che costa circa 15 euro.
Trasferiamoci dall’altro lato dell’Italia, in Piemonte. Assaggiamo il Merlot di Enzo Boglietti, un Langhe Doc 2004. Si tratta dell’annata più vecchia vincitrice mai presentata nella storia del concorso. «Siamo a Oddino e siamo, credo, un caso quasi unico in Piemonte. Da un impianto molto fitto in un terreno che in cima alla collina è più povero e che scendendo si fa via via più ricco, produciamo pochissime bottiglie per ora, solo 2-3 mila bottiglie. Ci dicono che il nostro Merlot “baroleggi” e in effetti è un Merlot di Langa che ha bisogno di affinamento, una cosa abbastanza insolita per chi fa Merlot». Per comprare questo vino bisogna spendere 25-30 euro.
Passiamo dunque dal Merlot che “baroleggia” al Merlot che “chianteggia”. Torniamo in Toscana, a San Casciano, in provincia di Firenze. Da qui arriva Rossombroso, Igt Toscana 2007 dell’Agricola Solatione. Fabio Giachi, il titolare, racconta del suoi 5 ettari nel cuore del Chianti Classico. «Il cavallo di battaglia è il Sangiovese, ma nel 2006 ho impiantato Merlot. Ho scoperto che i due vanno d’accordo». Le note che spiccano nella degustazione di Rossombroso sono equilibrate, speziate, di pepe nero marcato e con una piccola chiusura di anice stellato come ha fatto osservare la Villa. Costa 25-30 euro.
Sul palconoscenico del Merlot sale un grande nome della nostra enologia. Santi Planeta presenta il suo Igt Sicilia 2007. «Non è la prima volta che partecipiamo con i nostri campioni al concorso, ma solo oggi ci è arrivato un riconoscimento», esordisce sorridendo. «Da noi in Sicilia il Merlot dà esiti altalenanti a seconda delle annate. Questa si è dimostrata molto buona e abbiamo prodotto 80 mila bottiglie. Nelle annate favorevoli il nostro Merlot si rivela essere longevo con una vita che arriva tranquillamente ai 12 anni. Assaggiandolo si avverte il calore della sicilianità e una grande indentificazione con il suo territorio d’origine». Il vino di Planeta costa circa 19 euro.
Cocludiamo il nostro viaggio nell’Italia del Merlot con un’altra grande firma: Feudi di San Gregorio e Pàtrimo, Igt Campania Rosso 2006. Presenta Pierluigi Acciari, responsabile commerciale di Roma e provincia. «Per noi Pàtrimo è un gioiello ed è l’unico vino che nasce da un vitigno internazionale. Viene coltivato con gli stessi criteri dei piccoli appezzamenti degli altri nostri vitigni e manteniamo una resa molto bassa per pianta. Siamo nella patria dell’Aglianico sotto il sole dell’Irpinia e tutto ciò è molto avvertibile nel vino. Si sente una straordinaria ricchezza aromatica anche per via dei 24 mesi che trascorre in barrique di media tostatura. Dalla Cantina escono solo 4 mila bottiglie che costano mediamente al pubblico 60 euro».
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© Riproduzione riservata - 19/11/2010