I vini per Sanremo. Abbinamenti ideali (nel senso di fantasiosi) con le canzoni e i cantanti protagonisti del Festival
Cosa sarebbe più godibile sorseggiare ascoltando Pazza (Bertè), Sinceramente (Annalisa) o Tuta Gold (Mamhood)? Senza scomodare il nostro sound sommelier, che all’intreccio tra degustazione e ascolto dedica sapienti analisi, ci siamo divertiti ad associare ogni brano ad un vino o vitigno che potesse rappresentarlo. Ecco i nostri abbinamenti, per concordanza o contrapposizione…
Alessandra Amoroso
Fino a qui
Canzone di resilienza, ci starebbe bene un Salice Salentino, per essere fedeli alle origini leccesi dell’artista, un vino che ne ha passate di tempeste e crisi, ma alla fine… fino a qui tutto bene, resta un bel rosso confortevole.
Alfa
Vai!
Quota Genova, una canzone di energia giovanile, di serate trascorse sugli scogli pensando che (domani) si corre: perfetto un Vermentino di Levante sbocciato guardando il cielo, perché solo “il cielo sarà il limite”…
Angelina Mango
La noia
Come Alfa (e altri, perché quest’anno la risata è un tema ricorrente) Angelina si auspica di ridere tanto, quindi di base una bella bottiglia aiuterà. Come tipo, data l’età e la lunghezza delle libagioni necessarie per attraversare la noia e ballarci su tutta la notte, suggeriamo un Prosecco sbarazzino e leggero.
Annalisa
Sinceramente
Annalisa in questa canzone chiede sincerità soprattutto verso se stessi. Perfetto, d’altronde: in vino veritas e per riflessioni profonde su di sé ci vuole un vino introspettivo a base di Nebbiolo, un Barbaresco “principesco e gentile” sarebbe perfetto. Perfetto mentre dichiara al partner “…e tu non sei leggero, sinceramente”.
Bigmama
La rabbia non ti basta
Origini campane, carattere forte, un tocco di sfrontatezza, abbiniamoci allora un Taurasi, un rosso di grande struttura, ma con profumo delicato di fiordi campo e more di rovo.
BNKR44
Governo Punk
Toscani, controcorrente, senza essere davvero rivoluzionari: ci sta un Sangiovese toscano affinato in anfora, alternativo ma non troppo.
Clara
Diamanti grezzi
Canzone e artista poco vinose, dalla provincia di Varese, che ha tutto tranne il vino buono, e parla di pietre sterili come il diamante. Bisogna compensare per contrapposizione con vino di territorio, verace e profondo, possibilmente lombardo: Buttafuoco, rosso corposo e terroso dell’Oltrepò Pavese.
Dargen D’Amico
Onda Alta
Immagini di migranti, dal Mediterraneo, citazione di Noè (che per prima cosa piantò una vigna, sceso dall’arca), è un brano ad alta vocazione enologica nonostante il tema drammatico: scegliamone due, in segno di pace, un rosso libanese e uno israeliano, entrambe terre di vini suadenti.
Diodato
Ti muovi
Impianto classico e raffinato della melodia italiana, come un Chianti Classico, che nelle notti migliori sa sussurrarti all’orecchio, in altre ti si muove dentro con energia.
Emma
Apnea
Qui c’è un po’ di disperazione sotto, ma voglia di passare oltre. Potrebbe aiutare distrarsi con un vino davvero serio che ci allontani dalle ruminazioni e ci conduca altrove: uno Chablis Grand Cru di Borgogna ad esempio, che sa di mare e fa issare le vele.
Fiorella Mannoia
Mariposa
Proposta di manifesto femminile, doveroso quindi accostare una Barbera, che per anni gli esperti (non piemontesi) hanno tentato di chiamare il Barbera, al maschile, fino alle proteste dei produttori locali che hanno scritto ovunque, anche sui muri “la Barbera è femmina”.
Fred De Palma
Il cielo non ci vuole
Canzone dal testo crepuscolare, niente… è finita, facciamocene una ragione. Ma sembra che i due fossero stati davvero bene insieme: allora un Sauternes, il vino dolce dorato di Bordeaux dal profumo di miele e zafferano, da sorseggiare al tramonto con un assaggio di Zola. Pazienza il fiato, tanto è finita…
Gazzelle
Tutto qui
Canzone tenera, che l’autore stesso consiglia di ascoltare “in fila al take away cinese”. Prepariamoci a profumi d’oriente e a una notte di coccole con un Gewürztraminer altoatesino.
