In Italia In Italia Matteo Forlì

I musei del vino: la Cantina dei Musei del Cibo di Sala Baganza

I musei del vino: la Cantina dei Musei del Cibo di Sala Baganza

Nella pancia della Rocca di Sala Baganza, alla scoperta di un percorso espositivo che fa parte della famiglia dei Musei del Cibo della provincia di Parma. Una nuova sosta sulle tracce dei più belli musei del vino d’Italia.

Uno scrigno di storia, usi e costumi sul vino delle colline di Parma. Battezzata il 17 maggio 2014 nella pancia della Rocca Sanvitale, la Cantina dei Musei del Cibo di Sala Baganza porta indietro le lancette della viticoltura di queste zone, che ritrovamenti di fornaci per antiche anfore vinarie testimoniano fiorente già dall’età repubblicana dell’impero romano.

I Musei del cibo del Parmense

L’esposizione è uno dei capitoli di cui si compone un racconto più ampio fatto dai Musei di cibo della provincia di Parma. Una collana di cui fanno parte il Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna, quello della Pasta e quello del Pomodoro a Collecchio, del Salame di felino, del Prosciutto di Parma, del Culatello di Zibello a Polesine Parmense e del Fungo porcino di Borgotaro.

Archeologia del vino

La prima sala di questo museo del vino è una finestra sull’archeologia enologica nel parmense. Fondata nel 183 a.C. la colonia romana di Parma si basava inizialmente sulle importazioni ma doli e anfore databili tra la fine II sec. e il termine del I a. C., oltre che testimonianza del vivo commercio, consentono di ipotizzare come già pochi decenni dopo fossero stati impiantati estesi vigneti nelle colline parmensi. In queste zone l’influenza celtica fu fondamentale per definire le modalità di consumo del vino. L’usanza di bere “alla gallica”, cioè il vino puro e non diluito con spezie, miele o acqua come da costume romanico, non solo sopravvisse ma con le invasioni germaniche prese ulteriormente piede. Al punto da divenire la regola e condizionare ancora oggi i nostri costumi.

Cantina dei Musei del Cibo di Sala Baganza
Istallazione multimediale all’interno della ghiacciaia rinascimentale

Usi, costumi e aneddoti

Il secondo e il terzo spazio museale illustrano le caratteristiche della vite e gli usi della viticoltura del posto. Un filmato spiega la tecnica tipica della “vite maritata” agli alberi in filari, che oggi ritroviamo solo in pochi esemplari sopravvissuti alla continua trasformazione del paesaggio agrario. Attrezzi e oggetti antichi raccontano l’evoluzione della vendemmia e delle arti di cantina. Video e documenti testimoniano costumi medievali, tecniche francesi introdotte dai Borbone e raccontano aneddoti legati al territorio. Così scopriamo della fascinazione di Giuseppe Garibaldi per la Malvasia e della passione per la viticoltura di Giuseppe Verdi. Così come affascinante è la visita all’enorme ghiacciaia rinascimentale, sapientemente ristrutturata e affiancata da un’istallazione multimediale con immagini che “avvolgono” il turista e lo guidano nel cuore dell’esposizione, svelandogli il ruolo della vite e del vino nel rito, nella storia e nell’arte.

Mestieri e collezioni di tappi e cavatappi

Un pergolato, manco a dirlo, di vite accompagna quindi i visitatori nell’altra ala del polo museale dedicata ai mestieri, dal vetraio e al bottaio. E ancora una collezione di tappi di diverse epoche, l’evoluzione del cavatappi con decine di strumenti di apertura delle bottiglie e una raccolta delle prime etichette usate per rintracciare la provenienza. Infine è presente un spazio riservato alle eccellenze viticole locali. Il tour non può che terminare nell’enoteca dei sotterranei della Rocca dove è possibile dedicarsi alla degustazione di referenze dei Colli di Parma e abbinarle con le eccellenze gastronomiche locali. Dal salame di felino al culatello di Zibello, fino all’immancabile Parmigiano: un richiamo alle altre esposizioni che fanno parte della famiglia dei Musei del Cibo.

