Il Grillo di Mozia in 28 variazioni
Il Grillo di Mozia ha due genitori (è un incrocio tra Catarratto e Zibibbo nato quasi 150 anni fa) e due biotipi (“A” da cui nascono bianchi più freschi e simili al Sauvignon blanc e “B” più adatto a dar vita a vini strutturati). Noi ne abbiamo assaggiate 28 diverse espressioni in purezza da 25 Cantine a “Il giorno che il Grillo”, il 25 giugno, sull’isola di Mozia di fronte a Marsala (Trapani) e organizzato dal Consorzio di Tutela Sicilia Doc.
Incrocio tra Catarratto e Zibibbo
«L’atto di nascita del Grillo», ricorda Giacomo Ansaldi, enologo del Vivaio governativo Paulsen, durante il convegno “Il Grillo, origini ed espressioni territoriali” che ha preceduto la degustazione, «porta la data del 1874 ed è riportato nei documenti di Antonino Mendola, agronomo e ampelografo, che diede vita a questa varietà “per ottenere un ibrido colle virtù miste dell’uno e dell’altro progenitore, per poter fabbricare un Marsala più aromatico”. Anche per questo l’isola di Mozia ci è parsa il luogo ideale per ambientare la prima edizione della manifestazione». Proprio qui, inoltre, Tasca d’Almerita ha impiantato 11 ettari a Grillo, di cui 6 già in produzione.
Una produzione in crescita
«È solo negli ultimi 10 anni», dice Antonio Rallo di Donnafugata, intervenuto qui in qualità di presidente del Consorzio, «che i produttori siciliani hanno riscoperto la varietà e la vinificano anche in purezza con risultati molto interessanti. Siamo passati dai 2.300 ettari allevati a Grillo del 2004 ai 6.500 del 2014, per una produzione di 13 milioni di bottiglie (Grillo 100%) all’anno».
Alcuni Grillo hanno evidenziato note più “tioliche”, altri più “terpeniche”: è questa la distinzione organolettica sottolineata dal professor Attilio Scienza dell’Università di Milano. Alla prima categoria appartengono i vini più fini e delicati, equilibrati con i caratteristici aromi fruttati e floreali della varietà, in questo caso frutta tropicale, agrumi e ginestra. Alla seconda quelli con una maggior complessità olfattiva, che evidenziano, oltre alle note tipiche floreali, anche quelle mentolate e balsamiche.
Grillo di Mozia: i 28 degustati
Alcesti – Edesia 2015
Alessandro di Camporeale – Vigna di Mandranova 2015
Baglio Aimone – Argalia
Baglio Cristo di Campobello – Lalùci 2015
Baglio di Pianetto – Timeo 2015
Cantine Birgi – Trisole 2015
Cantine Europa – Eughenes 2015
Cantine Colomba Bianca – Kore 2015
Cantine Paolini – Gurgò, Sicilien
Cantine Petrosino – Vignammuri
Cantine Rallo – Bianco Maggiore 2015, Lacuba 2014
Cantine Settesoli – Costadune 2015
Caruso&Minini – Timpune 2015
Cusumano – Shamaris 2015
Cva Canicattì – Fileno 2015
Donnafugata – Sur Sur 2015
Feudo Arancio – Feudo Arancio Grillo 2015
Feudo Principi di Butera – Feudo Principi di Butera Grillo 2015
Firriato – Altavilla
Fondo Antico – Grillo Parlante
Gorghi Tondi – Kheirè
Masseria del Feudo – Grillo 2015
Tasca d’Almerita – Cavallo delle Fate 2015, Mozia 2015
Tenuta Rapitalà – Tenuta Rapitalà Grillo
Valle dell’Acate – Zagra 2015
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