Excellence diventa società di capitali e pensa in grande

Excellence diventa società di capitali e pensa in grande

Cambio di nome, governance e assetto societario. A 12 anni dalla sua nascita, la compagine che raduna 21 dei principali distributori di vini e distillati in Italia, dà il via a una nuova fase: in futuro la possibilità di distribuire aziende sotto lo stesso cappello e nuovi eventi da lanciare dopo il successo di Champagne Experience.

Rappresentano un unicum in Italia, probabilmente anche in Europa, e ora hanno deciso di alzare ulteriormente l’asticella, modificando l’assetto societario e le prospettive di crescita. Cambia il nome, ora Excellence Srl SIDI Società Italiana Distributori e Importatori, società del gruppo di distributori e importatori di vini e distillati italiani che nel 2012 ha deciso di unire le forze fondando inizialmente un club. Cambia anche il modo stare assieme che da cooperativa passa a società di capitali. «Ognuno di noi ha deciso di rinunciare a qualcosa di proprio per affrontare le sfide del futuro. Il mercato, d’altronde, sta cambiando», ha spiegato alla stampa Luca Cuzziol, presidente di Excellence, durante l’incontro milanese che ha ufficializzato l’ulteriore cambio di pelle di questa particolare realtà tutta italiana.

Grandi e piccoli, storici e più recenti, tutti insieme e tutti concorrenti sul mercato

Sono ad oggi 21 le aziende che fanno parte di Excellence e insieme si stima abbiano una quota di mercato del 20% nella distribuzione di vini e distillati nel canale Horeca. Si tratta del loro principale, se non unico, mercato di riferimento: assorbe la stragrande maggioranza dei circa 25 milioni di bottiglie che tutti insieme commercializzano a circa 17-18 mila clienti, al netto delle sovrapposizioni.
Scorrendo i nomi che ne fanno parte, tutti concorrenti tra loro sul mercato, troviamo sia alcuni storici protagonisti della scena distributiva italiana di questo settore, sia realtà più recenti, con imprenditori più giovani al timone. Si va dai fondatori stessi di Excellence, quindi Sagna, Meregalli, Cuzziol, Pellegrini, Balan a Sarzi Amadè, a Vino Design, Teatro del Vino, Proposta Vini, Bolis, Les Caves de Pyrene. E ancora Premium Wine Selection, Ghilardi Selezioni, Visconti 43, Première, AGB Selezione, Apoteca, Ceretto Terroirs, Philarmonica, Spirits Colori e, ultima arrivata, ViteVini.  
Hanno listini che si sovrappongono per tipologia, ma non per aziende, che ognuno di loro deve distribuire in esclusiva; hanno un raggio di azione nazionale, aspetto che li distingue da grossisti o piccoli distributori che invece agiscono soprattutto in aree più ristrette e locali. 

Nel 2023 cresce il fatturato e tengono i volumi

Questi, in sintesi, le peculiarità degli importatori e distributori di Excellence che, tutti assieme, nel 2023 hanno superato di poco i 330 milioni di euro di fatturato aggregato, crescendo del +6,25% a valore e non perdendo a volume (+0,38%), un fattore certamente in controtendenza rispetto all’andamento generale dei consumi alimentari in Italia che invece ha pagato pegno, anche in modo importante, soprattutto nella Grande distribuzione organizzata.
Il prezzo medio (all’ingrosso) di una bottiglia di vino che i 21 soci vendono, d’altronde, si aggira intorno ai 14 euro (in Gdo, giusto per fare un confronto, il prezzo medio a scaffale al consumatore è intorno ai 3,5 euro). Questo li posiziona su una fascia di mercato decisamente premium che ha certamente sentito meno di altri comparti gli aumenti dei listini causati dall’impennata dell’inflazione nel 2023.

Cambio di governace e nuove sfide all’orizzonte

Con la trasformazione in Srl cambia anche la governance: il presidente è sempre Luca Cuzziol, così come il vicepresidente, Pietro Pellegrini, mentre il Cda si amplia a 7 componenti con l’ingresso di Marcello Meregalli, Ceo di Gruppo Meregalli e Andrea Montanaro, socio di ViteVini. Ma è soprattutto la trasformazione in società di capitali e consentire, secondo i soci di Excellence, maggior raggio di azione e velocità decisionale, con la possibilità di esplorare ulteriori prospettive di crescita rispetto al recente passato. Quali? «Ad esempio distribuire tutti insieme un brand in esclusiva, oppure ideare nuove manifestazioni», ha sottolineato ancora Cuzziol.
Insomma, in futuro non dovremo stupirci di vedere un produttore estero, magari difficile da importare singolarmente e invece più agevole da distribuire insieme sotto il cappello di Excellence. O ancora, dopo il notevole successo di Champagne Experience a Modena che in sette edizioni è diventata la fiera di riferimento delle bollicine d’Oltralpe in Europa, veder nascere un’altra manifestazione, che magari metta insieme in un unico luogo tutte le aziende, in questo momento quasi 2.200, 2/3 estere e 1/3 italiane, che distribuiscono i 21 soci di Excellence.

Formazione agli agenti, eticità nei pagamenti, miglior servizio

Uno dei cavalli di battaglia di Excellence, sin dalla sua nascita, e ribadito tuttora anche in questa ulteriore fase di cambiamento, è l’efficienza che il modello della distribuzione consente, secondo loro, di portare avanti rispetto alla vendita diretta operata dai produttori attraverso la loro rete di agenti. Sono i distributori a fare magazzino, spetta a loro l’onere (con i conseguenti mal di testa) del recupero crediti, nonché l’oramai imprescindibile formazione agli agenti. Certamente è possibile rifornire in modo più razionale, con quantità più basse rispetto alla vendita diretta, cantine e caveau di alberghi, ristoranti ed enoteche. «Noi non siamo un passaggio in più, ma un valore aggiunto» sostiene il vicepresidente Pietro Pellegrini. «Non siamo solo il braccio operativo del produttore, ma un loro fondamentale collaboratore»
Il recupero crediti, inoltre, da sempre uno dei tasti dolenti del canale Horeca, sembra essere migliorato rispetto a 12 anni fa, quando nacque Excellence, passando da una media di 120 giorni di incasso ai circa 70 odierni, sostengono, anche per merito della sinergia e del gioco di squadra che i 21 soci riescono a fare tra loro.
Insomma, sebbene concorrenti sul mercato, “fare sistema”, uno dei concetti più inflazionati nei convegni in Italia e puntualmente disattesi appena ognuno torna a casa propria, sembra poter funzionare. Non resta che aspettare il prossimo futuro per vedere se questa compagine crescerà ulteriormente e, soprattutto, se il nuovo modello societario riuscirà a tenere insieme tante teste che, come è normale che sia, possono avere anche idee e prospettive differenti tra loro.

Foto d’apertura: i membri del nuovo Cda di Excellence intervenuti durante la presentazione milanese

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© Riproduzione riservata - 08/03/2024

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