I consumatori di vino stanno rapidamente cambiando, anche per effetto della pandemia. Usano sempre più device digitali e social. E per questo il marketing deve reagire di conseguenza. I suggerimenti dell’esperta Polly Hammond per comunicare in modo efficace. L’alternativa è perdere visibilità e sparire dal mercato.
Negli ultimi 10 mesi i consumatori di vino sono cambiati in un modo e a una velocità senza precedenti. Il 33%, almeno negli Stati Uniti, ha sperimentato per la prima volta l’acquisto online. Il 50% non pensa di tornare alle modalità di acquisto di prima della pandemia. E i siti che vendono vino hanno aumentato i loro affari in modo vertiginoso, in alcuni casi anche del 500%. È partendo da questi dati che Polly Hammond, fondatrice e direttrice operativa della società di consulenza 5forests Wine Business Consultancy, introduce il tema delle nuove modalità di marketing nell’era post-covid. Un argomento che ha affrontato nel corso della serie di conferenze online di wine2wine, organizzata da Vinitaly, e di cui parla sempre più di frequente nei suoi webinar e negli incontri con i suoi clienti. «Perché», dice, «adattare le proprie strategie di marketing al mondo del vino di oggi oppure continuare secondo le vecchie modalità equivale alla scelta tra vivere o morire».
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