Foglia Tonda: da Cenerentola a Principe Azzurro
Diffuso nel Sud della Toscana da illo tempore, dal 1970 il Foglia Tonda è iscritto al Registro nazionale delle varietà di vite, omologato nel 1978 dall’Università di Firenze.
Così chiamato per la sua foglia quasi circolare, ha grappoli generosi, compatti e piramidali, con acini dalla buccia bluastro-pruinosa. Molto fertile, tende a produrre in eccesso; resiste però a peronospora, botrite e, in parte, all’oidio. Un po’ più tardivo del Sangiovese, patisce la siccità. Dalla sua vinificazione si ottengono nettari dai colori intensi e adatti all’invecchiamento, che al naso sanno di viola, piccoli frutti scuri e prugne secche e in bocca sono pieni e corposi.
–
–
L’interpretazione da favola di Donatella Cinelli Colombini
Nel Duemila Donatella Cinelli Colombini, affascinata da quest’uva, decise di impiantarne 400 marze innestate su viti adulte del cru Boschetto, nella sua tenuta di Fattoria del Colle di Trequanda (Siena). L’esperimento offrì subito buoni risultati, pur se in seguito fu necessario apprendere le tecniche per ridurre la fertilità primaverile di quest’uva; suo maggior problema. In cantina sono state fatte numerose sperimentazioni, sino a giungere alla “ricetta” finale: più potente ma meno elegante del Sangiovese, si vinifica e affina separatamente in tonneau, per poi assemblarlo con quest’ultimo; insieme formano un vino armonico e classico. Nasce così nel 2001 il Cenerentola Orcia Doc, che dall’annata 2010 ha cominciato a riscuotere un successo clamoroso.
Tag: Donatella Cinelli Colombini, Fattoria del Colle, Foglia tonda, vitigni autoctoni della ToscanaPer conoscere gli altri autoctoni della Toscana clicca qui
L’articolo sui vitigni autoctoni toscani prosegue su Civiltà del bere 1/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com
© Riproduzione riservata - 07/05/2019