In Italia In Italia Francesco Brezzo

Terre del Moscatello, il progetto per l’omologazione del clone

Terre del Moscatello, il progetto per l’omologazione del clone

Due piante scampate alla fillossera, con quasi 180 anni di vita, forniranno il materiale genetico di base per l’omologazione del Moscatello di Taggia. Il progetto Terre del Moscatello Rete d’Imprese punta a salvare la biodiversità del territorio e la sua identità enologica.

Il progetto Terre del Moscatello Rete d’Imprese nasce nel 2019 dall’iniziativa di 10 Cantine (già appartenenti all’Associazione Produttori Moscatello di Taggia) nel contesto della Misura 16.04 del Programma di sviluppo rurale Liguria 2014-2020. L’obiettivo è promuovere la produzione di Moscatello e la crescita degli associati. I produttori hanno comunicato i primi risultati raggiunti il 29 giugno in conferenza stampa. 

Le due direzioni del progetto: omologazione del Moscatello di Taggia e crescita delle Cantine associate

Per raggiungere le finalità del progetto, le attività si sono svolte seguendo due direzioni. Da una parte la ricerca di materiale genetico necessario all’omologazione del clone di Moscatello di Taggia – cioè l’atto ufficiale che riconosce l’idoneità del clone selezionato a diventare riproducibile. Dall’altra, la stesura di un vademecum per le Cantine associate che le guidi in un progetto di crescita costante, sia dal punto di vista della qualità del prodotto, sia da quello della comunicazione.

Da sinistra: Sonia Parodi, titolare della Cantina Da Parodi; Gianni Berrino, assessore regionale al Turismo; Chiara Cerri, consigliere comunale e regionale; e Marco Risso, presidente della Rete d’imprese agricole Terre del Moscatello

Due piante di quasi 180 anni di età forniranno la base di ricerca per l’omologazione

«Oltre all’ultra centenaria MA1, conservata in una vigna di Ceriana, abbiamo trovato altre piante», spiega l’enologo Gianpiero Gerbi, che ha collaborato alle attività di Terre del Moscatello. «Le abbiamo identificate come R1 e MU. Si tratta di materiale genetico risanato; lo abbiamo propagato piantandolo in campi di controllo che serviranno come base di ricerca per l’omologazione del clone Moscatello di Taggia». L’attività richiederà ancora 4 o 5 anni. È importante sottolineare il valore di questo progetto dal momento che queste piante sono prefillosseriche e con oltre cento anni di vita. «Risalgono a 170/180 anni fa. Arrivano da un passato lontano e portano con loro un valore enorme. Il materiale genetico che stiamo recuperando fa parte della biodiversità di questa zona».
Omologare il clone del Moscatello di Taggia sarà un’operazione di vitale importanza «per fare in modo che il suo nome si leghi al territorio e ne rafforzi l’identità, donando valore alla viticoltura che i soci stanno portando avanti con grande energia», conclude l’enologo Gerbi.

Un vademecum per guidare i produttori in una crescita costante

Accanto alle operazioni di selezione clonale, Terre del Moscatello si è impegnata a fornire alle Cantine associate delle linee guida per una crescita continua a livello aziendale e territoriale.
«Gli associati alla Rete non solo perseguiranno un obiettivo di qualità del vino a livello aziendale», prosegue Gerbi, «ma dovranno cercare di raggiungere un’idea di eccellenza a livello territoriale. Infatti, un punto importante di questo vademecum sarà quello del miglioramento costante. Ogni azienda si impegnerà a incrementare le proprie conoscenze in ambito enologico, agricolo e in quello della sostenibilità ambientale». Tutto questo si affianca al filone della comunicazione. «Daremo dei contenuti di livello molto alto, quelli di una viticoltura moderna all’interno di un contesto tradizionale e molto legato al territorio. La comunicazione sarà fondamentale e ci aiuterà a far conoscere ciò che stiamo facendo come Rete e come Associazione di produttori».

Le Cantine protagoniste

Le dieci Cantine associate a Terre del Moscatello che, con gli ultimi risultati, segnano un giro di boa verso l’inserimento del Moscatello di Taggia nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite sono: Cantine San Steva (Imperia); Calvini (Sanremo); Anna Maria Giannascoli (Bussana di Sanremo); Rovebella (Santo Stefano al Mare); Podere Donzella (Castellaro), Lagazio (Terzorio); Da Parodi (Castellaro); Mammoliti (Ceriana), Ferrari (Terzorio) e Saraù (Taggia).

Foto in apertura: un grappolo di Moscatello di Taggia © Enoturismo Terre del Moscatello

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© Riproduzione riservata - 10/08/2022

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