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Il Metodo Cilento e l’elogio della vita lenta

28 Marzo 2021 Elena Erlicher
Il Metodo Cilento e l’elogio della vita lenta

Nel nuovo libro del giornalista enogastronomo Luciano Pignataro Il Metodo Cilento, i cinque segreti che ci permettono di vivere felici, a lungo. Quali sono i motivi che fanno di questo territorio della Campania la patria dei centenari. Le ricette di cucina di lunga vita.

Qual è il modo per vivere una vita sana e lunga? Ce lo racconta Luciano Pignataro nel libro Il Metodo Cilento. I cinque segreti dei Centenari appena uscito con Mondadori (pp. 172, 18 euro). Il giornalista enogastronomo d’origine cilentana, con il supporto scientifico dell’oncologo Giancarlo Vecchio – da poco scomparso – indaga i motivi che rendono questo territorio della Campania il contesto dove si vive più a lungo che in qualsiasi altra parte del mondo. Il tutto accompagnato da una serie di ricette “di lunga vita” attingendo alla saggezza contadina e alle tradizioni.

Metodo Cilento
Luciano Pignataro è di origini cilentane e ha indagato i motivi che rendono questo territorio della Campania il contesto dove si vive più a lungo

La dieta mediterranea

Il punto di partenza (il primo segreto) è la dieta mediterranea, quella “scoperta” da Ancel Keys più di sessant’anni fa e, dal 2010, Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Il medico americano era convinto – come spiega ampiamente Vecchio – che la bassa incidenza di patologie cardiovascolari nella popolazione del Cilento, da lui osservata, fosse dovuta allo stile dell’alimentazione. Uno stile che aveva appreso in loco, dato che con la moglie aveva acquistato una casa nella piccola località di Pioppi (Salerno). Per vivere a lungo, in stile cilentano, è consigliato scegliere verdura, legumi e cereali, preferendo prodotti freschi e di stagione; ma anche carne e pesce e, perché no, formaggi da latte di capra.

La copertina del libro che ritrae alcuni dei prodotti tipici della dieta mediterranea

I pilastri del Metodo Cilento

Gli altri quattro pilastri (i segreti) su cui si fonda il Metodo Cilento sono: il movimento (l’attività fisica regolare), un adeguato riposo, essere parte di una comunità e la spiritualità. “La domanda alla quale questo libro cerca di dare una risposta è: possiamo attingere a questo paradigma di vita per ‘dare una sistemata’ alla nostra?”. È possibile adattare lo stile di vita del Cilento alle nostre esistenze di città, scandite da ritmi frenetici, per ritrovare una dimensione più umana? “La risposta può essere sì se di questo miracolo umano e geografico riusciamo a comprendere lo spirito nascosto, il cuore ideale”. 

Cuoncio Cuoncio, lento lento

L’espressione dialettale Cuoncio, che significa lento, ripetuta due volte – Cuoncio Cuoncio – ben riassume l’idea di un tipo di esistenza (e di cucina), come quella cilentana, dove il tempo scorre lento, in “assenza dell’orologio”, come spiega Pignataro.  È qui che si “racchiude un segreto, uno stile, un’idea dell’esistenza e del modo migliore per attraversarla”. Per esempio, camminando invece di prendere l’auto, impegnandosi per tenere viva una rete di relazioni sociali, oltre a quelle lavorative, prendendosi il tempo per ascoltare gli altri. E vivere così felici, a lungo.

Le ricette dei centenari

Nell’ultima parte del libro sono pubblicate le “ricette dei centenari”, i piatti della tradizione che assicurano una lunga vita, come i cavatelli, la cicciata (zuppa di origine contadina), pasta e fave, le melanzane ripiene, la ciambotta (o cianfotta), le alici alla scapece, lo stufato di bufalo all’Aglianicone del Cilento e i ravioli dolci. Tra tanti cibi prelibati, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

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