In Italia In Italia Alessandro Torcoli

Dell’anno senza fiere (e le scelte di Vinitaly)

Dell’anno senza fiere (e le scelte di Vinitaly)

Dopo la cancellazione degli eventi internazionali più importanti, si avverte l’esigenza di risposte immediate per sostenere il comparto delle nostre esposizioni. Il ricorso alla digitalizzazione non sarà l’unica strada. I servizi proposti da Veronafiere.

La complessità induce alla prudenza, ma anche alla semplificazione, perché abbiamo bisogno di risposte semplici. Questo è il momento della massima complessità sperimentata dall’uomo: una pandemia nell’era della comunicazione globale. Tutti sanno tutto, ma nessuno sa cosa sia più giusto fare, perché non esistono soluzioni già sperimentate. Questa condizione investe tutti i settori, ma alcuni ne sono stati travolti rovinosamente e tra questi – senza velleità di completezza – il turismo (con i suoi annessi), la ristorazione, le fiere. Non per nulla si è alzato il grido d’allarme dell’Associazione esposizioni e fiere italiane (Aefi) per voce del suo presidente Giovanni Laezza, che chiede aiuti di stato per sostenere un comparto a rischio dissoluzione.

Modelli inediti o cambio-pelle

A ben vedere, il panico non è ingiustificato: nel momento in cui la parola d’ordine diventa “distanziamento sociale”, il viaggio internazionale per business e i luoghi dell’incontro commerciale per antonomasia, le fiere, rischiano di arrivare tra gli ultimi a trovare un rinnovato equilibrio. Tutti parlano di nuovi modelli, di ricorso al mondo digitale, che in effetti ci sta concedendo quell’unica parvenza di socialità, di messa in sicurezza, ma non sappiamo se il “nuovo modello”, qualunque esso sia, reggerà.
Ricorda la crisi dell’editoria, che conosciamo bene, ma all’ennesima potenza: vi fu un momento in cui entrò in crisi la carta stampata, travolta dalla facilità di accesso del digitale, e le Case editrici cercarono di adeguarsi a soluzioni alternative. Solo che queste seguivano logiche economiche molto diverse e il mondo dell’editoria ne è rimasto generalmente tramortito. Di fatto, molte imprese hanno dovuto cambiare pelle, più che modello.

Cancellazioni e rinvii

Tornando alle fiere e al vino, l’anno 2020 ha visto la cancellazione (e ricalendarizzazione) dei due appuntamenti internazionali più importanti; ProWein di Düsseldorf e Vinitaly di Verona, e di altri eventi espositivi in tutto il mondo. Come e quando recupereranno? Torneranno come prima, o ne usciranno stravolte? Nel frattempo, dato che alcune di queste fiere, e in Italia indubbiamente il Vinitaly, sono diventate centri gravitazionali per l’intera wine industry, con propulsioni promozionali e comunicazionali che vanno ben oltre l’evento fieristico classico, l’onda d’urto si è propagata ovunque e ha travolto le associazioni di categoria, le aziende vinicole, il mondo della comunicazione.

L’intervista a Giovanni Mantovani

Abbiamo sentito Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, per capire come si stia muovendo l’ente fieristico, dato che è stato annunciato un evento autunnale a Verona, e per comprendere alcune recenti dinamiche decisionali, compresa l’ardita mossa che lasciò di stucco alcuni osservatori, quando fu proposto lo slittamento di Vinitaly a giugno, finché non è arrivato l’annuncio del rinvio al 2021. E cominciamo da qui, perché noi per primi e forse soli tra le testate settoriali nazionali avevamo espresso spaesamento rispetto al temporeggiamento di Veronafiere.

Dottor Mantovani, ricostruiamo il contesto. Perché un primo tentativo di tenere Vinitaly nel 2020, quando la pandemia già infuriava?

Tutte le informazioni disponibili in quel momento prospettavano un decorso dell’epidemia meno invasivo e lungo. Avevamo già spostato SaMoTer (la fiera delle costruzioni, ndr) a ottobre. Immaginavamo un aprile impossibile, un maggio di compensazione per riprendersi, dunque giugno. Anche perché sembrava, all’epoca, che la massima emergenza fosse in Italia, dunque che potessimo ospitare visitatori anche dall’estero. Invece è andata molto peggio di quanto ci si aspettasse. Quindi abbiamo deciso di rinunciare, ma pensando a un evento intermedio di servizio, come faremo, sostenibile per le aziende dal punto di vista sia organizzativo che economico.

Anche questo evento prospettato per novembre ha destato perplessità, qualche osservatore l’ha interpretato come un tentativo di recuperare parte del fatturato, con una “mini fiera”.

Ribadiamo il concetto di “servizio”, soprattutto per le aziende che arriveranno in grande affanno dopo una vendemmia difficile. Stiamo ragionando su una proposta innovativa, ma certamente non un “mini Vinitaly”, come si è letto da qualche parte. Cominceremo dal concetto dell’incontro, misurato, per assecondare le aspettative e le esigenze del mercato nazionale innanzitutto. Probabilmente si svolgerà in parallelo a Wine2Wine, il congresso b2b che organizziamo da alcuni anni, con l’obiettivo di capire come stanno cambiando le cose e daremo un taglio molto internazionale, ovviamente in sicurezza, per cui molti interventi saranno gestiti da remoto.

Direttore, il distanziamento sociale e la paura accumulata in questi mesi impatteranno su tutti gli eventi classici di degustazione, specie di grande assembramento. Quali sono le prime riflessioni da parte del responsabile della più importante fiera del vino, non solo italiana?

La crisi sarà l’acceleratore di una “nuova normalità fieristica”. Però quale sarà nessuno lo sa. Lavoreremo alacremente pensando di dover affrontare inedite regole permanenti, anche per quanto riguarda il commercio internazionale. Potrebbero profilarsi all’orizzonte protezionismi, ad esempio. Il nostro utente sarà diverso, e avrà vissuto una digitalizzazione di massa che consentirà di percorrere nuove strade e questo è un terreno che stavamo già esplorando da alcuni anni. La fiera resterà sempre il luogo di incontro di domanda e offerta, ma queste si manifesteranno forse diversamente: pensiamo al patrimonio di dati e di relazioni, di conoscenza, sempre più data company, ma anche media company.

Appuntamento al…le nuove date delle fiere

Vinòforum – Roma 11-20 set 2020

ProWein – San Paolo 20-22 ott 2020

Vinexpo Shanghai 21-23 ott 2020

Wine to Asia – Shenzhen 9-11 nov 2020

ProWein – Shanghai 10-12 nov 2020

Vinexpo Parigi 15-17 feb 2021

Vinexpo Hong Kong 23-25 feb 2021

ProWein – Singapore 2-5 mar 2021

Les Grands Jours de Bourgogne 15-19 mar 2021

ProWein – Düsseldorf 21-23 mar 2021

Vinitaly – Verona 18-21 apr 2021

ProWein – Hong Kong 18-21 mag 2021

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 2/2020. Acquista

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© Riproduzione riservata - 13/06/2020

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