Da ottobre Planeta distribuisce in esclusiva i vini del Castello Solicchiata

Da ottobre Planeta distribuisce in esclusiva i vini del Castello Solicchiata

Le famiglie Planeta e Spitaleri hanno siglato uno storico accordo per la gestione produttiva e la distribuzione in esclusiva dei vini del Castello Solicchiata, storica tenuta etnea.

Nuova avventura per la Cantina Planeta che entra ufficialmente nel modo della distribuzione. Da ottobre commercializzerà in esclusiva i vini della tenuta etnea del Castello Solicchiata di Adrano (Catania), di proprietà della famiglia Spitaleri.

Il rilancio di una storica Cantina dell’Etna

Oltre ad occuparsi in toto della gestione produttiva, Planeta si farà carico delle strategie di valorizzazione del catalogo e dell’affiancamento nella fase produttiva, fornendo la propria expertise sia sul fronte viticolo che enologico. La distribuzione sarà rivolta al mercato internazionale, concentrandosi in primis sull’Italia e sui mercati storici come Usa, UK e Germania.
«Per noi collaborare con la famiglia Spitaleri significa raccogliere il sogno enoico che i loro antenati hanno concepito ormai due secoli fa e traghettarlo nel presente», ha commentato Alessio Planeta. «Un presente nel quale la Sicilia ha non solo un posto d’onore nel panorama enologico italiano e mondiale ma, con i vini Castello Solicchiata, esprime la determinazione con cui una famiglia di uomini eccezionali ha disegnato, costruito e infine sviluppato la sua idea di vino eleggendo l’Etna a luogo ideale».

Planeta Castello Solicchiata
Arnaldo Spitaleri e Alessio Planeta

Una storia antica e blasonata

Castello Solicchiata, infatti, nasce a metà dell’Ottocento per volontà della nobile famiglia degli Spitaleri di Muglia. Furono i primi a portare la coltivazione della vite sull’Etna, portando avanti l’attività agricola, dall’Alto Medioevo ad oggi. Nel 1855, il barone Felice Spitaleri abbracciò il progetto di creare sull’Etna uno chateau sul modello francese; 300 ettari di terrazzamenti scavati nella roccia lavica e un sistema produttivo all’avanguardia. La sperimentazione delle varietà autoctone venne affidata a padre Francesco Tornabene, geo-botanico e ampelografo fondatore dell’orto botanico di Catania. Il successo non si fece attendere, sia a livello di pubblico che di critica. Negli anni Ottanta dell’Ottocento rappresentò la prima fornitura ufficiale della Real Casa d’Italia, rimanendo il vino italiano più premiato ai concorsi internazionali e universali del XIX secolo.

550.000 viti ad alberello, 6 vini rossi

La tenuta, si sviluppa su una superficie complessiva di oltre 300 ettari di cui 60 vitati. In tutto oltre 100 chilometri di muretti in pietra lavica scolpita, su altitudini che vanno da 700 a 1000 metri, per un totale di 550.000 viti ad alberello.
«Solicchiata è probabilmente il più grande vigneto al mondo ad alberello terrazzato. È impiantato per il 70% a Cabernet Franc, 10% Merlot, 10% Cabernet Sauvignon, e il restante a varietà bordolesi minori», ha precisato Alessio Planeta. Da ricordare il Feudo Boschetto, allevato interamente a Pinot nero con alcune piante che risalgono al progetto di metà Ottocento. La collezione dei vini del Castello Solicchiata è formata da sei etichette; tre a base Cabernet Franc e tre Pinot neri in purezza. «Solo varietà francesi, così come era la volontà del fondatore già da metà Ottocento».

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© Riproduzione riservata - 07/10/2022

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