Orari e costi

Il Museo del vino di Sala Baganza riapre al pubblico il 5 marzo dopo il periodo di chiusura invernale. È visitabile sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 18 e da lunedì a venerdì solo per gruppi e su prenotazione. Il costo del biglietto è 5 euro (4 euro per gruppi di 15 persone minimo e adulti con più di 65 anni). È anche possibile acquistare la Musei del Cibo Card che al prezzo di 12 euro dà diritto, durante il periodo di validità (12 mesi), a un ingresso a ciascuno dei Musei del Cibo della provincia di Parma (i costi della visita guidata e della degustazione sono esclusi). Per info e prenotazioni chiamare lo 0521.21.88.89 oppure scrivere a prenotazioni.vino@museidelcibo.it.

Vista del campanile del Duomo di Parma © V. Cirillo – Pixabay

Nelle vicinanze

Arte, monumenti e archeologia

Piazza del Duomo di Parma è una delle più belle (ma meno conosciute) del mondo. Sempre nel capoluogo da vedere il Palazzo della Pilotta che in un solo colpo vi permette di visitare due capolavori: il Teatro Farnese e la Galleria Nazionale, con opere di Beato Angelico, Leonardo da Vinci, Guercino, El Greco, Tintoretto, Tiepolo, Van Dick e molti altri.

Dove mangiare

L’Osteria di Rubbiara

A Nonantola (Modena), non ci sono insegne, ma una vecchia lanterna che indica la presenza di un’osteria. Decide Italo cosa farvi mangiare e non possono entrare i cellulari. Vengono ritirati all’entrata e restituiti dopo il conto. Nell’antica acetaia Pedroni l’aceto balsamico tradizionale invecchia per anni in barili di rovere e castagno.

via Risaia 6, Rubbiara di Nonantola (Modena)
059.54.90.19
info@acetaiapedroni.it
www.acetaiapedroni.it/it/osteria-rubbiara
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Archer

È il regno delle ispirazioni di Marina Bersani, oste e grandissima esperta di vino. Un ottimo posto, elegante e accogliente, per degustare piatti ricercati e vini che hanno sempre un loro, giustissimo perché.

via Cesare Battisti 54, Modena
059.23.76.56
archermodenaeventi@gmail.com
www.archermodena.it
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Ai Due Platani

Menu di tradizione ma con tante interpretazioni moderne, carta dei vini eccellente, i Due Platani è considerata una delle migliori cucine di Parma, particolarmente apprezzata per i tortelli di zucca, il foie gras, il baccalà e lo zabaione caldo servito con la torta sbrisolona.

strada Budellungo 104/a, Coloreto (Parma).
0521.64.56.26
www.aidueplatani.com
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Dove dormire

La Corte dei Sogni

Casa padronale di fine 700, si trova a pochi metri dalla via Emilia. Nata come residenza di campagna la struttura è composta da una casa principale e una dependance. Immersa nel verde e nella quiete, 5 camere ampie e silenziose.

stradello Romano, Modena
059.28.31.38
info@cortedeisogni.it
www.lacortedeisogni.it
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La Locanda del Borgo

A pochi passi dal castello quattrocentesco e all’interno delle mura del borgo di Torrechiara (Langhirano, Parma), il b&b comprende camere semplici e moderne in ambienti perfettamente restaurati.

strada del Castello 23, Torrechiara – Langhirano (Parma)
353.39.39.401
www.lalocandaditorrechiara.it
info@lalocandaditorrechiara.it
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Al Battistero d’Oro

In una residenza del centro storico di Parma, a due passi dalla cattedrale, due camere e un appartamento dallo stile rétro. In comune un salotto con camino e mobili d’epoca.

strada Sant’Anna 22, Parma
338.49.04.697
contatti@albattisterodoro.it
www.albattisterodoro.it
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Foto di apertura: la Rocca Sanvitale è situata al centro dell’abitato di Sala Baganza

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© Riproduzione riservata - 02/03/2022

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