In Italia In Italia Matteo Forlì

I musei del vino: il WiMu a Barolo

I musei del vino: il WiMu a Barolo

All’interno del Castello Falletti a Barolo un’esposizione futuristica e multimediale per celebrare il legame antico tra il nettare di Bacco e l’uomo. Un’altra fermata obbligata nel percorso alla ricerca dei musei del vino d’Italia.

Un’immersione simbolica e multisensoriale nel mondo del vino, della sua cultura, del suo mito. «Non un luogo dove si apprende come si fa il vino, ma un luogo che parli del rapporto tra noi e “lui”», per dirla con le parole del suo creatore, François Confino, uno dei più apprezzati allestitori museali a livello mondiale. Questo, e molto altro, è il WiMu: l’innovativa esposizione ospitata dal settembre 2010 nelle stanze del Castello Falletti di Barolo, nel cuore delle Langhe, fra ordinate colline pettinate a vigneto da oltre due secoli dimora del «re dei vini».

Dalla terrazza alle cantine

Il percorso dell’esposizione riavvolge la storia del vino con opere d’arte, documenti e testimonianze sul suo millenario rapporto con l’uomo. La suggestione di addentrarsi nei miti corrisponde alla discesa fisica del visitatore. Un ascensore conduce al terzo livello del castello: dalla terrazza panoramica si percorrono a ritroso 25 stanze, fino alle cantine dove la marchesa Juliette Colbert, più nota come Giulia di Barolo, battezzò la prima bottiglia del re dei vini piemontesi, oggi sede dell’Enoteca Regionale del Barolo. Un’esperienza interattiva e coinvolgente, per l’appassionato o il semplice curioso, fatta di allestimenti multimediali, testi, immagini, proiezioni e installazioni che mescolano il rigore scientifico con l’intrattenimento.

Al piano nobile del Castello di Falletti le immagini dei personaggi illustri che vi hanno soggiornato

I cicli della natura e l’opera dell’uomo

Il livello d’inizio è dedicato ai “Tempi del vino”. Dal “bar delle divinità”, dove seduti al bancone si fa la conoscenza delle figure mistiche che le diverse culture hanno legato al prezioso nettare, le sale che seguono scandiscono i cicli della natura: l’alternanza di luce e buio, giorno e notte, le stagioni della vite, i ritmi di lavoro del vignaiolo, i passaggi del mosto dai tini alle bottiglie e l’attesa nelle botti. Il secondo gradino dell’esposizione, “Il vino nella storia e nelle arti”, è una raccolta di opere d’ispirazione enoica. Dalla Mesopotamia all’Egitto, dall’antica Grecia all’Impero Romano, passando per il Medioevo fino al XIX secolo, si scoprono le influenze del vino sulla pittura, la musica, la letteratura, il cinema.

Ospiti e abitanti illustri del Castello

Ad abitare il piano nobile “Il Castello e i Falletti”, percorso sulle tante vite della fortificazione – da bastione militare nel X secolo a residenza nobiliare e poi rigido collegio di religiosi – e dei personaggi illustri che ci hanno soggiornato. Fra cui il marchese Carlo Tancredi e sua moglie Juliette Colbert. O Silvio Pellico, il patriota che, reduce dalle prigioni dello Spielberg, qui prestò la sua opera come segretario e bibliotecario per quasi 20 anni.

Orari e costi

Il museo è visitabile tutti i giorni dalle 10.30 alle 18 (ultimo ingresso ore 17) ma resterà chiuso dal 9 al 25 dicembre e per tutto il mese di febbraio 2022. A gennaio l’esposizione sarà accessibile solo dall’1 al 9 e ogni sabato e domenica. Il costo è di 9 euro per il biglietto intero, 6 euro per gli over 65, 5 euro per i gruppi superiori a 12 persone e 1 euro per i minori dai 6 ai 14 anni. Per chi non si accontenta della teoria, sono disponibili degustazioni organizzate all’interno del WiMu. Il brindisi di benvenuto o commiato, con un Barolo, servito in una sala adiacente al museo ha un costo aggiuntivo di 8 euro. La prenotazione della visita è gradita, da parte dei visitatori singoli, specie nei weekend. Obbligatoria invece per i gruppi (minimo 12 adulti). Per info e prenotazioni: info@wimubarolo.it o al numero 0173.38.66.97.

WiMu
La Cappella del Barolo di Ceretto, a La Morra (Cuneo), è stata restaurata e dipinta dagli artisti David Tremlett e Sol Lewitt © M. Varoli

Nelle vicinanze

Arte, monumenti e archeologia

Alba è la capitale delle Langhe. Tra le vie del centro sentirete un profumo di storia, di cioccolata, tartufi e vino. La piccola e coloratissima Cappella del Barolo si trova in località Brunate, a La Morra, tra i vigneti di Ceretto. È stata restaurata e dipinta nel 1999 da David Tremlett, artista inglese, e dall’americano Sol Lewitt. Il piccolo borgo di Grinzane è caratterizzato dal Castello del Conte di Cavour, che per un periodo fu sindaco della stessa cittadina. Costruito nel XIII secolo, ha subito varie modifiche architettoniche. Oggi è sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour e di un Museo Etnografico sulla civiltà contadina.

Dove mangiare

La Ciau del Tornavento

Punto di riferimento per gli enoappassionati e i foodlovers da tutto il mondo. Il menu di Maurilio è quello dell’alta cucina e la cantina è il sogno di ogni collezionista.

piazza Leopoldo Baracco 7, Treiso (Cuneo)
0173.63.83.33
info@laciaudeltornavento.it
www.laciaudeltornavento.it
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Osteria del vignaiolo

Un luogo elegante, ma semplice allo stesso tempo, dove poter provare piatti innovativi nel rispetto della tradizione. Consigliato anche per i tavoli all’esterno durante la bella stagione.

frazione Santa Maria 12, La Morra (Cuneo)
0173.50.335
info@osteriadelvignaiolo.it
www.osteriadelvignaiolo.it
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Osteria Veglio

Due giovani coppie unite dall’amore per i fornelli e per le Langhe. Il locale si affaccia sulle colline tramite un’ampia terrazza.

frazione Annunziata 9, La Morra (Cuneo)
0173.50.93.41
info@osteriaveglio.it
www.osteriaveglio.it
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Dove dormire

Corte Gondina Boutique Hotel

Dimora di inizio ’900 nel cuore delle Langhe, offre 14 stanze realizzate mantenendo il più possibile inalterati gli spazi originari e personalizzate con cura. La struttura offre anche una piscina ed è dotata di spa privata.

via Roma 100, La Morra (Cuneo)
0173.50.97.81
info@cortegondina.it
www.cortegondina.it
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Hotel Ai Tardì

L’hotel & ristorante Ai Tardì si trova sulle colline di Diano d’Alba e offre 16 camere (di cui 14 doppie e 2 family suite), cucina con piatti del territorio, un’accogliente sala lettura con caminetto e una terrazza con panorama delle Langhe e del Monviso.

via S. Sebastiano 81, Diano d’Alba (Cuneo)
0173.69.222
info@albergoaitardi.com
www.albergoaitardi.com
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Segni di Langa

Cantina, in cui Gianluca e Alessandra producono vini del territorio, e intimo bed & breakfast dove è possibile anche fermarsi per cena.

località Ravinali 25, Roddi (Cuneo)
380.39.45.151
info@segnidilanga.it
www.segnidilanga.it
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Foto di apertura: il settore del WiMu “Il vino nella storia e nelle arti” raccoglie opere d’arte d’ispirazione enoica

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© Riproduzione riservata - 04/12/2021

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