Geolier
I p’ me, tu p’ te
Napoli, freschezza e brio anche nelle difficoltà, abbiniamoci un Asprinio D’Aversa, anche spumante, vermiglio e fragrante che nasce in un contesto unico al mondo.
Ghali
Casa Mia
Questo è un dialogo con un extraterrestre sulla bellezza del nostro pianeta, e quale vino presenteremmo al nostro ospite marziano, in caso? Un Pinot nero di Borgogna, probabilmente Volnay, intarsi di seta e visioni di prati di viole.
Il Tre
Fragili
Giovani, fragili, c’è bisogno di comprensione, accoglienza, ma con spirito giovanile: proviamoci con un vino delicato, gentile e discreto: un Bardolino Chiaretto, rosé del Garda.
Il volo
Capolavoro
Storia di un grande amore, enunciata con enfasi e potenza: perfetto un Amarone della Valpolicella, vino possente e vellutato di Verona, città dell’amore e di Giulietta, dove il Volo all’Arena si è esibito con successo.
Irama
Tu no
Una ballad strappalacrime, fine. Persino lei se n’è andata? Non resta che consolarci, per svoltare il mood: un vino antitetico quindi, altrimenti rischiamo grosso. Un Franciacorta Brut, severo ma non troppo con tanta energia e nuovi orizzonti per la serata.
La Sad
Autodistruttivo
Trio italico (un veneto, un bresciano e un pugliese), da incontrare quindi a metà strada, con un vino possibilmente di riscatto e gentilezza: Verdicchio dei Castelli di Jesi, nelle Marche.
Loredana Bertè
Pazza
Canzone dell’auto consapevolezza, di una donna risolta. Qui si può giocare sul serio, un pugno di ferro in guanto di velluto: un Barolo d’annata.
Mahmood
Tuta Gold
Ricordi di gioventù, di spensieratezza e colpi bassi che ci hanno aiutato a crescere, serve qualcosa di facile, che ci ricordi il lato bello del tempo che fu. Forse qui è il caso di indugiare sullo Spritz ma, se vogliamo premiare il sound raffinato del brano e della sua voce, con lo Champagne.
Maninni
Spettacolare
Ancora Puglia, ballata comoda super pop sulle giornate difficili: starebbe bene un Primitivo di Manduria, opulento, accogliente, morbido.
Mr. Rain
Due Altalene
È un brano di incontri, di scambi, come il dialogo che può nascere tra noi e un bicchiere di un bianco dell’Etna, dove si sente il vulcano ma anche il mare. E ci fa vedere il sole anche in caso di rain…
Negramaro
Ricominciamo tutto
Sarebbe provocatorio proporre qualcosa di alternativo.
Renga Nek
Pazzo di te
Bella sfida tra il Franciacorta del bresciano Renga e il Lambrusco dell’emiliano Nek. Dobbiamo per forse uscire di zona, ma evidentemente le bollicine sono d’obbligo: andiamo su un Trentodoc allora, rosé.
Ricchi e Poveri
Ma non tutta la vita
Divertimento e amore a tutte le età, cogliendo l’attimo, sembra suggerire il testo. E allora vai col liscio e con il Sangiovese di Romagna di alta gamma, magari da Modigliana: brio che si può portare anche in pista.
Rose Villain
Click Boom!
Canzone dal sapore internazionale, artista internazionale, colorata, poliedrica, raffinata, ritmo dance: Champagne nel cestello del privé.
Sangiovanni
Finiscimi
Ancora amore a fine corsa. Urge consolazione o meglio, una spinta per prendere coraggio: l’artista è vicentino, da quelle parti ci si può aiutare con uno spumante di Gambellara.
Santi Francesi
L’amore in bocca
Duo raffinato, ancora una volta il tema del brano è la delusione amorosa, giocato sulla parola “amaro”: bisogna bilanciare con della dolcezza, quella eleganti di un Moscato d’Asti per esempio.
The Kolors
Un ragazzo, una ragazza
Il testo gira attorno a un tentativo di approccio da parte di un ragazzo. Potrebbe quindi servire una spintarella, un calice di Sauvignon friulano dal profumo intenso e note agrumate, inebrianti. Adatte anche al secchiello del ghiaccio quando ascolteremo il tormentone a bordo piscina.
Foto di apertura: il Festival di Sanremo si svolge dal 6 al 10 febbraio al Teatro Ariston © S. Sirio – Shutterstock
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