I trend del consumo di vino in Italia secondo l’Osservatorio Uiv
Nel fuoricasa le vendite di spumanti superano quelle dei vini fermi e si beve soprattutto durante l’aperitivo. Famiglie over 55 e senza figli a carico catalizzano gli acquisti e spendono di più in Gdo: il 59% pari a 1,83 miliardi di euro l’anno. I dati della ricerca dell’Unione italiana vini e NielsenIQ.
Spumanti che scalzano i vini fermi nel fuoricasa e un consumo domestico di vino che si polarizza sempre di più attorno a variabili come età e disponibilità economica. Sono queste le maggiori indicazioni emerse dalla ricerca presentata dall’Osservatorio Uiv (Unione italiana vini) e NielsenIQ Italia a Milano nel corso della 30esima edizione di Simei 2024, esposizione internazionale di attrezzature e macchinari per l’enologia.
Nel fuoricasa vincono le bollicine
I dati raccontano come nel settore stiano rapidamente cambiando demografia, tipologie preferite e occasioni di consumo. Emblematico il caso del fuoricasa: secondo l’analisi Uiv-NIQ i consumatori di spumanti rappresentano il 63,4%, quelli di vino fermo il 61%. Un sorpasso emblematico specie se si considera che i vini fermi (insieme ai frizzanti) rappresentano in Italia circa i quattro quinti della produzione totale. In particolare, è lo Charmat secco a guidare la crescita (68%, e per la metà Prosecco), seguito da Metodo Classico (17%), Charmat dolce (9%) e Champagne (6%).
L’aperitivo non conquista solo i giovani
Questo risultato è legato a un parallelo mutamento nelle occasioni di fruizione. L’aperitivo è infatti diventato l’occasione principe di consumo di alcolici, guadagnando quote a discapito dei pasti principali. E l’abitudine non riguarda solo GenZ o Millennials: nel campione intervistato la fascia 45-54enni dichiara infatti di scegliere alcolici con la stessa frequenza durante i pasti e nell’ora dell’aperitivo (entrambi al 31%) e anche gli over 55.
Famiglie over 55 regine del consumo domestico
Dove quest’ultima fascia di età guida incontrastata la classifica è invece nell’ambito dei consumi domestici. I numeri relativi all’area retail raccontano che i maggiori acquirenti di vino sono i nuclei famigliari composti da persone con più di 55 anni e senza figli. Questo cluster rappresenta 11,3 milioni di famiglie e assorbe quasi il 59% della spesa enologica totale della categoria nella grande distribuzione italiana, pari a 1,83 miliardi di euro l’anno. Le famiglie con figli (che sono 7,8 milioni) non arrivano al 24% della spesa complessiva, mentre le famiglie under 55 senza figli a carico si fermano al 17,7%.
«C’è una tendenza che si va affermando: la prima tribù è in crescita sempre più evidente, le altre invece faticano, in particolare i segmenti a basso reddito», ha rilevato Eleonora Formisano, client business partner di NIQ Italia. Per alleviarne il senso dell’esborso, gli italiani hanno aumentato la frequenza d’acquisto (21 volte l’anno con una crescita del 3,3% a ottobre 2024 contro lo stesso periodo del 2022), ma diminuito i consumi di vino (-2% a quota 36 litri annui).
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Tag: consumo vino, NielsenIQ, Uiv© Riproduzione riservata - 15/11/2024