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Il mio nome è Primo. Il vino nuovo di Terlano

Il mio nome è Primo. Il vino nuovo di Terlano

Mein name ist Primo. Il mio nome è Primo. Se avesse voce esordirebbe così (naturalmente in due lingue, tedesco e italiano) la nuova etichetta della Cantina di Terlano. Siamo in Alto Adige, a due passi da Bolzano, in una conca che è un trionfo di vigneti circondati dalle montagne.

Nella vallata, il cru Kreuth

Primo, “I” in etichetta, è come tutti i vini di Terlano, un bianco dalle straordinarie capacità di invecchiamento. “Eravamo alla ricerca di una sintesi perfetta, e per questo Primo nasce dai vigneti più ricchi di carattere che abbiamo e dai migliori appezzamenti”, ha spiegato ai giornalisti presenti a Terlano in questa occasione l’enologo Rudi Kofler. Pinot bianco, Chardonnay e Sauvignon, uvaggio classico per questa bottiglia che esce con l’annata 2011 in 2.850 esemplari, a un costo medio in enoteca di 145 euro e in commercio dal 1° marzo. “E’ lo stesso uvaggio storico del nostro Terlaner, nato nel 1975″, ha detto Kofler. “Si tratta del nostro stile e rappresenta la fiducia che abbiamo nel Pinot bianco, un vitigno che chiede pazienza, cura, attenzione per via delle sue rese naturalmente molto alte, ma che, se ben gestito rappresenta una fonte inesauribile di finezza, mineralità, sapidità ed eleganza”. Primo è la selezione della selezione rispetto al Terlaner, con alle spalle un lavoro di microvinificazioni durato tre anni. Il vino invecchia lentamente in vecchie botti di rovere, riposa a lungo sui lieviti fini secondo il metodo sur lie e trascorre un anno in bottiglia.

DOVE NASCO – Carlo Ferretti, geologo della società Geo&More di Bolzano, ha condotto uno studio sui terreni sui quali nascono le uve di Primo. “300 milioni di anni fa qui c’erano i vulcani in eruzione; poi il paesaggio ha cambiato aspetto, ed è arrivato un mare quasi caraibico. Di conseguenza si sono formate le rocce carbonatiche che troviano anche a Bordeaux, in Borgogna e nel Nord degli Stati Uniti. Le stesse isole si sono poi trasformate nelle Dolomiti composte da rocce vulcaniche, materiali marini, carbonati, ghiacciai e depositi fluviali. I nostri studi hanno voluto provare a capire come si sente la vite in questi terreni che, solo qui, hanno mantenuto i cristalli perfettamente integrati nella roccia. E per questa ragione Terlano ha un terroir esclusivo. Primo nasce dai cru Winkl, Kreuth e Vorberg.

GLI ANNI. LA NOSTRA FORZA – In occasione della presentazione in anteprima mondiale di Primo, abbiamo avuto la fortuna di poter partecipare a una verticale di rarità all’indietro nel tempo. Il tasting è cominciato con Nova Domus Terlaner Riserva 2009 che oggi fa solo tonneaux, è proseguita con Vorberg 1999 invecchiato solo in botte grande e vecchia. Si è continuato poi con lo stesso vino annata 1996, sorprendente per la giovinezza che ancora porta con sè. Siamo arrivati al 1990 con uno Chardonnay dalla perfetta maturazione, a un Terlaner 1989 e a uno Chardonnay 1984. E qui le sorprese, quelle vere. 1969, un Terlaner strepitoso, verdissimo, fresco, persistente, “il miglior vino che abbiamo in cantina” a sentir l’enologo e un Vorberg 1957 vivo, di un’attualità inimmaginabile, bevibilissimo e prezioso. La miglior prova di come il tempo qui, possa solo regalare e regalare e regalare…

Filari del cru Vorberg

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© Riproduzione riservata - 20/01/2014

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