In Italia In Italia Alessandro Torcoli

Di viole e liquirizia, una recensione tardiva

Di viole e liquirizia, una recensione tardiva

Quei libri che acquisti, e lasci decantare sugli scaffali qualche mese… prima di avere il tempo, o lo slancio, per afferrarli e finalmente berteli. Come questo Di viole e liquirizia di Nico Orengo. L’autore, torinese, scomparso nel 2009, frequentava spesso e volentieri i vini della sua regione, e questo romanzo breve del 2007 (Einaudi, 155 pagine) ne è una piacevole testimonianza. Si beve d’un fiato, specialmente se apprezzi le colline di Langa, e i nomi dei luoghi e dei vignaioli si intrecciano nei ricordi.

I vini da degustare leggendo Di viole e liquirizia

È una storia semplice, che ha per protagonista un sommelier francese e due fratelli che condividono la gestione dell’enoteca Tastevin e alcune sventure. Tra relazioni giocate su una delicata tensione e solitudini, si snoda un intreccio che si scioglierà grazie al naso d’Oltralpe. Sotto gli occhi scorrono nomi importanti, dalle grappe Nonino (che piacciono particolarmente agli scrittori, perché recentemente le abbiamo trovate anche nel romanzo “Anna” di Niccolò Ammaniti) e tanti Barolo, Barbaresco e Roero: Angelo Gaja, Beppe Rinaldi, Bruno Giacosa, Matteo Correggia “uno dei più grandi vignaioli del Novecento” afferma il sommelier. Una lettura piacevole al caminetto, assaporando uno qualsiasi dei grandi vini citati.

Tag: , , , , , , , , ,

© Riproduzione riservata - 27/11/2015

Leggi anche ...

Simply the best 2024: la sesta edizione conferma il successo del nostro format milanese
In Italia
Simply the best 2024: la sesta edizione conferma il successo del nostro format milanese

Leggi tutto

Pre British, ovvero il Marsala prima del Marsala
In Italia
Pre British, ovvero il Marsala prima del Marsala

Leggi tutto

Vintage Carpineto: 100 mila bottiglie vintage a disposizione dei collezionisti
In Italia
Vintage Carpineto: 100 mila bottiglie vintage a disposizione dei collezionisti

Leggi tutto