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È morto Orfeo Salvador, icona dell’enologia friulana

9 Luglio 2010 Civiltà del bere
Il mondo del vino friulano è in lutto per la scomparsa di uno dei suoi protagonisti più prestigiosi, Orfeo Salvador. Associato storico di Assoenologi Friuli Venezia Giulia fin dalla sua istituzione, Salvador nacque a Pulfero (Udine) nel 1928 e dopo il diploma alla Scuola enologica di Conegliano (Treviso) nel 1947 cominciò la carriera vitivinicola ricoprendo da subito cariche dirigenziali. Dal 1950 al 1955 fu direttore della Cantina sociale di Casarsa della Delizia (Pordenone) e negli anni a seguire, fino al 1987, guidò la Cantina sociale di Cervignano del Friuli (Udine).  All’inizio degli anni Settanta diventò il primo presidente del Centro regionale per lo sviluppo della Vitivinicoltura (poi Centro regionale vitivinicolo) e tra gli anni Ottanta e Novanta fece parte del Comitato nazionale per i vini Doc, gestendo in particolare le istruttorie riguardanti i disciplinari di produzione delle zone a denominazione friulane. L’agronomo dell’Aei Claudio Fabbro ha ricordato anche un altro fondamentale contributo: «Al fine di contenere i costi della manodopera e agevolare la meccanizzazione, Salvador ha  ideato e divulgato a livello nazionale il metodo di allevamento della vite chiamato “Casarsa” o “Friuli”, con i capi a frutto liberi da legature varie». Uomo forte e franco, negli ultimi tempi ha continuato a partecipare attivamente a iniziative di aggiornamento dell’enologia regionale, facendo parte tra l’altro delle Commissioni di degustazione dei Vqprd e della Guida ai vini delle Camere di Commercio FVG. Durante l’ultima edizione di Agriest, l’Assoenologi Friuli Venezia Giulia gli ha conferito il Premio alla carriera enologica. Alla famiglia vanno le più sentite condoglianze di Civiltà del bere.

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