In Italia In Italia Fabio Giavedoni

Gli altri spumanti. La Liguria insolita

Gli altri spumanti. La Liguria insolita

La produzione di bollicine della Liguria è particolare e, a tratti, stravagante. Alcuni produttori affinano le bottiglie sui fondali marini o nella profondità delle grotte. Per non parlare delle varietà utilizzate, molte delle quali “minori”, come Albarola, Bosco e Lumassina.

La Liguria si configura come una stretta lingua di terra inarcata tra la costa del Mediterraneo e i primi rilievi dell’Appennino: un luogo dove le diverse identità del mare e dei monti trovano un impareggiabile punto d’incontro. Questa particolare natura geografica incide notevolmente sulle caratteristiche e sulle espressioni della vitivinicoltura. 

Vitigni e affinamenti particolari

Pur essendo una regione dove si producono principalmente vini bianchi fermi – senza dimenticare la straordinaria enclave del Rossese di Dolceacqua e il fantastico mondo dello Schiacchetrà passito delle Cinque Terre – si annota anche una limitata ma significativa produzione di bollicine, particolari e insolite, soprattutto per quanto riguarda i vitigni utilizzati e le tecniche d’affinamento. Qui di seguito una piccola rassegna (in ordine alfabetico) delle migliori etichette di Metodo Classico prodotte in Liguria, a cui fa seguito l’indicazione di alcune buone bottiglie di vini frizzanti o spumanti prodotti con il metodo ancestrale della rifermentazione naturale in bottiglia senza sboccatura.

Piero Lugano di Bisson ha da poco inaugurato la sua nuova cantina a Sestri Levante (Genova)
Piero Lugano di Bisson ha da poco inaugurato la sua nuova cantina a Sestri Levante (Genova) © A. Tardi

Colpi di scena alla Bisson

Con la sua esperienza quarantennale nel mondo del vino Piero Lugano di Bisson ci ha abituati a continui colpi di scena, non ultimo l’idea di far rifermentare le bottiglie di Metodo Classico nei fondali marini a lui tanto cari. Da poco ha inaugurato la nuova cantina nei pressi di Sestri Levante (Genova): la struttura è molto bella, ben insediata nel contesto paesaggistico della costa, ed è dotata di ampi spazi, con possibilità di accoglienza per i clienti. L’Abissi Dosage Zero 2014 è un Metodo Classico a base di Bianchetta, Bermentino e Cimixia; le bottiglie vengono poste in gabbie di acciaio e immerse nei fondali di Portofino, a una profondità di circa 60 metri, dove rimangono – alla temperatura costante di 15 °C – per 18 mesi a maturare sui lieviti. Il vino ha colore paglierino intenso e ottima persistenza olfattiva, con note evolute e salmastre che spiccano anche al palato.

Antonio e Laura Basso di Durin possiedono 17 ettari tra le province di Savona e Imperia
Antonio e Laura Basso di Durin possiedono 17 ettari tra le province di Savona e Imperia

La vulcanica famiglia Basso alla guida di Durin

Era la fine dell’Ottocento quando Isidoro Basso ha fondato Durin, a Ortovero (Savona), al cui timone da 20 anni ci sono il vulcanico nipote Antonio e sua moglie Laura. La coppia si è divisa i compiti, con Antonio impegnato nel sovraintendere la coltivazione dei vigneti e le lavorazioni di cantina, mentre Laura gestisce con professionalità l’agriturismo e la parte commerciale. Da sottolineare il coinvolgimento nella vita aziendale dei figli, che negli anni a venire garantiranno la continuità. 

Metodo Classico affinato in grotta

I 17 ettari vitati di proprietà sono disseminati per la valle Arroscia, ma di fatto sono due le zone produttive. Circa 7 ettari sono a Ponterotto (al confine con la provincia di Imperia), dove trovano dimora le viti di Pigato. Mentre nei 10 ettari accanto alla cantina troviamo vigne di Vermentino e Rossese allevate ad alberello. Dal Pigato nasce Bàsura Obscura 2016, un Metodo Classico affinato 48 mesi nelle grotte di Toirano. Ha intense e fragranti note di erbe aromatiche al naso ed è piacevolmente sapido e agile in bocca. 

Eliana Maffone e Bruno Pollero di Tenuta Maffone allevano anche piante centenarie franche di piede - spumanti liguria
Eliana Maffone e Bruno Pollero di Tenuta Maffone allevano anche piante centenarie franche di piede

Le vigne strappate ai boschi di Tenuta Maffone

I titolari di Tenuta Maffone, a Pieve di Teco (Imperia), fanno trasparire una grande passione per il vino: intima e amorevole in Eliana Maffone, impetuosa nel marito Bruno Pollero. È un piacere ascoltarli mentre parlano delle loro vigne – piantate in fazzoletti di terra strappati ai boschi, sono coltivate in zone impervie, con filari ordinati e piante centenarie, alcune a piede franco – e dei loro progetti. Ultimo, il recupero di due fienili trasformati uno in bottaia e l’altro in locale d’affinamento del Metodo Classico. Il DueZeroSette Rosé 2015, prodotto in quasi 6.000 bottiglie, è un millesimato da uve Ormeasco (coltivate a 600 metri d’altezza) che matura sui lieviti per 48 mesi. Ha buona struttura e un impianto olfattivo ricco e sfaccettato, con note di ciliegia e di piccoli frutti rossi in evidenza. All’assaggio risulta fresco e sapido, di bella dinamica gustativa.

Simone Tozzi di Vis Amoris è partito da un piccolo vigneto a Imperia nel 2004 fino ad arrivare ai 3,5 ettari attuali – spumanti liguria
Simone Tozzi di Vis Amoris è partito da un piccolo vigneto a Imperia nel 2004 fino ad arrivare ai 3,5 ettari attuali

Il biologico Vis Amoris

L’avventura vitivinicola di Vis Amoris è decollata a Imperia nel 2004, quando la famiglia Tozzi – che aveva in proprietà solo un piccolo vigneto di mille piante – ha deciso di ingrandire la superficie vitata e di costruire una cantina, inaugurata nel 2008. I vigneti negli anni si sono ampliati con il recupero di parcelle incolte nelle vicinanze della sede aziendale, a cui si è aggiunto un nuovo impianto in località Montegrazie. Tutti gli appezzamenti vengono condotti con metodi biologici. Il giovane Simone Tozzisi occupa della cantina: con lo stesso spirito innovativo che lo anima per la vinificazione dei vini fermi ha intrapreso la strada della produzione di un ottimo Metodo Classico. Il Brut, prodotto in 4.000 bottiglie con uve Pigato, fermenta in acciaio e matura sui lieviti per almeno 30 mesi. È fine e fruttato nei profumi, elegante e dinamico al palato, con bella chiusura sapida e asciutta.

Bollicine da metodo ancestrale

C’è anche chi produce con metodo ancestrale, che prevede la rifermentazione naturale in bottiglia senza sboccatura. Segnaliamo le etichette più interessanti, in ordine alfabetico:

Marì Lumassina Frizzante 2019 di Sancio (Spotorno, Savona) da Lumassina, è espressivo e fragrante, fresco e intensamente fruttato
Principe Jacopo 2019 di Possa (Riomaggiore, Spezia) da Bosco e Albarola, è succoso, fruttato e sapido
VisSS 2019 di Vis Amoris (Imperia) da Pigato, è schietto, dinamico e autentico

Foto di apertura: l’azienda Bisson affina il suo Abissi Dosage Zero sui fondali di Portofino

Gli altri spumanti d’Italia: leggi le puntate precedenti+

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© Riproduzione riservata - 03/05/2021

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